Un progetto espositivo che suggerisce un’attenta analisi dell’arte contemporanea e di tematiche connesse all’epoca globale, con particolare interesse per le opere di artisti emergenti
L’arte si muove sia negli spazi artistici che in quelli sociali, utilizza tutti i media, dal libro e dal poster all’oggetto trovato e all’azione fisica, dal video alla fotografia. Gianfranco Baruchello sperimenta “estraniamenti di pensiero” all’interno di assemblaggi e vetrine composte da piccoli oggetti e scritture, oppure mediante installazioni e film. Il suo lavoro promuove non solo associazioni di senso differenti, ma anche liberi e incessanti decentramenti di significato.
Osservando le dimensioni sociali e culturali globalizzate l’arte mette alla ribalta un mondo di relazioni e visioni in divenire. Costanti rimangono la riflessione etica e l’autoanalisi critica. Ad esempio le opere video di Olga Chernysheva appaiono come un segmento visivo dove si sedimentano energie in rottura col mutismo o col servilismo propagandistico. Portano alla ribalta l’incompiuto passaggio dall’esperienza collettiva condivisa, fondamento dell’ideologia sovietica, all’individualità nell’ambito della società capitalistica e neocapitalistica extraterritoriale. I video in mostra – The Train (2003), Russian Museum (2003-2005), March (2005) – restituiscono una immersione nel flusso iconico della realtà sociale sovietica, una realtà affetta da controversie e incertezze.
Wolfgang Plöger sperimenta diversi motivi legati alla percezione e alla comunicazione impossibile. L’artista tedesco utilizza pellicole 16mm, oppure pellicole di film Super8, che avvolgono i tubi bianchi al neon sui quali si rendono visibili. Spesso su queste pellicole Plöger trascrive le dichiarazioni rilasciate dai condannati a morte prima dell’esecuzione. Inoltre, unisce fotograficamente le parti dei volti dei condannati in sequenze di ritratti combinati e montati (Accused).
Dopo la scomparsa del soggetto (J. Derrida) e l’avvento della “iperrealtà” (Baudrillard), l’arte continua a dare un “mondo”, a convocarlo e provocarlo secondo una traiettoria immaginaria. Pertanto la ricerca di Grazia Toderi ne è esemplare. L’artista, impegnata nel captare vedute urbane e architetture – stadi, arene, importanti teatri storici – elabora un cosmo visivo misterioso e onirico carico di richiami alla esplorazione dello spazio celeste e terrestre. Nei video più recenti (da Semper eadem, 2004, a Orbite Rosse, 2009) questo cosmo appare modellato mediante una stratificazione di trasparenze e di bagliori, a volte un intreccio di luminescenze e movimenti rotatori. Per il videoPulse 60xZ, 2009, proiettato nella sala principale del Torrione, la dimensione onirica si fa vertiginosa: la rotazione della ripresa notturna di una città gira intorno a un punto di luce centrale. Il movimento rotatorio che ci allontana dalla realtà verosimile, eco degli espedienti cinematografici, distanzia la mente umana dalla sfera terrestre per una diversa sfera cognitiva, prossima ad un sogno astrale. La videoproiezione della Toderi diventa l’attraversamento di una apparizione luminosa da cui partire per iniziare la “sensazione visuale” di un viaggio cosmico e umano.
L’inaugurazione della mostra si terrà sabato 17 dicembre alle ore 19.00 presso il Torrione Passari, in via S.Orsola, centro storico di Molfetta (Bari).
Il periodo espositivo si prolungherà fino al 22 gennaio 2012, osservando i seguenti orari di apertura: tutti i giorni dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 18.00 alle 20.00.
Ingresso libero
Per maggiori informazioni:
Associazione Culturale Artistica
340 4849912 – leo.mezzina@libero.it
Michela Casavola
347 4823583 – michelacasavola@gmail.com