Nel romanzo “Un prolungato presente” (Albatros Il Filo) Renzo Rocca e Giorgio Stendoro affrontano con la consueta sensibilità le tematiche del difficile passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Inoltre, viene narrato con particolare delicatezza l’argomento dell’omosessualità
Degli psicoterapeuti Renzo Rocca e Giorgio Stendoro LucidaMente si era già occupata in occasione della pubblicazione di alcune loro precedenti opere, sia in campo saggistico-scientifico (La perla e la tartaruga. Il caso di Sandro), sia in quello narrativo (Una ferita aperta, poi rivisto e ripubblicato in versione ebook col titolo L’eclisse dell’ombra. Una rinascita dopo l’abuso). Al loro centro erano collocati le violenze sessuali (anche pedofile) subite da maschi e la possibilità di superarle con l’aiuto dell’analisi.
La competenza e la sensibilità dei due coautori emergono anche nel loro secondo romanzo, uscito da pochi giorni: Un prolungato presente (Albatros Il Filo, Roma 2021, pp. 360, € 16,50). Il protagonista è il ventenne Athos. Di famiglia agiata e figlio di un celebre pianista di fama mondiale, in apparenza egli vive una giovinezza dorata all’interno dello splendido scenario di Sorrento. Eppure, almeno da quando i suoi genitori si sono separati, inquietudini, pensieri tormentosi e nevrosi lo perseguitano. A poco servono un fidanzamento sempre insidiato dall’incertezza, gli amici, i successi negli studi, i viaggi e le esperienze, anche sessuali, di vario genere. Sarà l’incontro con la terapia analitica e la rivelazione dei “segreti di famiglia” a renderlo più forte e sicuro, permettendogli di intraprendere un nuovo percorso di vita e di compiere scelte serene. Anche stavolta i due autori indagano e mostrano con finezza la fragilità e l’ipersensibilità giovanile, i traumi celati e, pertanto, più dolorosi, l’eros problematico. La loro professione consente di analizzare con estrema attenzione e di mostrare al lettore i più piccoli dettagli interiori, i palpiti psicologici, le reazioni psicosomatiche del protagonista.
La narrazione è caratterizzata da rapidi dialoghi alternati a lunghi silenzi, riferimenti musicali, descrizioni di ambienti e persone. Indimenticabili le figure di Roberto, l’amico del cuore di Athos, dei genitori, di Pierre, di Francesca e delle altre giovani donne, della governante Lucia e, soprattutto, dell’abbagliante natura incontaminata sorrentina, tra mare e campagna. Non a caso ogni capitoletto – che può configurarsi come la singola scena di un dramma, tessera di un mosaico – si apre e si conclude con un’annotazione paesaggistica. Sebbene non riguardi direttamente il protagonista, è presente pure il tema dell’omosessualità tra adulti. Ebbene, è raro, soprattutto in Italia, che esso sia narrato con tanta delicatezza, senza mai neppure sfiorare né la condanna moralistica, né l’esaltazione della trasgressione, né, tanto meno, la morbosità, cui tanto spesso si collega nell’immaginario comune. Un ulteriore merito dei due autori. Nessun inno, nessuna celebrazione, nessun moralismo, ma l’inserimento dell’omosessualità nella comune affettività, “normale”, come dovrebbe sempre essere.
Infine, offriamo al lettore qualche cenno sulla figura professionale dei due coautori. Renzo Rocca e Giorgio Stendoro, già docenti ordinari della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia, sono fondatori della Psicoterapia con la Procedura Immaginativa e del Metodo Stendoro-Rocca di Cura della Balbuzie (Milano), che costantemente aggiornano attraverso l’attività clinica e di ricerca svolta in Italia, in Svizzera e negli Stati Uniti. Vivono tra Campione d’Italia e Naples (Florida). Sono autori di molteplici pubblicazioni: varie monografie, 14 libri in italiano e uno in inglese, alcune centinaia tra articoli scientifici e divulgativi. Curano la Collana di Psicologia Clinica Rocca-Stendoro (Armando Editore, Roma). Il lavoro teorico-clinico di Rocca e Stendoro prende avvio negli anni Settanta, quando i due capiscuola intraprendono un estesissimo studio di Psichiatria sociale, Psicologia, Antropologia culturale, Sociologia, Pedagogia e Musicologia. Partecipano a seminari, convegni, trasmissioni televisive e radiofoniche nazionali e internazionali. Forse il tratto che maggiormente li caratterizza è la loro attenzione per le tematiche psicologiche di interesse sociale e, soprattutto, l’estrema umanità verso i propri pazienti, abbinata alle loro straordinarie competenze scientifiche.
Carmela Carnevale
(LucidaMente 3000, anno XVI, n. 184, aprile 2021)