Gli italiani si commuovono per il povero Marco, ma non per chi muore per poche centinaia di euro al mese
Raffaele de Chiara (da www.ondanomala.org)
(LucidaMente, 30 ottobre 2011)
Gli italiani si commuovono per il povero Marco, ma non per chi muore per poche centinaia di euro al mese
Raffaele de Chiara (da www.ondanomala.org)
(LucidaMente, 30 ottobre 2011)
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© Copyright 2024 — Pensieri divergenti
Il blog “Pensieri divergenti”, con indirizzo web lucidamente.com, non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non deve essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 e rientra nel Decreto-legge n. 63 del 18 maggio 2012 (art. 3).
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Condivido solo in parte questa analisi… la trovo giusta sui paragoni che si fanno fra i “motivi” della scelta di Simoncelli e della sua morte, sicuramente messa in conto nello sport che praticava, in contrasto con le necessità che deve soddisfare chi fa un lavoro molto più “normale”, magari anche socialmente molto più utile di quello di Simoncelli, e che perde la vita mentre svolge il proprio dovere, parlare di eroismo nella morte di Simoncelli è sicuramente fuori luogo. Ma la morte e i funerali di Simoncelli hanno avuto un grande seguito per un altro motivo, almeno secondo me; non è la morte improvvisa, ne l’età, ne le sparate mediatiche di certi giornalisti ad avere portato tutta quella gente al suo funerale, e in generale alla grande partecipazione sul web, ma il fatto che Simoncelli fosse una persona percepita da tutti come semplice, spontanea, reale, con dei valori, uno che, entrato giovanissimo in un mondo “dorato” non si è fatto influenzare più di tanto. Nell’epoca in cui i media ci propongono reality a nastro, paradossalmente abbiamo sempre meno persone vere che entrano nelle nostre case tramite la tv, che è ancora il driver principale anche degli altri mezzi di comunicazione (aggiungo purtroppo… ). Mi si potrà obiettare che anche fra le vittime di morti bianche ci possono essere persone eccezionali, e questo non lo metto in dubbio, ma è chiaro che in questo caso le differenze sono dovute alla diversa visibilità che Simoncelli aveva in quanto personaggio pubblico.
Anch’io avevo pensato alla ingenua percezione di Marco da parte della gente. Infatti, nel mio articolo,
https://www.lucidamente.com/wordpress/attacco-frontale/gheddafi-e-simoncelli-senza-pieta/
non avevo posto il problema come fa de Chiara. Tuttavia, mi è sembrato interessante pubblicare anche la sua presa di posizione perché pone problemi centrali per il nostro Paese: “Povera la nazione che ha bisogno di eroi”, affermava Bertold Brecht.
Gentile Simone,
Nel suo commento, lei come molti altri, sembra sviare il reale interrogativo di fondo: è giusto glorificare la morte di un ragazzo pagato fior di milioni e ignorare chi invece è passato a miglior vita cercando di guadagnare quello che Marco intascava in un minuto?
Lungi da me il criticare chi ha preso parte ai funerali di un campione dello sport e che ancora piange la sua prematura dipartita, vorrei però che la stessa costernazione fosse riservata anche agli eroi che quotidianamente muoiono in fabbrica o nei cantieri.
Cordialmente
Raffaele de Chiara