Due presidenti delle Camere di alto profilo. Anche nei loro discorsi d’insediamento. E ora un esecutivo di altrettanto valore
Forse mai, nella storia dell’Italia repubblicana, l’elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento è stata così imprevista e con così alti momenti di commozione. Laura Boldrini, eletta presidente della Camera dei deputati, e Piero Grasso, eletto presidente del Senato della Repubblica, non rientravano tra i favoriti. La loro nomina è avvenuta fuori dalla stantia pratica dei compromessi, degli accordi tra partiti, degli equilibrismi politici.
I discorsi di insediamento delle due figure, cristalline sul piano morale, impegnate nel sociale, hanno rafforzato la sensazione e la speranza che si possa realizzare una primavera italiana che annienti il gelo invernale dei corrotti, degli arrampicatori sociali, dei collusi con le mafie, di parlamentari e ministri freddi, distanti dai cittadini, insomma facenti parte dei privilegiati della “casta”. Sia Grasso che la Boldrini – in particolare quest’ultima – hanno parlato al cuore delle persone, con discorsi inusuali, coraggiosi, all’altezza della gravissima situazione che vive il nostro Paese. Raramente si son sentiti presidenti della Camere enunciare apertamente ciò che sta a cuore di tutti gli italiani “puliti” e di buona volontà: povertà, lavoro, aziende in crisi, cassintegrati, disoccupati, esodati, ambiente, moralità, scuola, condizione delle donne, giustizia, verità sulle stragi, lotta alla mafia, vergogna delle carceri, morti nel Mediterraneo, europeismo, antifascismo, Aldo Moro… E, soprattutto, di rado si son sentiti con forza in “discorsi politici” la sensibilità e la sincerità della passione di chi parlava, la concordanza tra parole e mente, il desiderio di impegnarsi per il cambiamento.
Cominciano in tanti a pensare che l’Italia ce la possa fare. Che la sua parte migliore possa guidare le sorti di un Paese in decadenza e, per di più, in disarmo. Ora la primavera italiana potrebbe continuare con un governo dello stesso profilo dei due presidenti delle Camere: fuori dagli schemi, civico, sorprendente. E – ci si perdoni la rima – vicino al cuore della gente. Come ha affermato Laura Boldrini, «la politica deve tornare a essere una speranza, una passione».
Le immagini sono tratte da www.repubblica.it.
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno VIII, n. 87, marzo 2013)
Beh, insomma, riguardo a Boldrini avrei molto da obiettare, non fosse altro per il fatto che è la solita ultra-femminista…
Ma va beh, lasciamo pure perdere, tanto le mie parole contano meno di niente.
Gentilissimo Sandro, per noi le sue parole, in quanto lettore, sono importantissime. E, a prescindere dalla Boldrini, il femminismo fanatico è insopportabile come tutti gli integralismi.
La cosa di maggior spicco è che si è saputo scegliere tra un presunto colluso di mafia e il giudice anti mafia. Bravi 5Stellini!
http://gianrelli.blogspot.it/2013/03/due-belle-persone-in-parlamento.html
Altre ottime cose si potrebbero fare, se solo i grillini ragionassero come han fatto quei pochi! Voglio sperarci…
I due presidenti di camera e senato esppressi dalla sinistra sono una novità perchè non facenti parte dell’apparato postcomunista. Tuttavia la Boldrini da rappresentante dell’ONU critico’ aspramente il Governo Italiano perchè non accoglieva tutte le flotte di clandestini, compresi mussulmani radicali, che “invadevano” le coste siciliane e non.Speriamo bene ma l’Italia avrebbe bisogno di una pacificazione politico-culturale senza che i seminatori di odio presenti in gran parte nella sinistra estremista prevalgano ancora.
La sistuazione economica ha bisogno di solidarietà e collaborazione di tutte le forze politiche e non degli ostracismi verso i “brutti, cattivi e impresentabili” del centrodestra. Amen.
Ruggiero