Il dibattito sull’eutanasia in Italia è un argomento scottante, non ancora sufficientemente sviluppato, un tabù, per via delle continue ingerenze della chiesa e delle associazioni cattoliche, le quali pongono il veto su ogni possibile discussione che abbia come obiettivo la sua liberalizzazione. Qualche mese fa il caso di Piergiorgio Welby ha riacceso la ridiscussione del tema, come una ferita che colpisce e indebolisce il nostro sistema democratico, ancora troppo soggetto alle imposizioni cattoliche per potersi definire davvero laico.
LiberaUscita: un’associazione per il testamento biologico e per la depenalizzazione dell’eutanasia – Per questo a Roma nasce nel 2001 un’associazione aconfessionale, apolitica e senza fini di lucro chiamata LiberaUscita (via Genova 24 – 00184 Roma; sito internet: www.liberauscita.it; email: info@liberauscita.it). Il nome, preso in prestito dal gergo militare, è stato pensato al fine di sdrammatizzare un tema da sempre connotato da accenti tanto luttuosi che ne hanno impedito una normale trattazione; inoltre, anche per la sua leggerezza, si è ritenuto appropriato usare il sintagma in modo da rendere l’idea che qualsiasi cosa, persino la vita, quando si trasforma in un incubo, possa comunque concludersi liberamente. L’associazione è formata da professionisti, giornalisti, impiegati, operai, uomini che sono stati a lungo legati al sindacato e persone che tra gli anni Sessanta e Settanta hanno partecipato alle lotte per i diritti civili. Tra i suoi soci onorari si annoverano: Corrado Augias, Alessandro Battisti, Giorgio Benvenuto, Serena Foglia, Franco Ferrarotti, dom Giovanni Franzoni, Margherita Hack, Valerio Pocar, Stefano Rodotà, Leo Solari, Franco Toscani, Umberto Veronesi. Essa si propone di sviluppare nella nostra nazione il dibattito sull’eutanasia, aumentando così la possibilità di aiutare gli altri a mettere fine – certamente secondo determinate regole – alla propria esistenza, quando questa divenga indecorosa o si riveli più difficile da affrontare della morte stessa.
La laicità a sostegno della libertà – Obiettivo dell’associazione è poter arrivare anche in Italia, come già è accaduto in altri paesi europei ed extraeuropei, all’approvazione di una legge che depenalizzi il ricorso all’eutanasia. A questi fini è stata promossa la presentazione, da parte di parlamentari sensibili alla tematica, di due proposte di legge: una riguardante la depenalizzazione dell’eutanasia, l’altra la legalizzazione del testamento biologico, che riportiamo di seguito e che il lettore può liberamente scaricare e utilizzare per cercare di cautelarsi da circostanze drammatiche. La rivista LucidaMente non può di certo dimostrarsi sorda di fronte all’insorgere di temi tanto delicati, la cui continua occultazione limita e danneggia la libertà civile in un paese per definizione democratico. Ci auguriamo che, riportando la questione all’attenzione dei nostri fedeli lettori, questa possa ottenere la riflessione che merita, dando così un contributo che aiuti, anche se in minima parte, a incalzare gli immobilismi, garantendo quella laicità di cui la nostra nazione ha bisogno per essere davvero libera. Non esistono certezze a proposito di temi tanto complessi, ma di un valore siamo sicuri: la dignità dell’individuo è la prima condizione per vivere.
TESTAMENTO BIOLOGICO PER LA DIGNIT%C0 DELLA PERSONA UMANA
IO SOTTOSCRITTO
(cognome) ………………………………………………..
(nome) ……………………………………………..
nato/a a ………………………………………..
il…………….
recapito telefonico……………………………..
residente a…………………………………………
via……………………………………………
Cap………..
documento di identità n%B0…………………
rilasciato da ……………………………………
il…………………
nel pieno delle mie facoltà mentali, e allo scopo di salvaguardare la dignità della mia persona, intendo affermare solennemente con questo documento, che deve essere considerato come una vera e propria dichiarazione di volontà, il mio diritto, in caso di malattia, di scegliere tra le diverse possibilità di cura disponibili ed eventualmente anche di rifiutarle tutte, nel rispetto dei miei principi e delle scelte di seguito indicate.
Intendo inoltre che le dichiarazioni contenute in questo documento abbiano valore anche nell’ipotesi in cui in futuro mi accada di perdere la capacità di decidere o di comunicare le mie decisioni ai miei medici curanti sulle scelte da fare riguardo a una malattia.
A questi fini prevedo la nomina di un fiduciario che si impegna a garantire lo scrupoloso rispetto delle mie volontà e, se necessario, a sostituirsi a me in tutte le decisioni.
Premessa – Il valore della vita e la dignità della persona umana.
Considero prive di valore e lesive della mia dignità di persona tutte le situazioni in cui non fossi capace di un’esistenza razionale e/o fossi impossibilitato da una malattia irreversibile a condurre una vita di relazioni; e quindi considero non dignitose tutte le situazioni in cui le cure mediche non avessero altro scopo che quello di un mero prolungamento della vita vegetativa. Perciò, dato che in tali circostanze la vita sarebbe per me molto peggiore della morte, voglio che tutti i trattamenti destinati a protrarla siano sospesi o cessati.
Considero egualmente non accettabili, in quanto anch’esse peggiori della morte e in contrasto con il mio concetto di valore della vita e dignità della persona umana, situazioni in cui malattie senza prospettive di guarigione siano inutilmente prolungate attraverso cure e metodi artificiali.
PER QUESTI MOTIVI DISPONGO QUANTO SEGUE
Disposizioni generali
Dispongo che interventi oggi comunemente definiti “provvedimenti di sostegno vitale” quali, ad esempio, la rianimazione cardiopolmonare, la ventilazione assistita, la dialisi, la chirurgia d’urgenza, le trasfusioni di sangue, l’alimentazione artificiale, non siano messi in atto, qualora il loro risultato fosse:
– il prolungamento del mio morire;
– il mantenimento di uno stato d’incoscienza permanente;
– il mantenimento di uno stato di demenza avanzata.
In particolare, nel caso io fossi affetto da una malattia allo stadio terminale, da una malattia o una lesione cerebrale invalidante e irreversibile, da una malattia implicante l’utilizzo permanente di macchine o altri sistemi artificiali e tale da impedirmi una normale vita di relazione, rifiuto qualsiasi forma di rianimazione o continuazione dell’esistenza dipendente da macchine e non voglio più essere sottoposto ad alcun trattamento terapeutico.
Chiedo inoltre formalmente che nel caso fossi affetto da una delle malattie sopra indicate siano intrapresi tutti i provvedimenti atti ad alleviare le mie sofferenze, compreso in particolare l’uso di farmaci oppiacei, anche se essi rischiassero di anticipare la fine della mia vita.
Disposizioni particolari – Eutanasia
Nella prospettiva, inoltre, di un’auspicata depenalizzazione anche nel nostro paese dell’eutanasia, nel caso in cui anche la sospensione di ogni trattamento terapeutico non determini la morte, chiedo che mi sia praticato il trattamento eutanasico, nel modo che sarà ritenuto più opportuno per la conclusione serena della mia esistenza.
Altre disposizioni particolari
Detto infine le seguenti disposizioni:
-%09richiedo/non richiedo l’assistenza religiosa;
-%09il mio corpo può/non può essere donato per trapianti;
-%09il mio corpo può/non può essere utilizzato per scopi scientifici e didattici;
-%09voglio/non voglio essere cremato (eventuale Società di cremazione ……………………………);
-%09desidero/non desidero essere lasciato morire nella mia abitazione;
-%09desidero che il mio funerale avvenga secondo le seguenti forme: …………
……………………..
-%09altre eventuali disposizioni: ……………………………………………………………………….
Nomina del fiduciario
Ai fini della attuazione delle volontà espresse nel presente documento nomino mio rappresentante fiduciario il sig/la sig.ra:
(cognome) ………………………………………………..
(nome) ……………………………………………..
nato/a a ………………………………………..
il…………….
recapito telefonico……………………………..
residente a…………………………………………
via……………………………………………
Cap………..
documento di identità n%B0…………………
rilasciato da ……………………………………
il…………………
il quale con la firma del presente atto accetta la nomina e si impegna a confermare le volontà sopra espresse nei confronti di coloro che avranno il compito di eseguirle, sostituendosi a me per tutte le decisioni che io non potessi prendere qualora perdessi la capacità di decidere per me stesso.
Testimone
Il testimone del presente atto è il sig/la sig.ra:
(cognome) ………………………………………………..
(nome) ……………………………………………..
nato/a a ………………………………………..
il…………….
recapito telefonico……………………………..
residente a…………………………………………
via……………………………………………
Cap………..
documento di identità n%B0…………………
rilasciato da ……………………………………
il…………………
Resta inteso che queste mie volontà potranno essere da me revocate o modificate in ogni momento con una successiva dichiarazione, di cui le persone coinvolte nella presente dichiarazione dovranno prendere atto.
Il presente documento sarà da me trasmesso in originale/in copia all’Associazione LiberaUscita, di cui sono/non sono socio, con sede a Roma, via Genova 24, ai fini della sua conservazione ed eventuale utilizzo.
Luogo e data……………………………………%09%09%09%09
Firma del sottoscrittore………………………………………
Firma del fiduciario…………………………………………
Firma del testimone…………………………………………
L’immagine: copertina di Panorama dedicata al “caso” di Piergiorgio Welby.
Claudia Mancuso
(LucidaMente, anno II, n. 18, giugno 2007)