Editoriale Ottobre-Dicembre 2023 (nn. 214-216) – Un nuovo mostro s’aggira per l’Occidente
Progressismo radical chic più consumismo, individualismo, edonismo, ignoranza, più la spietatezza del liberalcapitalismo, più l’intolleranza e la repressione dei veri “diversi”
L’hanno incubato, probabilmente dopo averlo creato in una provetta, l’hanno cullato, nutrito, allevato, e ora è un nuovo mostruoso ircocervo. Ma non immaginario, come il chimerico animale, bensì reale e terrificante, prevaricatore e invincibile. E che partendo dall’Occidente vorrebbe invadere l’intero pianeta.
Le parti del mostro
La sua testa (e il guasto cervello) è il progressismo radical chic. Il suo tronco (e l’abominevole ventre) è l’individualismo, l’edonismo, il consumismo, allo stesso tempo causa ed effetto dell’ignoranza in tragica espansione (disprezzo, soprattutto da parte dei più giovani – dai maniaci dell’happy hour, della movida e delle discoteche ai fanatici dei centri sociali, dei Friday for Future e di Ultima generazione – per ogni forma di cultura, istruzione, tradizione, arte, bellezza, dignità).
I suoi piedi (enormi, piatti e sgraziati) sono il capitalismo liberista, globalista e finanziario, che, come nel passato, calpesta persone, lavoratori, interi popoli e la Natura, con lo sfruttamento e l’alienazione. E che, più che nel passato, massacra persino gli stessi princìpi liberaldemocratici, condannando all’emarginazione, al dileggio e alla morte (solo civile, per ora) i dissidenti.
Il suo apparato genitale non solo è sterile (e non potrebbe esser diversamente, visto che abbraccia l’ideologia lgbtqia+), ma è pestifero e portatore di morte. Non fa nascere cultura, bellezza, umanità, ma le distrugge con l’aggressione woke, la cancel culture, la disintegrazione di tutto ciò che caratterizza(va) l’Occidente: la civiltà, la storia, la religione, l’arte, la musica, la letteratura, la tradizione, la comunità, la famiglia, la natalità, l’amore per la prole, la politica e persino la gastronomia e la Natura, nonostante le campagne ideologiche greenwashing pseudoecologiste.
Alle belle parole corrisponde il loro contrario
Il mostro (e chi lo dirige) afferma di recare la Pace, mentre provoca, diffonde e non arresta alcuna guerra. Afferma di proteggere la Natura e non fa nulla di quello che potrebbe davvero difendere persone, paesaggi e territori dai disastri naturali. Afferma di recare benessere e mai c’è stata tanta povertà in Italia, in Europa e nel mondo.
Afferma di tutelare la vita e condanna a morte i bimbi malati e chi non può essere sfruttato ed è un peso per il mondo del denaro. Afferma di tutelare la salute e somministra farmaci dannosi per gli organismi umani e animali. Afferma di difendere la libertà e progetta strumenti telematici sempre più invasivi della tutela della persona. Afferma di difendere i giovani e permette la diffusione tra loro di qualunque schifezza, stupefacenti compresi.
Articoli sempre controcorrente
Da anni, con voce e forze limitate, LucidaMente 3000 denuncia la deriva sopra descritta, il trionfo del capitalismo neoliberista-finanziario, senza scrupoli, andando controcorrente e assumendosi tutti i rischi del caso. Infatti, nei numeri autunnali di ottobre, novembre e dicembre 2023, molti sono stati gli articoli lontanissimi dall’Arcadia narrata dei media mainstream.
Una dittatura “dolce” che con incredibile preveggenza lo scrittore inglese Graham Greene prefigurò, con la vittoria del pensiero unico a destra e, soprattutto, all’interno delle sinistre, che affermavano di combatterlo e volerlo abbattere (…E il liberalcapitalismo conquistò tutti). Un’élite liberalcapitalista globalista che, per asservire gli esseri umani, usa da tempo l’arma delle emergenze continue: guerre, terrorismo, epidemie, malattie, disastri ambientali… («…E tu vivrai nel terrore!»).
Un sistema di Potere globale che domina l’Occidente e che ha ormai da tempo stabilito quali sono le verità assolute, innalzate a intolleranti assiomi laici. E chi si permette di discuterle o esprime qualche dubbio, diventa un reietto (I nuovi dogmi, i nuovi tabù); anche quando tali dogmi imposti cozzano contro la realtà (Chi colpevolizzare per il cambiamento climatico di Nettuno?).
A farne le spese, tra gli altri, anche l’Italia, in piena decadenza, mentre pochi decenni fa era tra le prime nazioni al mondo per ricchezza diffusa, indice di felicità, cultura, turismo, cinema, sport e spettacolo: “Italia delenda est” (ovvero, “must die”). Sicché, investiti dal chiasso, dalla confusione, dalle movide, dalla maleducazione e dall’aggressività, anche per i laici, gli agnostici, gli atei, gli edifici di culto restano gli ultimi baluardi della civiltà del pensiero, della spiritualità e della dignità umana: Le chiese come luoghi di silenzio e meditazione (a proposito, Buon Santo Natale!).
Le recensioni di libri “fastidiosi”
Anche le nostre recensioni hanno riguardato libri “scomodi”. Come Operazione satellite (Paesi edizioni) di Frediano Finucci, recensito da Giuseppe Licandro, sul conflitto invisibile che, a centinaia di chilometri dalla Terra, sta impegnando Cina, Russia, Unione europea e Usa insieme alle più potenti multinazionali delle telecomunicazioni (La “guerra titanica” per il dominio sul geospazio). Oppure La dottrina Stranamore (Edizioni La Vela), nel quale Paolo Borgognone svela strategie e inganni dei media asserviti ai grandi centri di Potere occidentali, in particolare quelli angloamericani, nonché lo “sporco gioco” di Usa e Nato (Come far accettare guerre infami: il caso Ucraina).
O, ancora, La comunità dei viventi (Editrice Clinamen) del filosofo Idolo Hoxhvogli (L’assoluta incompatibilità tra tecnoscienza e spiritualità trascendente) di cui abbiamo pubblicato pure un estratto (“La libertà come errore di sistema”): un’opera inconsueta, scomoda, devastante; una scrittura potente, densa e spietata, che ci ha ricordato Albert Caraco ed Emil M. Cioran. Infine, la vicedirettrice Maria Daniela Zavaroni ci ha parlato di due brutalità intollerabili: Gli adolescenti e le molestie sessuali e La violenza sugli animali in gabbia al cospetto dell’Ue. Ancora Licandro ha ricordato un pensatore che ha sempre difeso i più poveri (In memoria di Domenico De Masi).
Le immagini: a uso gratuito da Pexels (autori, che ringraziamo: in apertura Dmitry Demidov; Atypeek Dgn; Lisa Fotios; cottonbro studio).
Rino Tripodi
(LucidaMente 3000, anno XVIII, n. 216, dicembre 2023)