A Rimini, Ferrara, Cesena, Bologna, Modena, Reggio e Parma: ecco dov’è lo sperpero di denaro pubblico in regione, secondo i militanti di Fare per fermare il declino. Che sabato 21 settembre si riuniranno a Modena
Sono i “terribili sette”: i monumenti allo spreco realizzati dalle amministrazioni pubbliche e dai partiti in Emilia-Romagna. A dare i voti e ad assegnare i trofei in negativo sono stati i militanti dei comitati locali di Fare per fermare il declino, che si riuniranno sabato 21 settembre a Modena per confrontarsi in preparazione dei prossimi appuntamenti elettorali a livello regionale. Ecco di seguito i sette anti-premi, per i peggiori sprechi di denaro pubblico, con le motivazioni dell’assegnazione da parte degli attivisti di Fare.
Bologna, progetto Civis. Queste le motivazioni: il tram su gomma che doveva collegare San Lazzaro di Savena con Borgo Panigale è un buco nero nella recente storia della città di Bologna, un pozzo senza fondo nel quale sono stati gettati fiumi di denaro pubblico. Quello che i bolognesi hanno ottenuto è stato di vedere la propria città martoriata da quattro anni di lavori, completamente inutili.
Reggio Emilia, Fondazione Monadori. La Fondazione Monadori, che è controllata dagli enti locali reggiani, ricorda il caso della Fondazione Mps, con l’aggravante che si è ripetuto due volte. La Manodori è stata coinvolta prima nel tracollo di Bipop-Carire, e poi nella serie di aumenti di capitale di Unicredit degli ultimi anni che hanno determinato un tracollo del patrimonio della fondazione.
Parma, Ponte Nord. Un ponte costato 25 milioni di euro, senza che si sappia qual sia l’utilizzo. È stato progettato per ospitare attività commerciali ed espositive – spiegano i sostenitori di Fare – ma la legge da sempre vieta l’installazione di attività permanenti sui ponti. Così è aperto, ma vuoto. Intanto la Biblioteca palatina, tesoro della città, è chiusa da un anno, non ha le risorse per poter aprire completamente al pubblico, e decine di bibliotecari sono pagati ugualmente, anche se senza incarichi.
Cesena, Ert. Ogni anno il Comune di Cesena dà un milione di euro a Ert (Emilia-Romagna Teatro Fondazione) e in cambio riceve solo un cartellone teatrale che di volta in volta è sempre meno appetibile, tanto che le presenze sono in forte diminuzione. Il sindaco Paolo Lucchi (Pd), viste le numerose lamentele, quest’anno aveva deciso di tagliare il finanziamento a 750.000 euro, ma il “miracolo” di Icarus (il sistema di videosorveglianza degli accessi al centro) ha portato nelle casse di Ert altri 250.000 euro.
Ferrara, nuovo Ospedale di Cona. Ci sono voluti ben 21 anni per costruirlo. L’Ospedale di Cona è uno degli esempi più eclatanti di spreco pubblico: 21 anni impiegati per costruirlo, oltre 500 milioni di euro spesi (cifra decuplicata rispetto alle previsioni di partenza), inchieste penali e civili per danni da 130 milioni di euro.
Modena, spreco del territorio. A Modena migliaia di ettari di campagna sono stati sottratti alla loro funzione e trasformati in cemento: dalla fine degli anni Novanta del secolo scorso a oggi il territorio urbanizzato è stato incrementato del 40%. Ciò che è più grave è che all’interno della città esistevano e in parte ancora sono presenti intere aree industriali dismesse da recuperare.
Rimini, il problema delle società partecipate. I principali sprechi pubblici (aeroporto, proliferare di Palacongressi, maxistipendi dei dirigenti Hera) sono collegati alla gestione di società formalmente private, ma a partecipazione prevalentemente pubblica. La politica – secondo i militanti di Fare – deve uscire da queste società.
Fare per fermare il declino è un partito politico che conta circa 70 mila adesioni. A livello nazionale il coordinatore è Michele Boldrin. La presidente regionale per l’Emilia-Romagna di Fare per fermare il declino è la modenese Fulvia Ugetti. Sabato 21 settembre, alle ore 14, a Modena, presso palazzo Europa (via Emilia ovest 101), si terrà un incontro tra gli aderenti di Fare Emilia-Romagna su «come declinare a livello locale le politiche nazionali». Parteciperanno Federico Tonelli, Lorenzo Zunino, Giuliano Velluzzi e Fulvia Ugetti. Per ulteriori informazioni: www.fermareildeclino.it; www.fare2013.it.
(m.d.z.)
(LM EXTRA n. 30, 16 settembre 2013, supplemento a LucidaMente, anno VIII, n. 93, settembre 2013)