Una poesia di Giorgio Susmel in difesa di una vecchiaia dignitosa, dei suoi valori, della sua ricchezza morale (vedi anche Quel «vecchio che non piace» affatto a Luis Sepúlveda…), contro le mode “chirurgiche” dell’apparire
C’è chi dice: «Perché non ti fai toglierequelle zampe di gallina dagli occhi?».
Io penso: «Sono i segni della vita mia, e di quella degli altri, di quando la mia e le lorosi sono incrociate».
Perché dovrei nascondere questa ricchezza che nessuno ha uguale? Perché dovrei nascondere agli altri che quello che essi forse non faranno mai io l’ho già fatto insieme a tante persone che non mi sono più accanto e dei quali la mia vitaè e sarà sempre testimone?
In me tutti possono vedere non solo la vita di adesso, ma lo sviluppo della vita, la crescita, l’arricchimento, i valori e i pezzi di vita di chi mi ha dedicato il suo tempoe molto di più.
Tutto questo non va cancellato, ma rivissuto… sì, teneramente, nel ricordo, ma, sopratutto, riproponendolo nell’attualità e nei nuovi compagni di stradadi ogni giorno che resta.
C’è chi dice: «Perché non…..?».E io rispondo: «No!».
L’immagine: foto di Valerio Agolino (http://www.valerioagolino.com/fotografo/), per gentile concessione dell’autore.
Giorgio Susmel
(LucidaMente, anno VIII, n. 87, marzo 2013)