Esce oggi il nuovo disco del gruppo romano. “Underdog vs Underdog” (Phonosphera Records) è un piccolo capolavoro da non perdere, impreziosito dal primo videoclip prodotto con l’Intelligenza Artificiale
Basterebbero i suoni (e il relativo videoclip) di Cold moon in deep water – ne ha parlato in termini entusiastici anche RaiNews (leggi qui) – per rendere imperdibile il nuovo disco degli Underdog. Si tratta, infatti, del primo videoclip prodotto attraverso l’Intelligenza Artificiale: un suggestivo piano sequenza di circa quattro minuti in stop motion.
Otto brani insoliti e affascinanti
L’artefice di tale innovativo miracolo è stato Davide Cardea, docente che ha coordinato una vera e propria farm creativa composta da un gruppo di studenti dell’Accademia delle Arti e delle nuove Tecnologie di Roma. Il laboratorio sperimentale di comunicazione che ha partorito il video è Contaminazioni ed è formato da giovanissimi studenti dei Dipartimenti di Graphic Design, Design e Videomaking.
Ma, se il riuscito esperimento artistico-tecnologico è quello che ha destato ampi interesse e curiosità, va ascoltato e ammirato tutto il nuovo disco dell’originalissimo, proteiforme gruppo-progetto musicale nato a Roma e fin dalle sue origini sempre in progress come ricerca sonora e artisti che ne fanno parte. Infatti, dopo un’attesa durata ben dieci anni, esce oggi, 21 aprile 2023, Underdog vs Underdog (etichetta Phonosphera Records). Otto preziosi brani che si caratterizzano proprio per la loro varietà. Nessuna definizione o formula sarebbe esaustiva.
Una splendida, inafferrabile musica
Indescrivibili, inimitabili, creative, sfuggenti, le tracce musicali ipnotizzano l’ascoltatore, sia con suoni mai ascoltati prima, sia con le voci singolari: quella maschile, quasi cacofonica, di Diego Pandiscia, e quella angelicata, ricchissima di incredibili modulazioni (si ascolti, ad esempio, Silent Insect), di Barbara “Basia” Wiśniewska.
Le voci, i suoni e le musiche degli Underdog, le loro inaspettate, armonie, melodie, contrasti sonori, le loro magiche diramazioni creative, rappresentano il trionfo dell’inaspettato, la vittoria sul banale e sullo scontato. La loro cifra è la mutevolezza, il cambiamento, la metamorfosi, l’inafferrabilità. In tale ottica, infatti, il nuovo disco è stato registrato in due sessioni diverse e con musicisti differenti.
E il nostro auspicio è che l’ascoltatore sappia perdersi nei palpiti luminosi e tra le onde sonore (e a volte anche oscure), ma sempre rivelatrici, degli Underdog.
Rino Tripodi
(LucidaMente 3000, anno XVIII, n. 208, aprile 2023)