Acronimo di «la Vera Arte Muove le Persone», presso il Centro comunale di arte e cultura Exmà del capoluogo sardo è in corso di svolgimento una rassegna dedicata agli artisti emergenti
Venerdì 25 gennaio, al Centro comunale d’arte e cultura Exmà di Cagliari, presso la Sala della Torretta, Giacomo Pisano ha aperto le porte della rassegna d’arte Vamp, dedicata agli artisti emergenti e, in special modo, agli appassionati d’arte che non si fermano al già visto. Sorprese, proposte, cenni e spunti che accompagneranno il pubblico fino al 28 luglio 2013.
“Vamp” è un acronimo che esprime un preciso “concept”: significa, infatti, «la vera arte muove le persone». È una forma di Street Art, che si esplica attraverso tecniche differenti: dalla bomboletta spray al contorno netto del pennello, dallo smalto al pom pom di lana, dalla grafica alla fotografia. La rassegna cagliaritana non si ferma alle apparenze, va oltre i cavalli morti nella formalina, oltre il dito medio scavato nel marmo, oltre la provocazione fine a se stessa. Prodotta dal Consorzio Camù e realizzata in collaborazione con il Comune di Cagliari e il Centro europeo per l’organizzazione e il management culturale di Roma, è, di per sé, una delle poche autentiche provocazioni degli ultimi anni nel campo dell’arte contemporanea: senza nomi considerati eccellenti, senza grossi specchietti per allodole da gossip, si prefigge di richiamare la gente alla discussione sull’oggetto d’arte.
“Vamp” è anche una sorta di invito nei confronti dell’artista a non lasciare al solo mercato il monopolio della propria carriera, a mantenere il rapporto umano fra curatore e creatore dell’oggetto d’arte, che, spesso, vampirizzato da spregiudicati criteri economici e massmediatici, perde la strada della sua “innocenza” artistica in nome della visibilità. «Se da un lato assistiamo a un discreto proliferare di iniziative a favore dei giovani – riferisce l’ideatore e curatore della mostra, Pisano – non possiamo fare a meno di constatare che scelte e proposte sono spesso dettate da ragioni che esulano dagli aspetti artistici e si concentrano piuttosto su motivazioni di tipo commerciale o volutamente provocatorie, alla ricerca di quel sensazionalismo di cui non sentiamo la reale necessità. Da qui anche la scelta di giocare con l’acronimo Vamp, diminutivo di vampiro, una creatura ambigua, che oggi assume aspetti e significati lontani dal tenebroso conte Dracula e che, in luogo del sangue, cerca vitalità nella creatività più sotterranea. Ma sta a significare anche che l’artista stesso è vampirizzato da un sistema che fagocita e produce arte esattamente come gli articoli di un supermercato».
Il curatore offre con semplicità e con spoglia spontaneità espositiva minuscoli frammenti d’arte. In mezzo a queste “gocce di sangue”, donate da un vampiro che ha catturato molte giovani prede e le ha rese eterne, il pubblico, stranito e stimolato, sarà portato a parlare e discutere, senza mai spegnere il cervello e il senso critico.Il bello di Vamp, inoltre, consiste nello stupore di scoprire appesi ai pannelli dello spazio espositivo piccoli/grandi tesori, che preludono a un successo di critica che accontenterà i curiosi, i folli acquirenti, gli estimatori e i riluttanti cultori del classico a tutti i costi: una sorta di Orti Oricellari, in cui si accolgono, di passaggio, percorsi, flussi, passi minuscoli e immensi dei giganti silenziosi dell’arte contemporanea.
Inaugura la mostra, dal 25 al 10 febbraio, Skan (Emanuele Boi), giovane artista formatosi all’Accademia delle belle arti di Brera. Fine esecutore di opere, in bilico fra l’accuratezza della pittura a olio fiamminga, l’atomismo e la concezione smembrata e liquida del tempo, dello spazio e del soggetto di Salvador Dalí e la delicatezza adolescenziale – che noi mai gli auguriamo di perdere – caratteristica di Keith Haring, Skan si esprime attraverso i graffiti, eseguiti con la bomboletta spray e seguendo l’improvvisazione, su pareti di luoghi periferici. I suoi “occhi”, accurati e profondi, raccontano insieme di paure e coraggio, la sua vocazione è aristocratica e popolare allo stesso tempo, seria e ironica, terribile e familiare. Un artista che, a nostro parere, si farà apprezzare. Dal 15 febbraio al 10 marzo la Sala della Torretta ospiterà le opere di Fabio Piccioni e Diamante Murru; dal 15 marzo al 7 aprile sarà la volta di Geep e Ilaria Gorgoni; dal 12 aprile al 5 maggio saranno protagoniste le opere di Manu Invisible e Laura Tarty; dal 10 maggio al 2 giugno si inaugurerà la mostra collettiva fotografica dal titolo Nuove tipologie di ritratto. Concluderanno la rassegna cagliaritana la mostra collettiva Piove a catinelle. Bacinelle d’artista e, dal 5 al 28 luglio, la personale di Francesco Liori. Il link ufficiale della rassegna è il seguente: http://vampartcagliari.wordpress.com/.
Le immagini: il logo della rassegna d’arte contemporanea Vamp e alcuni degli “occhi” di Skan.
Matteo Tuveri
(LucidaMente, anno VIII, n. 86, febbraio 2013)
Difficile trovare spazi, sia fisici che mentali, in cui poter vedere esposti artisti contemporanei. Sia la mostra che l’autore dell’articolo hanno una rara sensibilità artistica.
Non ho capito se la tecnica di Skan è solo spray o, come dice nell’articolo, anche pittura a olio. interessante.
Ciao Andy, in realtà la tecnica di Skan, memore della lezione classica della pittura a olio e dei suoi grandi maestri, cerca di riprodurre l’accuratezza e la perfezione dei dettagli, tipici appunto della pittura a olio, con la tecnica del graffito (bomboletta e improvvisazione). Grazie per averci letto.