La nostra lettrice esprime forti perplessità sulla decisione del nostro presidente nei riguardi di chi si è reso responsabile di rapimento (e successiva tortura)
Mi impressiona la grazia concessa dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al colonnello statunitense Joseph Romano [esponente dei servizi segreti Usa condannato il 15 dicembre 2010 a cinque anni dalla Corte d’Appello di Milano per il rapimento dell’imam egiziano Abu Omar avvenuto nel 2003; l’estremista islamico era stato prelevato illegalmente e poi portato nel suo Paese, dove sarebbe stato sottoposto a torture e sevizie; Romano era stato condannato insieme ad altri 22 militari americani, ma nessuno di loro ha mai scontato effettivamente la pena, perché in contumacia, ndr]. Si è trattato di un rapimento perpetrato a danno di una persona poi torturata, che non ci risulta abbia perdonato i rapitori, i quali probabilmente non si saranno neanche scusati né penseranno di risarcirlo. Non è una grazia a una persona pentita: è altro.
Tutti i giornalisti la celebrano come gesto di clemenza da leggere in favore dei marò. I marò, che, magari sprovvedutamente, hanno sparato. Essi sono incriminati anche in Italia di omicidio… tuttavia il loro comportamento è molto meno grave e meno responsabile del graziato. Stando ai fatti, il graziato non solo ha premeditato, ma ha coinvolto altri poteri in stati altri dal suo, anche se alleati. Forse è ora che l’Italia finalmente promulghi una legge contro la tortura! Il rapimento fa tristemente il paio con i droni Usa a spasso per paesi non in guerra, a massacrare civili, e con le grandi manovre che la marina americana ha fatto di fronte alla Corea del Nord, pensando di esibire la propria forza e mettendo invece a rischio la pace della zona. Adesso tutti i giornalisti a criticare il dittatore nordcoreano… ma, come minimo, da parte degli americani è stato un gesto di bullismo senza calcolo delle conseguenze.
Cari giornalisti, cosa volete darci da bere? Bisogna che riconosciate anche a noi cittadini la capacità di leggere con intelligenza i fatti. Svegliatevi e smettete di fare gli stuoini del potere! La grazia è stata data perché gli Usa sono potenti: è uno schiaffo alle vittime e ai cittadini italiani che restano insicuri, nonché ai soldi spesi affinché la magistratura facesse un’inchiesta seria per una sentenza giusta! E la distinzione dei poteri dove è finita? Cui prodest? Certo non agli inermi civili. E non certo alla chiarezza su altre responsabilità indefinite delle stragi italiane…
(m.t.m.)
(LucidaMente, anno VIII, n. 88, aprile 2013)