Dopo il caso dj Fabo, dibattito nel capoluogo lombardo, organizzato dal Psi. Al centro, l’autodeterminazione terapeutica, con l’intervento di Pia Elda Locatelli ed Emilia De Biasi, per approfondire la questione e sostenere una buona legge
L’ennesimo, doloroso, caso, quello di Fabiano Antoniani (dj Fabo), ha costretto ancora una volta i media e l’opinione pubblica a confrontarsi col tema del fine vita e delle volontà ultime delle persone. Il clamore suscitato, però, ha causato anche molta confusione tra testamento biologico, eutanasia, suicidio assistito.
Occorre fare chiarezza su termini così importanti e arrivare a una buona legge che eviti altre tragiche vicende. Sono queste alcune delle tematiche dell’incontro che si terrà a Milano domenica 30 aprile, dalle ore 10, presso la Cooperativa Antonio Labriola, via Falck 51. Il suo titolo è Testamento biologico. Il diritto di scegliere. A che punto siamo con la legge in Parlamento. A organizzarlo è il Partito socialista italiano. L’incontro intende fare il punto sulla legge per il testamento biologico al vaglio del Parlamento. Di questo tratterà in particolare l’intervento della deputata Pia Elda Locatelli, capogruppo del Partito socialista alla Camera e coordinatrice dell’intergruppo sul tema. All’appuntamento recherà un contributo speciale Beppino Englaro, il padre di Eluana, che ha combattuto una lunga battaglia per ottenere che la propria figlia venisse lasciata morire, nel rispetto delle volontà da lei stessa espresse.
La mattinata sarà aperta dal segretario della Sezione del Psi Cagnola-Gallaratese, Zona 8 di Milano, Giuseppe Currà, e dal presidente del Municipio Zona 8 del Comune, Simone Zambelli. Interverrà inoltre la senatrice del Partito democratico Emilia De Biasi, presidente della XII Commissione Igiene e Sanità del Senato. «Morire bene è un obiettivo davvero importante per cui lavorare» spiega Maria Laura Cattinari, presidente di LiberaUscita, «associazione nazionale laica e apartitica per il diritto a morire con dignità», che invita alla riflessione e alla pacatezza e secondo la quale è «meglio nessuna legge che una cattiva legge».
Idee sulle quali certamente si dibatterà nel corso dell’evento milanese. Intanto l’esame del disegno di legge, minacciato da ostruzionismo e migliaia di emendamenti presentati dagli oltranzisti di stampo cattolico, avrà tempi contingentati, per un totale di 18 ore. Secondo Donata Lenzi (deputata Pd, prima firmataria e relatrice della legge) «potrebbe essere approvato e passare all’esame del Senato in tempi utili perché la legge sul biotestamento possa essere approvata entro questa legislatura». Vari sono però i punti del ddl sui quali dissentono nettamente alcune parti politiche (che, peraltro, al momento appaiono in minoranza al Parlamento), come la possibilità che il soggetto disponga nelle Dat (dichiarazioni anticipate di trattamento) anche l’interruzione dell’alimentazione e idratazione artificiali nel caso si venisse a trovare in condizioni di malattia gravi e nell’impossibilità di esprimere la propria volontà in merito.
Per ulteriori informazioni: tel: 320-4177265; martyaly@alice.it.
(l.m.)
(LucidaMente, anno XII, n. 136, aprile 2017)