In attesa di una legislazione umana e civile, un’iniziativa dell’Associazione Luca Coscioni: con pochi clic, è possibile registrare le proprie volontà sul fine vita
Il cittadino che vuole avere “qualcosa” in più affinché siano rispettate le proprie volontà sul fine vita da qualche giorno dispone di uno strumento facile e gratuito. Infatti, per redigere il proprio testamento biologico on line, basta compilare il form sul blog http://testamentobiologicoonline.it/compila-il-testamento-biologico/. L’iniziativa è curata dall’Associazione Luca Coscioni, da sempre impegnata in questa importante tematica civile.
«Il testamento biologico (detto anche testamento di vita o dichiarazione anticipata di trattamento) è l’espressione della volontà da parte di una persona (testatore), fornita in condizioni di lucidità mentale, in merito alle terapie che intende o non intende accettare nell’eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte (consenso informato) per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, malattie che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione». Questo è quanto si legge sul sito dell’Associazione Luca Coscioni.
Al riguardo l’Italia è forse il più arretrato dei paesi civili, essendo ancora priva di una valida legge sul testamento biologico, nonostante la chiarezza sul tema offerta da vari articoli della nostra Costituzione (in primis, l’articolo 32), dalla Convenzione di Oviedo («per la protezione dei diritti dell’uomo e la dignità dell’essere umano riguardo alle applicazioni della biologia e della medicina») del 1997 e da varie sentenze dei tribunali italiani sui diritti del malato irreversibile o terminale. Anzi, sotto la presidenza Berlusconi, il Parlamento ha approntato una legge (il cosiddetto “decreto Calabrò”), che va in direzione contraria all’autodeterminazione e alla “umana” legislazione degli altri Paesi occidentali.
Inoltre, dopo i drammatici casi Welby ed Englaro e il relativo picco mediatico, sembra essere calato il silenzio su un’emergenza che non è venuta meno solo perché non se ne parla più. Anzi, i problemi legati alle malattie gravi e terminali, al dolore dei pazienti, sono sempre gli stessi per centinaia di migliaia di persone e milioni di loro parenti. La possibilità di registrare le proprie volontà con il testamento biologico attenuerebbe molte ansie e sofferenze, consentendo ai cittadini di potere esercitare il proprio diritto di scelta terapeutica anche quando si potrebbe diventare incapaci di esprimerlo. Ma, intanto, la Conferenza episcopale italiana preme sull’attuale Governo affinché venga approvata la legge sul fine vita contro ogni principio di autodeterminazione.
Ecco uno dei motivi per cui Associazione Luca Coscioni ha pensato di lanciare il testamento biologico on line. Filomena Gallo, segretario dell’associazione, ha infatti affermato di ritenere «doveroso fornire al cittadino un altro strumento per far valere le proprie volontà» in questo ambito, invitando tutti i “navigatori telematici” a cliccare su http://testamentobiologicoonline.it/compila-il-testamento-biologico/.
Ricordiamo che sulle tematiche del fine vita LucidaMente è intervenuta più volte. Ad esempio, con: Il dominio del potere su anime e corpi, Prepotenza “cattolicista” e carte di autodeterminazione, Andarsene con dignità, Da Luca Coscioni a Eluana Englaro, ecc.
Inoltre, a cura della nostra rivista e dell’associazione LiberaUscita, nel 2007 è stato dato alle stampe Non sono un assassino. Il caso “Welby-Riccio” francese (Prefazione di Mario Riccio, Introduzione di Giancarlo Fornari, inEdition editrice/Collane di LucidaMente, pp. 176, € 15,00) di Frédéric Chaussoy, traduzione di Je ne suis pas un assassin, edito in Francia da Oh! Editions. Per saperne di più: La vicenda di un giovane, della madre e di un medico; “In Francia affetto e simpatia, in Italia…”; “Non sono un assassino”: quando prevale l’umanità; “Occorre rispettare il volere dei malati”; Il caso Humbert e l’anomalia italiana.
(r.t.)
(LM EXTRA n. 28, 15 maggio 2012, supplemento a LucidaMente, anno VII, n. 77, maggio 2012)
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