Dal successo “Decomposizione di Dio” alla fiaba “Il mistero dell’Impero Azzurro” fino alla novità de “L’Impero delle Trasparenze Tentacolari”. In formato cartaceo o ebook e con qualche cambiamento ai testi delle edizioni precedenti
Pensate sia piacevole avere come direttore della rivista con la quale collaboriamo un tizio che, oltre a essere giornalista, è pure docente di Letteratura nelle scuole superiori, scrittore di narrativa e di saggistica (ha elaborato lui il pedante quanto prezioso ‒ soprattutto per chi opera in campo professionale ‒ Nuovo Manuale pratico di Scrittura) e attivo nel campo politico-sociale? Rino Tripodi ha mille interessi (arte, cinema, letteratura, musica, politica e società) e non finisce mai di farsi trascinare da vari stimoli estetici, intellettuali, polemici…
Collaborare con lui significa essere coinvolti in una sarabanda di idee, progetti, sollecitazioni culturali, con la pignoleria e l’onestà intellettuale come valori aggiunti. Il tutto può essere stimolante o frastornante, eccitante o stordente. Ora, con qualche variazione rispetto ai testi delle edizioni precedenti, ha pensato bene di ripubblicare sulla piattaforma Amazon, sia in formato cartaceo sia in quello ebook, le sue opere narrative e, in più, una raccolta inedita di racconti. Ciascun libro conta più o meno cento pagine, perché, come ci ha detto lui stesso: «Non bisogna soffocare il lettore. Inoltre, affinché si partorisca un testo dal valore letterario, è necessario un lavoro stremante e scrupolosissimo di revisione della forma. Uno dei miei scrittori preferiti, cui m’ispiro, Jorge Luis Borges, non ha mai composto un romanzo, ma solo esili raccolte di racconti, brevi anche questi. Anche la mia produzione è costituita da racconti che, uniti insieme in un volumetto, non varcano mai il centinaio di pagine. Ho impiegato quasi trentacinque anni in un’attività di rilettura minuziosa e meticolosa prima di stampare, oggi, L’Impero delle Trasparenze Tentacolari. E occorrono sempre molta ironia e autoironia, tanto per non prendersi troppo sul serio: nei miei racconti, infatti, gli eccessi sono comprensibili solo se il lettore li coglie come volutamente resi tali dallo scrittore». Ma andiamo con ordine.
La pubblicazione di Tripodi che fino a oggi ha riscosso più successo è stata Decomposizione di Dio (I edizione 2008, pp. 106, € 9,99 nella versione cartacea, € 4,99 nel formato kindle; ha anche una pagina facebook dedicata). Un libro “maledetto” come, del resto, chiarisce il sottotitolo Un racconto e cento apologhi gnostici tra Kafka e Cioran. I riferimenti al narratore ebreo-boemo-tedesco e al pensatore franco-rumeno sono significativi. L’opera, preceduta da un’Introduzione di Raffaele Riccio (Tra gnosi e libero arbitrio: la sosta sull’abisso negli apologhi di Rino Tripodi), si articola in un racconto iniziale, Il pellegrinaggio ad Atar’sh, e una ventina di brevissimi apologhi. Completa l’opera una sulfurea Postfazione dell’autore (Dio è morto, ma non si è ancora del tutto decomposto) e una Biblio-icono-disco-filmografia sragionata e arrischiata: Da non leggere, da non vedere, da non ascoltare. Per un viaggio oltre ogni limite estremo.
Il libro è infarcito di citazioni, a mo’ di epigrafi dei vari testi, di Charles Baudelaire, Georg Büchner, Emil M. Cioran, Caspar David Friedrich, Werner Herzog, Giacomo Leopardi, Howard Phillips Lovecraft, Tito Lucrezio Caro, Manlio Sgalambro. Ed è quindi impregnato dall’idea gnostica del demiurgo malvagio, che ha creato un universo di violenza e atrocità. Come si legge in quarta di copertina, Decomposizione di Dio «s’inoltra lungo i tenebrosi ed estremi sentieri della riflessione filosofica sul dolore e sulla presenza del Male nell’universo, risalendo passo dopo passo alla creazione e al Dio-demiurgo. In tal modo gli iniziali scricchiolii della placidità del mondo, gli allarmanti indizi delle ombre, gli accartocciamenti delle increspature, si ampliano in trasalimenti e spaesamenti ossessionanti, in territori di deriva e di orrore, in voragini non segnate da alcuna sentinella, lungo i quali viene proclamata una metafisica vertiginosa, minacciosa e crudele: il buio accerchia l’esistenza e la strazia, rendendo fioca e comunque impercettibile la voce umana».
Del tutto inediti, invece, gli otto Racconti da un «Altrove assoluto» che compongono L’Impero delle Trasparenze Tentacolari (pp. 110, € 9,90 nella versione cartacea, € 4,99 in quella kindle; anche in questo caso c’è una specifica pagina facebook). Fa eccezione Le scogliere dei destini ineluttabili (segnalato al IX Premio nazionale di narrativa fantastica “J.R.R. Tolkien”, 1988, e pubblicato su The Dark Side, n. 35, 1991). I testi sono divisi in due sezioni: Protette solitudini geometriche (Alla ricerca della pietra di Lügner; Cilindriche prigioni d’acciaio; Un amore del tenente Füssli; Lo stato della scienza nell’Impero: un caso interessante) e Le catastrofi (Le scogliere dei destini ineluttabili; Pianure sconfinate; Nebbiosi olocausti finali; La luce verde della morte).
Lo sfondo comune ai racconti è un Impero perturbante: «Luogo del meraviglioso, dell’allucinazione, dell’onirico, del visionario: vi si incontrano pesci volanti, enormi pianure radioattive, arcane pratiche alchemiche, patetici amori e immani crudezze, prigioni poste ai margini di deserti infuocati, creature immonde, templi maledetti, singolari aurore boreali, guerriere tribù nomadi, imperatori malinconici e idealisti, specie naturali in cui flora e fauna si mescolano confondendosi, stranissime tattiche militari, metafisiche quanto fatali partite a scacchi… Ma l’Impero è anche territorio della crudeltà, della disumanità, della spietatezza, della ferocia, della violenza. Il tutto entro un’atmosfera asfittica e plumbea, in cui anche uomini e sentimenti appaiono cristallizzati e stilizzati». L’atmosfera “maledetta” e cupa è simile a quella di Decomposizione di Dio, ma in questa serie di racconti la tensione non si accentra su riflessioni filosofiche e teologiche; prevale, piuttosto, il gusto del narrare, dell’avventura, delle atmosfere, del fascino per il meraviglioso e il visionario. E spesso il finale sorprenderà il lettore.
In apparenza del tutto diversa è la terza opera di Tripodi: Il mistero dell’Impero Azzurro (I edizione 2009, pp. 74, € 7,99 nella versione cartacea, € 3,50 in quella kindle; pagina facebook). Innanzitutto, è una fiaba per ragazzi; in secondo luogo, è costituita da un solo racconto, anche se breve, che occupa l’intero volumetto. È la vicenda di un ragazzino, Mr Mister, del Regno Grigio, che deve scoprire come mai l’Impero Azzurro sia pieno di gioia. Inizia così la sua avventura, tra personaggi bizzarri, meraviglie della natura, enigmi di ogni tipo. In comune con le altre opere è la preferenza dell’autore per una narrazione che riservi sempre nuove sorprese, il suo gusto per il mirabile e il fantastico, per paesaggi visionari e oltre ogni immaginabile fantasmagoria. Sicché luci palpitanti, lampi rivelatori, inaudite geometrie, fenditure laceranti, eccentrici movimenti, nebbie inquietanti, angoscianti tenebre, sonorità dolenti, tempi dilatati, enigmatiche metafisiche, s’inseguono senza pause. Considerazione finale: in questo periodo natalizio acquistare la trilogia di Tripodi può essere anche una buona idea per fare dei regali non banali…
Le immagini: le copertine dei libri, diverse tra il formato ebook e quello cartaceo.
Maria Daniela Zavaroni, Antonella Colella ed Emanuela Susmel
(LucidaMente, anno XII, n. 144, dicembre 2017)
Decomposizione o decostruzione di Dio? Direi l’una e l’altra. Ritengo, in buona compagnia con Voltaire, i due metodi vadano applicati con rigore scientifico alle costruzioni storiche dei Sistemi Religiosi. Ciò che resta, dopo questa immane fatica, è il puro essenziale per l’uomo. Io trovo in Francesco d’Assisi, nel “Cantico delle creature”, una espressione molto significativa e veramente rivoluzionaria, anche se non del tutto originale. Ecco le parole che mi colpiscono in profondità:
” et nullu homo ène dignu te mentovare “.
Al contrario della logorrea teologica, biblica o coranica che sia, Francesco colpisce ancor oggi: ” NULLU HOMO ” !
No comment. Buon Natale.
(Andrò a leggere il libro !)
Gentilissimo Salvatore, grazie della riflessione. Ne riparleremo dopo che avrà letto il libro (se avrà la bontà di leggerlo). Buon 2018!