Esce oggi il primo disco di Vito Gargano (“Post Hit”, etichetta O’Disc), caratterizzato da una bellezza purissima che danza con soave leggerezza tra jazz, ambient ed elettronica
Dopo l’ep del 2019 Click extend week, da oggi, 15 marzo 2022, possiamo ascoltare con piacere e commozione il primo album completo di Stilex, progetto del trombettista campano Vito Gargano, che deve senz’altro amare Miles Davis. Il titolo dell’opera, nata anche da una campagna di crowdfunding, è Post Hit (etichetta O’Disc).
Sette brani coinvolgenti, originali, piacevoli, ma di alto livello musicale. Una serie di equilibrati componimenti caratterizzati dal paesaggio sonoro (soundscape), cioè dall’interazione acustica della musica composta dall’artista con risonanze della natura, d’ambiente, umane, voci… Nello specifico del cd, fuoco, campanella, bambini e giochi, suoni industriali, treno e stazione, aereo e voce hostess, pioggia, acqua, uccelli, pietre nell’acqua. Gargano è bravissimo nel muoversi tra tali suoni come un etereo spiritello, accompagnandoli con coloriture ambient, jazz ed elettroniche, sempre lucide e pulite. I componimenti stimolano l’ascoltatore a socchiudere porte interiori, a volte memoriali o inconsce, o proprio creano nuove magiche, ineffabili atmosfere. La tromba dell’artista (coi suoi collaboratori, da non dimenticare) mescola la raffinatezza al sogno, la dolcezza all’equilibrio, la misura alla creatività. Lo strumento di Stilex offre ampi colori e modulazioni. Ad esempio, nel secondo componimento (Punctum Quadratum) esso accompagna la spontanea, allegra vivacità dei bimbi a scuola. Invece, nella quarta traccia (Worksong), attraverso ritmi ossessivi, ci immerge nel mondo dell’industria, della disumanizzazione, nella frenesia e nello stress della disarmonica società odierna. In Traveller, veniamo proiettati nel piacevole movimento del viaggiare, col suo ventaglio di ancora sconosciute possibilità tutte da scoprire… Ma ora il lettore, a questo punto della nostra recensione, si chiederà: che c’entra Sandro Pertini, che compare nel titolo del nostro articolo?
Ebbene, non nascondiamo la nostra commozione nell’aver riascoltato la voce del «presidente più amato dagli italiani», unico socialista della nostra Repubblica, che fa da sottofondo (o ne è la protagonista?) nel terzo brano di Post Hit, Nanday: «Io ai giovani questo dico e martello su questo punto, costituiscono l’avvenire del popolo italiano: battetevi sempre per la libertà, per la pace e per la giustizia sociale! La libertà senza la giustizia sociale non è che una conquista fragile, che si risolve per molti nella libertà di morire di fame… Bisogna che la libertà sia unita alla giustizia sociale, sono un binomio inscindibile! Lottate quindi con fermezza, giovani che mi ascoltate, perché lottate in questo modo per il vostro domani e per il vostro avvenire, ma siate sempre tolleranti. Lottate con la passione con cui ho lottato io e lotto ancora oggi, nonostante gli anni, per le vostre idee e per questi principi, ma io vorrei che voi teneste presente un ammonimento di un pensatore francese: “Dico al mio avversario: io combatto la tua idea che è contraria alla mia, ma sono pronto a battermi sino al prezzo della mia vita perché tu la tua idea possa esprimerla sempre liberamente!”» (Discorso di fine anno, 31 dicembre 1983). E la nostra emozione si rafforza se confrontiamo la nobile figura di Pertini e il suo altissimo messaggio con gli odierni politici bipartisan tutti schierati contro pace, libertà e giustizia sociale…
Rino Tripodi
(LucidaMente 3000, anno XVII, n. 195, marzo 2022)