Un colloquio con il celebre scienziato Edoardo Boncinelli: la genetica, le neuroscienze, la scoperta dei geni omeotici
Capo del Laboratorio di Biologia molecolare dello sviluppo presso il Dipartimento di Ricerca biologica e tecnologica (Dibit) dell’Istituto scientifico Ospedale San Raffaele, professore di Biologia e Genetica presso l’Università Vita-Salute e direttore di ricerca presso l’Istituto di Farmacologia molecolare e cellulare del Cnr di Milano. Nonché scienziato in odore di premio Nobel. Parliamo di Edoardo Boncinelli.
Un incontro con un personaggio di tale levatura offre la possibilità di conoscere e di capire quali sono le sfide della scienza nel secolo attuale.
I suoi interessi – E lo scorso 6 maggio, in occasione della quinta rassegna del Sabato del villaggio, iniziativa culturale ormai molto sentita a Lamezia Terme, ho avuto l’opportunità di conoscerlo e parlargli. Il tema è La nascita delle idee. Arrivo qualche minuto prima del previsto perché ho appuntamento con gli allievi, con i quali abbiamo preparato delle domande da proporre allo scienziato che, nel 1985, assieme ad Antonio Simeone, ha individuato nell’uomo i geni omeotici che controllano lo sviluppo della morfologia animale. Si tratta di 39 geni appartenenti alla famiglia Hox umani, responsabili del corretto sviluppo del tronco, dal collo alla coda. Ho quindi la fortuna di intrattenermi a colloquio con lui. Napoletano d’origine, attualmente vive a Milano. È nella città natale che ha vissuto gli anni più proficui come ricercatore al Cnr, anche se eco altisonante hanno avuto le ricerche sul sistema nervoso effettuate proprio nella città milanese, dove gli interessi principali della sua attività di ricerca erano rivolti allo studio dello sviluppo del cervello e della corteccia cerebrale e alla individuazione di altre famiglie di omeogeni aventi grande influenza sulla salute umana.
La sua scoperta – “Ora” egli afferma “dedico il mio tempo alla scrittura”. Qualcuno gli domanda cosa ne pensa della fuga dei cervelli: egli risponde che il problema non è andare via ma ritornare e che, a differenza dei paesi esteri, in cui, se una struttura non è in grado di far fronte ad una ricerca chiude, qui in Italia alcune strutture, pur se obsolete, vengono lasciate aperte. Quando parla della sua scoperta egli fa presente che, benché noi siamo diversi dalla drosofila (moscerino della frutta), abbiamo dei geni in comune con essa. “Non abbiamo ali, antenne, abbiamo altre strutture, ma i geni – che nell’uomo sono parecchi – sono posti in un certo ordine, sono messi in fila: il primo controlla la testa, il secondo il collo, il terzo il torace, il quarto l’addome e via discorrendo. Non solo dunque abbiamo gli stessi geni dei moscerini (e abbiamo scoperto che sono in tanti altri organismi), ma sono collocati in un ordine preciso, e questa è stata la mia scoperta. Contemporaneamente anche altri erano giunti a questa conclusione, ma io ero supportato da molti più dati sperimentali”.
L’originalità e la creatività – Dopo aver dibattuto sulla nascita delle idee, viene dato spazio alle domande che con i ragazzi avevamo preparato. La prima domanda è: “In che misura l’originalità e la creatività, che sono alla base della nascita delle idee, si possono considerare legate ad aspetti genetici e quanto l’ambiente può influire su esse?”. Boncinelli risponde che bisogna operare distinzione tra originalità e genialità o creatività, in quanto si può essere originali anche in cucina, per la preparazione di una nuova ricetta, senza per questo essere geniali. Sono altre le condizioni che rendono una persona geniale.
Quali le sfide della scienza nel nostro secolo? – La seconda domanda riguarda le prove che attendono la ricerca scientifica agli inizi del nuovo Millennio. A tale interrogativo lo scienziato risponde facendo presente che molte belle sfide attendono i ricercatori, specie in campo biologico. Ma anche l’astronomia apre prospettive nuove in quanto “è stato scoperto che nello spazio interstellare esiste della materia oscura che non vediamo, di cui non sappiamo nulla, ma che ha certamente proprietà diverse da quelle che conosciamo”. Boncinelli conclude la sua replica asserendo, infine, che: “Nuove sfide vi sono quindi anche nel campo della fisica. Quello nel quale sono più competente è il biologico ed in tal caso le sfide riguardano la possibilità di combattere malattie del cervello, soprattutto i tumori. Le neuroscienze aprono nuove prospettive: non sappiamo dove sono i ricordi, non sappiamo su che base facciamo certe associazioni, non sappiamo come recuperiamo i ricordi immagazzinati, non conosciamo le basi biologiche del comportamento. Le domande sono tante. Sul cervello è infinitamente più grande ciò che non sappiamo di ciò che sappiamo. Nei prossimi trent’anni ci sarà ancora molto da fare. Un giovane che si affaccia a questo mondo si divertirà di più di quanto mi sono divertito io”.
L’immagine: la nostra Dora Anna Rocca ed Edoardo Boncinelli al Teatro Umberto di Lamezia Terme.
Dora Anna Rocca
(LucidaMente, anno I, n. 8, agosto 2006)
Comments 0