Secondo il nostro lettore l’Italia è un paese ridotto alla miseria economica, civile e morale… E una citazione di Céline
Non è più questione di downgrade e di agenzie di rating, il nostro è un paese che è saltato nell’approccio culturale, nella scala dei valori: anzi, davvero nell’azzeramento del pensiero. Stamattina sono passato di fronte a Equitalia, ma alle 9,30 c’erano solo dentro 3 persone; il vigilante m’ha detto pronto che “a pagare non viene più nessuno”. E te credo. I tg, quelli che si credon seri, vogliono dar la caccia ai banchi della frutta e verdura dei mercati, perché fanno pochi scontrini. Gente che lotta per la sopravvivenza.
Un popolo malmesso e moribondo finanziariamente, che non conduce una vita ormai civile. Miserabili che s’alzano alle 6 della mattina e non hanno nessuna garanzia. Poi altri tg, molto patinati, ci illuminano a lungo sulle gesta epiche di Nicole Minetti e della sua ultima t-shirt, quasi fosse una fine economista o una grande pensatrice da premio Nobel. Donna da poco, ma tutta a nostro carico, da 150.000 mila all’anno netti. E nessuno che si scandalizzi per dei dementi con le pensioni da diecine di migliaia d’euro al mese, che ci hanno portato pure allo sfacelo, coprendoci per anni di disastri inusitati.
Questa purtroppo è una nazione piena zeppa di tanti Robin Hood, ma che rubano al contrario dell’eroe inglese. Come non ricordare allora il mitico Louis-Ferdinand Céline: «ondate incessanti di esseri inutili vengono dal fondo dei tempi a morire in continuazione davanti a noi, e tuttavia restiamo là, a sperar qualcosa».
Luigi Cardarelli
(LucidaMente, 23 settembre 2011)