La raccolta degli interventi del direttore nel quarto trimestre del settimo anno di pubblicazione di “LucidaMente”
Dicembre 2012 (n. 84) – L’inverno, la morte e la fine del mondo
La neve che ha già imbiancato l’Italia ben si addice alle riflessioni sulla dipartita finale. E ancor più sulle sue metafore
L’inverno non è poi una stagione così brutta. Il freddo che ci blocca, la neve che attutisce i rumori, l’aria cristallina, i silenzi della natura, inducono alla riflessione, a ripensare un po’ a noi stessi, alla vita, al mondo. Con calma. Non più folli code estive, orrori balneari, carnai ributtanti, caldo soffocante, chiasso da eterna discoteca. L’aria rarefatta e immobile ci fa pensare alla morte. Ma non solo a quella del corpo, che ormai l’uomo contemporaneo non è più abituato a considerare, per cui cerca di esorcizzarla – senza ovviamente riuscirvi – eliminandola dal proprio orizzonte mentale. La morte è pure una potente metafora. E non è detto che la morte corporale rappresenti il peggio…
Il 21 dicembre avverrà la morte delle morti, cioè la fine del mondo? Al riguardo la nostra Dora Anna Rocca ha intervistato in esclusiva per LucidaMente il celebre giornalista-autore-conduttore Roberto Giacobbo, secondo il quale Il mondo non finirà, secondo i Maya. Meno male. Allora preoccupa di più la condizione dell’Italia, un Paese alla deriva, tra crollo dell’economia, corruzione, ennesima “discesa in campo” di chi ha provocato buona parte dell’attuale degrado socioculturale. Giuseppe Licandro parla de La lenta e sofferta agonia della Seconda Repubblica e di Burocrazia e giustizia civile palle al piede delle imprese italiane, che così rischiano di morire. Sempre scarsa è stata infatti l’attenzione della politica al potere nel nostro Paese all’economia che cammina sulle proprie gambe, al rispetto per il lavoro degli imprenditori “sani”, non sovvenzionati, che spesso, tra tasse, cavilli, difficoltà di ogni genere, hanno l’impressione che la loro attività “infastidisca” e sia quindi ostacolata.
Del resto, le feroci e criminali incoscienza e corruzione della “classe dirigente” italica non sono una novità: essa, secondo Paolo Maria Coniglio, si sostanzia in uno Stato di morte: da Giuliano a Giuliani. Stragi, omicidi di mafia, “anni di piombo” e repressioni poliziesche: tutta la storia della Repubblica italiana è stata segnata da una serie di tragici eventi. E non è che prima andasse meglio… Su un piano forse solo apparentemente più futile, si può persino parlare de La morte del calcio, tra urla e birignao, con le discutibili telecronache e servizi sportivi soprattutto delle reti Mediaset e Sportitalia, mentre siamo secondi in Europa quanto a partite “combinate”. Spostandoci all’estero, abbiamo trattato di due tragedie umanitarie, abbastanza vicine a noi, una terminata, l’altra che ormai sembra eterna. Per mano di Emanuela Susmel, si sono ricordati Morte, misteri e maternità a Sarajevo (la devastazione di una guerra violentissima descritta nell’ultimo film di Sergio Castellitto, Venuto al mondo). Inoltre abbiamo ospitato la sintesi di Gianfredo Ruggiero su un conflitto senza fine e sulle sue atrocità (Morte in Palestina).
Poi c’è la morte individuale, senza metafore. Come non riproporre, in video, quella immaginata da Ingmar Bergman (Giocare a scacchi con la morte) nel suo capolavoro cinematografico del 1957, Il settimo sigillo? E come non segnalare in tale contesto l’interessante mostra Death: a self-portait (Londra, fino al 24 febbraio 2013) presso la Wellcome Collection, con l’esposizione di trecento opere dedicate all’iconografia della morte? A trattarla sul piano letterario hanno pensato Dario Lodi, col suo racconto Come catturare la morte, nel quale il protagonista, assillato da una metafisica ossessione, compie un gesto apparentemente assurdo, e Giorgio Susmel coi suoi versi («Oggi è un bel giorno / per morire»). Del resto, sempre secondo Lodi, «La vita / è eccessiva / ma non sa di esserlo». E amore e morte son sempre uniti da un filo sottile. Un messaggio, tra gli altri, che troviamo nel nuovo libro (D’amore non esistono peccati, Barbera Editore) di un caro amico della nostra rivista, il grande scrittore Roberto Pazzi, che abbiamo personalmente recensito («Fino al cuore dell’eros»). Raramente nei nostri editoriali riportiamo le recensioni librarie; stavolta ci sia consentita un’eccezione. L’immaginario ci salverà?
L’idea che esista l’aldilà costituisce la massima certezza/speranza/illusione umana. L’uomo è pronto ad aggrapparsi a ogni parvenza che possa contrastare l’idea della morte come evento irrimediabile. Il nostro Marco Cappadonia Mastrolorenzi smonta Il “caso Eben Alexander”: viaggio nell’aldilà o suggestioni oniriche?, ritenendo che le “esperienze Nde e Obe”, vissute dal neurochirurgo di Harvard siano prodotte da particolari meccanismi neurofisiologici e non stiano a testimoniare l’esistenza della vita ultraterrena. Ugualmente razionalista è il suo approccio alla tematica “Presenze aliene nell’arte” col doppio articolo sulla Crocifissione di pittore anonimo presente nella cupola di un monastero bizantino del Kosovo (Gli Ufo e lo “strano caso” di Visoni Dekani) e sul famoso tondo Madonna col Bambino e San Giovannino, attribuito a Sebastiano Mainardi e conservato presso il Museo di Palazzo Vecchio a Firenze (Ufo nel dipinto? No, solo simboli divini).
Tra breve sarà Natale. Festa fondamentale per i cristiani. Per quelli veri, che credono nella solidarietà, nella fratellanza, nella pace. Non sappiamo in Italia quanti siano coloro che collegano la fede cristiana soprattutto a quei valori e quali, invece, siano solo dei cattolicisti dediti a culti esteriori, superstiziosi, e a comportamenti bigotti e ipocriti, che abbinano con una Chiesa vaticana simbolo di potere. Ai primi – come a tutti i nostri amati lettori – auguriamo buone festività, auspicando che davvero l’evento della nascita di Gesù di Nazareth vinca alfine sulla morte (delle coscienze e dello spirito) e salvi l’umanità. Anche se in 2012 anni ciò non è ancora mai avvenuto. Se non ci sarà la fine del mondo, appuntamento a tutti nel 2013; se, invece, il mondo avrà avuto termine, non avremo avuto il tempo per rifletterci sulla nostra rivista. Pazienza.
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno VII, n. 84, dicembre 2012)
___________________________________________________________________________
Novembre 2012 (n. 83) – Ingannare/trasgredire…
L’infedeltà e il voltafaccia nell’eros, nella politica, nei confronti della fiducia altrui: non sempre però il tradimento è riprovevole
Un vecchio adagio recita più o meno che solo gli stupidi non cambiano mai idea. Ecco, pertanto, che, alla luce di questa affermazione, il tema di LucidaMente di novembre, il tradimento, si presta a una duplice lettura. Da un lato è considerato da tutti malvagio, ingannatore, vile. Ma, dall’altro, se sinonimo di cambiamento, non è forse anche duttilità, elasticità, evoluzione?
Prendiamo la prima associazione mentale alla quale induce il termine “tradimento”: l’“infedeltà” alla coppia. Eppure, l’amore, “forte”, quello “passionale”, da sempre è visto e vissuto fuori dal matrimonio e dalla “fedeltà coniugale”. Ci chiediamo se forse non siano piuttosto sbagliate, o perlomeno troppo restrittive e quindi soffocanti, le norme sociali, tendenti più a tutelare famiglia, figli, ordine, che la purissima esplosione di sentimenti e corpi (Ah, Emma! Ah, Anna!… Elogio del cosiddetto “tradimento”). L’amore è follia, a volte distruttiva, eppure quanto piacevole: così abbiamo riproposto l’audio di una straordinaria canzone del poeta anarchico Léo Ferré («Il tuo stile / il tuo culo…»). E Dario Lodi ha imperniato un proprio racconto sull’appagamento finale di un’inaspettata attrazione erotica («Stava tradendo la consuetudine, la convenzione. Era lecito?»): alla fine la libera e liberatoria energia della vita prevale sulle regole perbeniste.
In ambito politico-sociale, i tradimenti sono ben altri. La delusione o il senso di vendetta personale che talvolta seguono una separazione coniugale spesso vincono sull’unica strategia non lesiva della dignità del minore: ascoltare umilmente il suo punto di vista (Il tradimento più vile è quello dei genitori verso i figli di Emanuela Susmel). E in politica Fino a che punto è legittimo “cambiare bandiera”?: se l’è chiesto Giuseppe Licandro recensendo il recente saggio di Giulio Giorello, edito da Longanesi. Non hanno avuto problemi in tal senso – secondo Lodi – Berlusconi nel Tradire la fiducia degli italiani e la deputata spagnola di destra, Andrea Fabra Fernández, che ha espresso pubblicamente il proprio pensiero sui senza lavoro: Son disoccupati? Si fottano! E tanti la pensano come lei… Paolo Maria Coniglio ci ha parlato della riduzione delle tutele dei lavoratori (Il tradimento dell’articolo 18). Giorgio Susmel, attraverso la poesia Quella volta, ha affermato che, quando si tradisce, si tradisce soprattutto se stessi; e nessun perdono può cancellare l’intima vergogna («Tradii me stesso e gli altri»). Antonio Tripodi l’ha buttata sul più leggero, sui fumetti popolari, nei cui segni espressivi è facile riconoscere il “villain” (Chi ha tradito Blek e Miki? Basta il ghigno).
A novembre ricorrevano due quarantennali culturali. LucidaMente ha celebrato Ennio Flaiano, morto nel 1972, L’intellettuale che derideva la borghesia italiana, uno dei maggiori uomini di cultura del Secondo dopoguerra, e la nascita, sempre nel 1972, della casa editrice calabrese Rubbettino, impegnata nella difesa del pensiero libero (Tutto iniziò in un garage… 40 anni fa). E, per restare in ambito culturale, Marco Cappadonia Mastrolorenzi ha prodotto un ennesimo curioso articolo, stavolta sul mistero della tomba di Petrarca (Quando il poeta perde la testa).
Tematiche più strettamente sociali e “civili” sono state trattate ancora da Lodi, secondo il quale, mentre sono in atto le bagarre per indicare i leader delle coalizioni di centrosinistra e del Pdl, nessuno parla della vera questione: il capitalismo globale e selvaggio (Il chiacchiericcio delle primarie… intanto il mondo va in frantumi). La tematica scuola è sempre al centro dell’attenzione della nostra rivista, che ha salutato con piacere il fatto che con un mese di anticipo sul tempo concesso siano state raccolte a Bologna le firme affinché i cittadini possano pronunciarsi sul cospicuo finanziamento comunale agli istituti privati (Referendum scuola Bologna: si farà), un’iniziativa che avevamo sostenuto con forza. Purtroppo la questione-scuola è davvero un punto dolente del nostro paese: se n’è occupato per l’ennesima volta Licandro, in vista della manifestazione di sabato 24 novembre (Stop al massacro della scuola pubblica italiana), e volentieri abbiamo ospitato una vibrante lettera di una insegnante di Ferrara (Sfacelo scuola, sfacelo coscienze). Infine, LucidaMente ha aderito con convinzione al Manifesto No Slot lanciato dal mensile Vita: in un periodo di miseria, videopoker, roulette e casinò on line, bingo, calcio scommesse, persino canali tv dedicati, costituiscono un inganno per i più sprovveduti (Gioca, irresponsabile!).
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno VII, n. 83, novembre 2012)
___________________________________________________________________________
Ottobre 2012 (n. 82) – La bellezza, il piacere… e la scuola negati
La felicità osteggiata, la scienza e l’ennesimo attacco alla cultura e all’istruzione (la povera Malala e un altro talebano, Profumo) i focus di un mese ricchissimo di articoli
Nel nostro strano mondo, nella nostra folle società, non sono vietati o disapprovati, anzi sono incoraggiati, lo sfruttamento delle persone, la corsa al denaro, l’affarismo, il lavoro nevrotico e fine a se stesso, il consumo folle e inquinante, il rumore pervasivo, la stupidità, il conformismo. Viceversa, sono di fatto proibiti e negati il piacere e la bellezza in tutte le loro forme: la natura, l’amore, l’eros, l’arte. Per di più si attua la schizofrenica scissione corpo/anima, sensi/mente, carne/spirito, con condanna dei primi e bigotta esaltazione dei secondi nella concezione distorta del sacrificio, della rinuncia, del peccato. In una visione sana, invece, corporeità e spirito si sciolgono e diventano indissolubili e indistinguibili, in un’esplosione di gioia e felicità di vivere.
Sfruttamento, repressione, infelicità: questo è il quadro “globale” all’alba del XXI Secolo. E patrocinatori e profittatori di tale realtà sono il capitalismo e le religioni, in particolare le monoteistiche (vedi il pensiero di Albert Caraco al riguardo in Religioni? Il cancro del genere umano o «Gli uomini sono come una lebbra»), che necessitano di masse sempre più numerose di infelici ignoranti e manipolabili. L’attentato talebano alla vita di Malala Yousafzai, una bambina che voleva semplicemente studiare, è significativo: «L’abbiamo attaccata perché diffondeva idee laiche fra i giovani e faceva propaganda contro di noi – hanno rivendicato questi barbari – e, oltretutto, considerava Obama il suo idolo». Ma, come vedremo più avanti, anche in casa nostra abbiamo dei talebani che odiano la scuola e la cultura, come il ministro dell’Istruzione (!?) Francesco Profumo.
Abbiamo pertanto dedicato il numero 82 della nostra rivista al piacere. Chi scrive ha focalizzato la propria attenzione su L’eros, il cibo e i cinque sensi, vale a dire sulla piena gioia di vivere. Forse più soft un altro piacere, quello della lettura (Il piacere dell’evasione interiore in compagnia di un libro), finemente analizzato da Emanuela Susmel, che, in un altro contributo, collega la scelta delle scarpe alla personalità femminile (lasciando perdere l’aspetto fetish che intriga tanto i maschietti): Dimmi che scarpa ti piace e ti dirò chi sei.
Sull’eros stampato si sono invece diretti Matteo Tuveri con i ricordi di una prostituta nel romanzo Fanny Hill di John Cleland (Le memorie proibite di una donna di piacere) e Antonio Tripodi (Il piacere del fumetto “sexy”). Dario Lodi ha contribuito con un racconto un po’ voyeur («Una ragazza nuda con le gambe aperte e penzoloni») e Valentina P. con una storia di amore ed emigrazione, Il viaggio di Irina(«L’emozione la rendeva ancora più giovane»), mentre Giorgio Susmel ha delicatamente versificato sui piaceri dell’amore coniugale e della fedeltà monogamica ne «La vita, / finché dura, / è senza fine». Infine, piccoli omaggio video a due splendide donne. Una, bella, intelligente e non ipocrita, divenuta suo malgrado, in un Paese bigotto e sessuofobico, icona di libertà (Moana Pozzi, la dea dell’amore); l’altra, una splendida olandese dalla classe innata, deceduta a Parigi lo scorso 17 ottobre (Si è spenta Sylvia Kristel).
L’uscita di metà mese, LM MAGAZINE 26, è stata dedicata ad alcuni articoli “scientifici. Dora Anna Rocca ha intervistato ilgeologo marino bolognese Diego Paltrinieri sul Marsili Project Eurobuilding, che consentirà lo sfruttamento di energia geotermica “off-shore” grazie a uno dei grandi vulcani del mar Tirreno (Il Marsili, un vulcano per dare elettricità all’Italia). Marco Cappadonia Mastrolorenzi si è occupato dell’affascinante idea di Viaggiare nel tempo? Si può faree dellescempiaggini (Possessione diabolica? Disagio psicologico!)delle pratiche esorcistiche denunciate da Armando De Vincentiis nel suo libro L’indemoniata (Libellula Edizioni), che dimostra che l’esorcismo praticato da alcuni sacerdoti si costruisce interpretando irrazionalmente i segnali di un disturbo psichico. Inoltre, abbiamo ospitato l’appello (Fecondazione, no Italia contro Europa) al presidente del Consiglio Mario Monti per evitare un assurdo ricorso nei confronti della sentenza della Corte dei Diritti umani di Strasburgo del 28 agosto 2012.
L’ennesimo attacco alla scuola pubblica italiana ha preso forma con la folle e antisindacale iniziativa del ministro Profumo inserita nel documento della Legge di stabilità. La proposta è quella di aumentare arbitrariamente le ore settimanali di insegnamento per i docenti delle scuole medie (inferiori e superiori) da 18 a 24 ore. In pratica, considerando che occorre aggiungere un’ora di lavoro (riunioni, preparazione lezioni e compiti, correzione compiti, studio, aggiornamenti, programmazione didattica, incontri con le famiglie, vigilanza, visite guidate, ecc.) per ogni ora di “lezione frontale”, si passerebbe da 36 a 48 ore di lavoro a settimana! Insomma, tutti i docenti con l’esaurimento nervoso e impossibilitati a insegnare decentemente.
L’obiettivo dell’iniziativa di Profumo è duplice: far crepare di fatica quanto prima più insegnanti possibile, inmodo da non farli arrivare alla meritata pensione; rendere il livello della scuola sempre più basso, così da avere studenti ignoranti, privi di spirito critico, e, quindi, facilmente manipolabili. LucidaMente si è mobilitata scrivendo una lettera aperta a tutti i parlamentari (Docenti: devono lavorare 48 ore?) per denunciare la distruzione finale della qualità della scuola pubblica italiana e ha pubblicato una serie di contributi quali Se 18 ore vi sembran poche… e La scuola italiana è giunta ormai alla frutta…, nonché la bellissima lettera di un’insegnante di Pistoia: Profumo d’ignoranza. Per chi volesse firmare alcune petizioni on line al riguardo: http://firmiamo.it/lascuolanonpaghilacrisi e http://www.petizionepubblica.it/?pi=scuola01. Particolare attenzione è stata rivolta all’iniziativa bolognese tesa a permettere ai cittadini di pronunciarsi sulla opportunità di finanziare le scuole private coi soldi pubblici (Bologna: prosegue la raccolta firme per il referendum comunale sulla scuola).
Parte dello spazio dedicato alle tematiche civili e sociali è stato occupato dal caso del bambino di Cittadella prelevato a scuola dalla polizia di stato per disposizione della magistratura. Abbiamo ospitato al riguardo sia la reazione del deputato dell’Italia dei valori Massimo Donadi: «Rispettare i bambini», sia la versione del sindacato Coisp (La campana della Polizia). Il problema, comunque, è più generale e riguarda la difficile gestione dei casi di separazione/divorzio: pertanto, abbiamo divulgato l’iniziativa dell’Associazione genitori sottratti, che propone per la prima volta in Italia Figli in bilico: questionario nazionale sui servizi sociali. Ancora: Lodi ha criticato la fiction Il caso Enzo Tortora, trasmessa su Rai 1, ennesima riprova della bassa qualità di molti programmi che popolano i palinsesti delle reti televisive (Tortora ucciso due volte); Cappadonia Mastrolorenzi si è soffermato sulla sgradevole boria del prefetto di Napoli, infastidito dalle parole usate da un sacerdote anticamorra (Umiliato il prete anticlan: «Dica “signor prefetto”!»; filmato in La solita arroganza del potere italiano), al quale ha espresso solidarietà la Polizia di Stato (I poliziotti stanno con don Patriciello); Guido Monte ha espresso in versi lo sdegno per la situazione che vivono un’anziana sfrattata e il suo cagnolino, costretti a vivere per strada (Ornella e Tato).
Infine, ci sia consentito di “pubblicizzare” due nostre iniziative, giunte entrambe alla seconda edizione, che si svolgeranno a Bologna presso Unci Formazione (via Baruzzi 1/2) tra novembre 2012 e febbraio 2013. La prima è la Seconda edizione del Corso di scrittura creativa (Bologna, novembre 2012-gennaio 2013), con docenti quali lo scrittore Roberto Pazzi, due volte finalista al Premio Strega, il narratore bolognese Gianluca Morozzi e la poetessa Francesca Genti. La seconda è il Seminario di scrittura giornalistica e comunicazione audiovisiva (Bologna, dicembre 2012-febbraio 2013): un valido abbrivio per chi intende intraprendere la strada del pubblicista.Chi vuole e può, anche perché residente nel Bolognese, partecipi. Anche così si aiuta LucidaMente e si entra nel suo “gruppo”.
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno VII, n. 82, ottobre 2012)