Il 21 agosto 1862 nasceva a Verona il celebre romanziere. Sui suoi romanzi, sul suo mondo fantastico, sono cresciute generazioni di lettori, soprattutto italiani. Per l’occasione, riproponiamo una recente recensione di “LucidaMente”
Un illustratissimo volume di grande formato sul narratore veronese e i suoi collegamenti con letteratura “alta”, società, disegno, fumetto, curato da Franco Spiritelli e pubblicato dalla benemerita Fondazione Rosellini
Il coraggio, l’onore, l’eroismo, la fedeltà, l’amicizia, la difesa della libertà e della giustizia. Valori forse ingenui, certamente tutt’altro che di moda nella società odierna, cinica e disincantata. Che la loro eclissi sia dovuta anche alla mancanza, oggi, di una letteratura popolare quale la narrativa di Emilio Salgari?
La benemerita Fondazione Rosellini per la letteratura popolare (con sede a Senigallia, sito www.fondazionerosellini.it), in occasione del centenario della morte dello scrittore veronese (1862-1911), ha dato alle stampe uno splendido volume di grande formato (pp. 224, € 35,00): Salgari, salgariani e falsi Salgari. Pirati, Corsari e Uomini del West nella grande avventura salgariana. Il curatore dell’opera è Franco Spiritelli; il saggio principale è di Massimo Carloni. E cogliamo l’occasione per segnalare l’ulteriore perla che la Rosellini ci ha regalato per il 2012: Gli illustratori di Urania. Karel Thole, pittore di fantascienza (a cura di Gianni Brunoro, Giulio Cesare Cuccolini, Giuseppe Festino e Giuseppe Lippi, pp. 184, € 35,00), altra illustratissima opera, stavolta dedicata allo straordinario disegnatore olandese.
Tornando a Salgari, la pubblicazione curata da Spiritelli ha anche il merito di cercare di mettere ordine nel guazzabuglio di opere realmente scritte, attribuite o, al contrario, “rubate” o imitate o plagiate, del prolifico – un’ottantina le opere sicuramente di sua mano – narratore di Verona. Ecco, dunque, i principali cicli salgariani, i romanzi dei “negri” (autori anonimi che, magari su concessione dei figli dello scrittore, proseguivano l’opera del defunto), dei “pirati” (plagiatori senza permesso), degli imitatori, le parodie di Yambo, la bibliografia completa di Luigi Motta, principale continuatore ed epigono di ottimo livello dell’opera salgariana.
Ampio spazio e un coloratissimo “inserto” con copertine e illustrazioni dei romanzi di Salgari è dedicato all’iconografia. Inscindibili dalle vicende narrate dai romanzi dello scrittore, infatti, appaiono le straordinarie immagini che, fin dalle loro prime uscite, hanno arricchito i libri salgariani grazie a decine di disegnatori – stimolati dall’immaginazione del narratore – che a loro volta hanno eccitato la fantasia di generazioni di lettori. E, ulteriore collegamento, i fumetti che, decine di anni dopo la morte dello scrittore (soprattutto tra gli anni Quaranta e gli anni Sessanta dello scorso secolo), hanno “raccontato visivamente” le sue storie. Indimenticabili i tratti di Albertarelli, Amato, Jacono, Lubatti, Maggi, Molino, Tabet e altri ancora.
Il saggio più “colto” contenuto nel volume è quello di Carloni, che fa da Introduzione al libro. Lo studioso coglie analogie anche testuali (ad esempio, nella raffigurazione fisiognomica e caratteriale) tra i personaggi salgariani e quelli del decadentismo di fine Ottocento, nati nel medesimo contesto storico-sociale. Ad esempio, tra il Corsaro Nero (1898), il Jean Floresses Des Esseintes di Joris-Karl Huysmans nel romanzo A ritroso (1884), l’Andrea Sperelli de Il piacere (1889) di Gabriele D’Annunzio e il Dorian Gray di Oscar Wilde (1891). Caratteri comuni: l’eccezionalità, l’eroismo, la solitudine, il senso del male e della morte, della sconfitta. In ultima analisi, tra superuomo nietzschiano ed eroe da romanzo d’appendice il confine è molto labile…
Per chi intendesse leggere altri articoli di LucidaMente su letteratura popolare e fumetti, consigliamo, tra gli altri: Le antiche eroine di carta “Frigidaire” & C. e censura di Stato I nostri cari, vecchi, bellissimi fumettiRino Tripodi
(LM EXTRA n. 29, 20 luglio 2012, supplemento a LucidaMente, anno VII, n. 79, luglio 2012)
Salgari credo di averlo letto tutto, da ragazzo, talemnte mi affascivano le avventure e i suoi protagonisti. Libero di fantasticare, correvo con loro su mari e dentro giungle, pronto ad affrontare pericoli e nemici di forza oscura e malvagia, ma non sufficiente a debellare i miei eroi. per questo, sono grato a Salgari. Ora, da adulto, mi sono messo a leggere dell’altro, ma nella memoria rimangono impressi quei colori e quelle voci, quelle avventure temerarie e quella forza umana eccezionale, capace di vincere il male.
Grazie per questi ricordi, Rino.
Vincenzo
vincenzo bonicelli della Vite- Bologna
Le copertine evocano tutto un mondo… non solo della narrativa di Salgari, ma della società e delle famiglie italiane.