Nel 2021 sorgerà nell’estremo nord della Norvegia la prima struttura a energia positiva sopra il Circolo polare artico
Immaginate un edificio che produca in modo autonomo l’energia di cui ha bisogno e che entro sessant’anni sia in grado di ripagare le spese affrontate per costruirlo. Pensate a una vista a tutto tondo su uno dei più grandi ghiacciai della Norvegia. E ora smettete di fantasticare… Perché tutto questo tra pochi anni sarà realtà.
Lo Svart Hotel, il primo edificio dal bilancio energetico positivo situato sopra il Circolo polare artico, sorgerà nell’estremo nord della Norvegia (comune di Meløy), ai piedi dello Svartisen, il “ghiacciaio blu”. “Svart” significa nero; tuttavia, nell’antico norvegese era usato anche per indicare il colore blu: un rimando quindi al patrimonio naturale circostante, un ecosistema complesso e delicato. La forma, un anello poggiato su pali di legno che affondano nelle acque del fiordo, si ispira alla fiskehjell, struttura in legno utilizzata per essiccare il pesce, e alle rorbuer, palafitte tipicamente estive usate dai pescatori. Grazie al design circolare e alle grandi vetrate si godrà di una spettacolare vista a 360° sul fiordo e si avrà la suggestiva sensazione di esservi letteralmente immersi; inoltre i pali di legno assicureranno un ingombro fisico minimo nel paesaggio e un minor “inquinamento” visivo, in perfetta armonia con l’ambiente.
L’innovativo concept è di Snøhetta, studio di architettura tra i fondatori del movimento Power House, che ha tra i suoi principi base la costruzione di strutture dal bilancio energetico positivo, in grado quindi di produrre più energia di quella che consumano. Gli edifici rappresentano il 40% del consumo energetico mondiale e si prevede che nel 2050 il loro dispendio energetico sarà pari al consumo totale odierno di energia: «The building is therefore transformed from being part of the energy problem to becoming part of the energy solution» (www.powerhouse.no). Il progetto, i cui lavori inizieranno nel 2019 e termineranno presumibilmente nel 2021, prevede diversi accorgimenti che ridurranno l’impatto dell’hotel.
Rispetto a un albergo pur progettato secondo i moderni standard, lo Svart diminuirà il consumo annuo di elettricità circa dell’85%, grazie al metodo di costruzione e all’efficientamento della struttura. Con i pannelli solari, prodotti con energia idroelettrica pulita, si copriranno sia le attività alberghiere che le spese di edificazione. La struttura sarà realizzata con materiali a bassa energia incorporata – termine con cui si intende la quantità di energia usata per produrre, trasportare e costruire ogni componente. Gli architetti hanno mappato il comportamento delle radiazioni solari in relazione al contesto montuoso: anche da qui la scelta del design circolare e il posizionamento delle camere, che sfrutterà al meglio il calore del sole. Inoltre, gli ambienti saranno riscaldati tramite pozzi geotermici collegati a pompe di calore e rimarranno caldi anche grazie alle finestre, che immagazzineranno energia termica da sfruttare durante i mesi invernali. L’unico modo per raggiungere la struttura sarà una navetta, naturalmente a impatto zero, che partirà dal vicino comune di Bødo.
Il progetto dello Svart Hotel si inserisce in una nuova stagione architettonica, sempre più orientata non solo al risparmio energetico, ma anche all’efficientamento e all’autosufficienza, in totale armonia con l’ambiente. Immersi in questo suggestivo scenario nordico, si potrà fare trekking sul ghiacciaio Svartisen, ammirare lo spettacolo dell’aurora boreale, praticare yoga al sole di mezzanotte, fare arrampicata su ghiaccio, pescare e andare in kayak. Auguriamo buon divertimento a chi avrà la possibilità di trascorrere qualche giorno in questo contesto unico e particolare. Kos deg masse, come direbbe un norvegese… Divertiti!
Chiara Ferrari
(LucidaMente, anno XIII, n. 150, giugno 2018)