Il Comitato articolo 33, promotore dell’iniziativa, si chiede perché il sindaco Merola non abbia finora fissato la data della consultazione comunale sulla opportunità di finanziare le scuole private coi soldi pubblici. E propone il “mail bombing” STANA IL SINDACO SUL REFERENDUM, per un’“election day” il 24-25 febbraio 2013
Ad oggi il sindaco di Bologna, Virginio Merola, non ha ancora indetto il referendum comunale – peraltro solo consultivo – sul finanziamento alle scuole materne private per un milione di euro all’anno (vedi Un dubbio atroce: ci stanno forse dicendo che questo referendum non s’ha da fare?). Tutto ciò nonostante già il 17 dicembre scorso le 12.838 firme di adesione (sulle 13.592) siano state dichiarate valide (ma ne bastavano 9.000).
Il Comitato articolo 33, costituito dalle varie associazioni promotrici, ha inviato una diffida formale e chiesto un parere legale ai docenti Andrea Morrone e Maria Virgilio. Inoltre ritiene che, per favorire la partecipazione dei cittadini l’accesso e il risparmio di denaro pubblico, la data migliore possa essere lo stesso giorno delle elezioni politiche, vale a dire il 24 e 25 febbraio 2013, in quanto, secondo i promotori, «non ci sono controindicazioni a questo atto democratico che le istituzioni dovrebbero incentivare. Il tempo stringe perché dopo il 16 gennaio non si potrà più accorpare. Se i motivi per non indire con le elezioni nazionali sono dunque politici, non ci rimane che far arrivare al sindaco delle voci cittadine che lo riportino a vie logiche e istituzionali».
Ecco, dunque, l’esigenza di una nuova mobilitazione popolare, stavolta a carattere telematico. Il Comitato chiede ai cittadini di effettuare l’operazione STANA IL SINDACO SUL REFERENDUM. Essa consisterà nell’inviare a Sindaco@comune.bologna.it e in copia a nuovocomitatoarticolo33@gmail.com la seguente e-mail (o simile): «Signor Sindaco, so che non ci sono reali e ragionevoli motivi per cui lei non debba accorpare la consultazione cittadina che ha al centro la Scuola pubblica e i finanziamenti a quella privata. Le chiedo quindi di indire il referendum in coincidenza con le elezioni politiche. Nome e cognome del cittadino» (altra documentazione su www.scuolaecostituzione.it). «Un mail bombing, una catena, un passaparola – che gli attivisti del Comitato sperano – che giunga a tutti i 13.500 firmatari. O chissà che non si riesca ad arrivare al numero di invii pari alla soglia di ascolto di Merola».
LucidaMente ha seguito con attenzione la vicenda-referendum. Vedi, tra gli altri nostri articoli: Referendum scuola Bologna: si farà Bologna: prosegue la raccolta firme per il referendum comunale sulla scuola Soldi alla scuola pubblica o alla privata? (Bologna, 29 luglio) Bologna: perché il referendum? Per avere la carta igienica a scuola! Paolo Soglia: Bologna, quel fastidioso referendum sulle scuole private… Bologna: Articolo 33, lettera aperta al sindaco“LucidaMente” in difesa della cultura e della scuola per tutti
(r.t.)
(LucidaMente, anno VIII, n. 85, gennaio 2013)