La Lega italiana antifumo considera l’“e-cigarette” un valido rimedio contro i danni arrecati dalle “bionde”. Al contrario, l’Iss e l’Oms sono scettici al riguardo
È veramente efficace la tanto pubblicizzata sigaretta elettronica per togliersi il vizio del fumo o potrebbe essere a sua volta dannosa? Di recente l’Istituto superiore di sanità ha consegnato al ministro della Salute, Renato Balduzzi, un documento nel quale si precisa che non è ancora dimostrata l’efficacia del prodotto per aiutare a smettere di fumare e che ci sono elementi da chiarire riguardo alla sua tossicità. Secondo gli esperti dell’Iss, «la sigaretta elettronica è meno tossica di quella tradizionale, ma non si può affermare che sia del tutto innocua» e, pertanto, «le sigarette elettroniche andrebbero regolamentate come dispositivi medici o prodotti farmaceutici e non come prodotti del tabacco».
La European Respiratory Society ritiene che il fumo elettronico possa sostituire quello tradizionale, perché arreca meno conseguenze negative alla salute, emolti cardiologi prescrivono le “e-cigarette”. Secondol’Iss, invece, esse «potrebbero rappresentare un rischio di iniziazione al fumo convenzionale a base di tabacco e di potenziale dipendenza». In questo contesto, tanti fumatori si chiedono se questo espediente sia o no veramente efficace per eliminare il vizio del fumo: la risposta, però, non è facile da fornire. La produzione di tabacco è in mano a poche multinazionali (la maggiore delle quali è l’azienda di stato cinese), che si spartiscono un giro d’affari dalle cifre astronomiche, non facilmente quantificabili. C’è anche un traffico di dimensioni notevoli legato al contrabbando di sigarette, che frutterebbe quindici miliardi di euro in Europa, 500 milioni dei quali in Italia.
L’Organizzazione mondiale della sanità già due anni fa raccomandava cautela, sostenendo nel rapporto Conference of the Parties to the Who Framework Convention on Tobacco Control che «questi “dispositivi” sono pubblicizzati come metodo per smettere di fumare ma non esistono prove scientifiche che ne dimostrino l’efficacia». L’Oms ha organizzato una Conferenza sul controllo del tabacco, tenutasi il 20 novembre del 2010 a Punta del Este, in Uruguay, in cui ha stabilito che la sigaretta elettronica non è una terapia sostitutiva del fumo tradizionale. I 171 Paesi aderenti hanno firmato un accordo che ha messo al bando nelle e-cigarette gli additivi e i profumi usati per renderle più apprezzate, sottolineando che l’impiego delle sostanze aromatiche, in alcuni casi, potrebbe essere più pericoloso del tabacco stesso.
Inventata in Cina nel 2004, la sigaretta elettronica è in commercio in numerosi Paesi, tra cui l’Italia. Si tratta di un mini-aerosol metallico di acciaio inossidabile, che ha una camera per la memorizzazione di nicotina liquida in varie concentrazioni. Al suo interno possono essere inseriti dei fluidi che verranno trasformati in vapori aromatizzati, in grado di garantire l’illusione di fumare. Alimentata da una batteria ricaricabile, che consente di inalare il vapore di una soluzione di glicole propilenico, glicerolo, nicotina (in quantità variabile o anche assente) e aromi naturali, assomiglia a una sigaretta vera, però nonsi respira fumo, ma nebbia colloidale, che viene assorbita dai polmoni, avendo così una sensazione simile a quella provata quando si aspira una “bionda”.
In una sigaretta normale sono presenti, oltre alla nicotina, più di 4.000 sostanze tossiche, tra cui acetone, additivi chimici (come gli acidi silicico, carbonico, acetico, formico, benzoico e il diossido di titanio), ammoniaca, arsenico, cianuro di vinile, condensati (catrami o bituminosi), gas irritanti (acroleina, formaldeide, ossidi d’azoto), mercurio, monossido di carbonio. In più, c’è anche il polonio 210, una sostanza radioattiva, per cui fumare 30 sigarette al giorno equivale a fare, in un anno, 300 radiografie al torace! Da non dimenticare, inoltre, che le tasse sul tabacco rappresentano una parte rilevante delle entrate statali. Chi fuma per 40 anni è come se spendesse, calcolando un interesse composto, il corrispettivo di un appartamento. Inoltre, paga significativi importi di tasse: circa 3/4 del costo di un pacchetto di sigarette, infatti, sono imposte statali, per un introito di circa 8-10 miliardi di euro l’anno.
Nel febbraio 2010, il Ministero della Sanità ha chiesto di evidenziare la concentrazione di nicotina delle sigarette elettroniche, apponendo i necessari simboli di tossicità e inserendo la frase: «Tenere lontano dalla portata dei bambini». D’altro canto, la Lega italiana antifumo ne ha sottolineato l’utilità come valido aiuto per diminuire il numero di sigarette e per smettere di fumare. Il vapore di una e-cigarette, infatti, non contiene catrame, né alcuna delle altre sostanze nocive sopra indicate, per cui non si arrecano danni ai polmoni, né c’è il rischio di un cancro. Tutti gli effetti negativi delle sigarette normali sono praticamente assenti, tranne quelli direttamente connessi alla nicotina. La quantità di nicotina contenuta in un filtro elettronico e la sua durata equivalgono a circa 10 sigarette normali.
Riteniamo, dunque, che sia necessario regolamentare l’impiego di sostanze aromatiche nella sigaretta elettronica, tenendo sempre presente che non c’è alcuna prova sperimentale che ne dimostri l’efficacia come terapia sostitutiva del fumo tradizionale. Essa non è da intendersi, pertanto, come rimedio contro il tabagismo, né come una sostituzione di eventuali cure mediche prescritte allo scopo, anche se sembra certo che, utilizzandola correttamente, non provochi gli effetti tossici di una sigaretta normale.
Le immagini: i loghi della Ers e della Liaf e due tipi di sigaretta elettronica.
Dora Anna Rocca
(LucidaMente, anno VIII, n. 85, gennaio 2013)
Articolo e analisi corretta.
Ne condivido i contenuti.
Sono stati esposti i fatti in maniera chiara e coerente con la situazione attuale.
Ne piú ne meno.
Bravi
Il fumo è la più stupida mortale e costosa trappola che l’uomo si sia mai costruito! Smettere di fumare è la più saggia ed intelligente delle decisioni che una persona possa prendere per se stessa e per gli altri, se non sai come farlo vai qui http://www.smettoadesso.it/report-gratuito.html adesso è più facile!
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Diciamo che accettiamo questa pubblicità, fingendo di passare per scemi, sperando che sia a fin di bene degli altri e non di chi l’ha postata.
L’articolo è molto esaustivo. La sigaretta elettronica vista dal di fuori può comunque essere confusa come l’ennesimo metodo per smettere di fumare.
Questo è forse il più grosso equivoco a riguardo, anche se è ovviamente il suo principale effetto indiretto.
Infatti se si passa alla sigaretta elettronica si smette di fumare la sigaretta tradizionale, ma questo non va visto come se si fosse smesso di fumare.
Si è semplicemente cambiato il modo di gustare una grande piacere della vita: si è passati dall’ormai antico metodo di inalare del fumo tramite combustione al nuovo e pulito metodo di inalare una nebbia colloidale tramite vaporizzazione.
Il piacere/vizio rimane comunque, anche perchè nella maggior parte dei casi chi passa dalla sigaretta tradizionale alla nuova elettronica, fa uso di liquidi con nicotina, ma evita di aggiungere a questa le quasi 5000 sostanze letali che si generano intrinsecamente da ogni comubustione.
Il vizio rimane, il piacere addirittura cresce e si compie un grande passo in avanti per la propria salute, anche se oggi non è ancora chiarissima l’entità di questo “passo avanti”.
Il fumo tradizionale fornisce migliaia di sostanze letali. Questo è scientificamente dimostrato e gli effetti di questo sono tristemente noti al mondo intero da decenni.
Il fumo elettronico fornisce comunque la nicotina insieme ad un paio di sostanze che costituiscono il liquido in cui questa può essere disciolta, ma queste due sostanze sono prive di tossicità per il nostro corpo in quanto usate da tempo nell’industria alimentare.
Queste due sostanze sono il Glicole propilenico ed il Glicerolo che sono tra l’altro idrosolubili e vengono eliminate rapidamente dai nostri polmoni, al contrario dei prodotti della combustione che si insidiano negli alveoli polmonari e richiedono anni per essere smaltite.
La sintesi del discorso mi sembra quindi abbastanza chiara: la cosa migliore sarebbbe quella di evitare sia il fumo di sigaretta che lo svapo di sigaretta elettronica e vivere possibilmente in zone di montagna, distanti dall’inquinamento dei centri urbani, facendo un minimo di attività fisica immersi in una salubrità generale.
Se invece si è già scoperto il grande piacere della sigaretta e si è già caduti vittime di questa e della sua assuefazione, allora non si dovrebbe esitare un secondo a provare la nuova alternativa che la tecnologia odierna ci offre.
Sono una ex fumatrice che si ritiene felice di aver provato la sigaretta elettronica. Dopo averle tentate tutte per smettere di fumare, finalmente è arrivato un aiuto vero. Grazie, sigaretta elettronica.
Alba
Cara Alba se ancora oggi la sigaretta elettronica continua ad essere utilizzata malgrado i fortissimi interessi in gioco che tenderebbero a bloccarne l’uso, un motivo ci sarà, non credi? La tua esperienza per me è un tassello in più che si aggiunge alle tante motivazioni che mi hanno portato a proporre l’articolo che hai avuto modo di leggere. Premetto che oltre ad essere giornalista sono biologa.Ritengo tuttavia che per smettere di fumare occorra anche una forte dose di volontà, quella che sicuramente tu avrai avuto. Grazie comunque della testimonianza.
Dora Anna Rocca
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Jahn
Sales manager
non ho toccato piu’ una sigaretta da quando ho iniziato con la ecig e sono già 4 mesi spero che le potenti lobby del tabacco e farmaceutici non ci mettono il bastone tra le ruote.