Presso la Cà ed Metusco, presentazione di un volume sul medico, pubblico amministratore, giornalista e dirigente socialista della cittadina bolognese
Ettore Zanardi fu uno dei protagonisti principali della vita sociale, amministrativa e politica di Budrio (Bologna) negli anni a cavallo tra Ottocento e Novecento. Medico condotto a Vedrana di Budrio, pubblico amministratore, giornalista e dirigente socialista, nella sua pur breve vita seppe lasciare in ogni campo un segno duraturo. Due lapidi lo ricordano a Budrio e a Vedrana, a testimonianza dell’affetto dal quale era stato circondato in vita e resta a testimonianza durevole della sua opera la realizzazione del sanatorio popolare per la cura degli ammalati di tubercolosi, edificato lungo il fiume Idice a Vigorso, in ragione del microclima della località, uno dei primi in Italia in una zona di pianura.
Si trattava di un periodo assai importante della storia italiana, durante il quale la classe dirigente locale – espressione prima dei movimenti democratico-repubblicani e poi prevalentemente operante nel partito socialista – seppe utilizzare al meglio le occasioni che il periodo giolittiano stava creando. L’azione di questi uomini – che dette vita a quello che fu poi definito socialismo municipale – seppe determinare uno straordinario cambiamento ed ebbe Budrio tra i luoghi di più vivace espressione. Zanardi tra i principali attori. I protagonisti dell’epoca, che avevano idee di grande trasformazione sociale ma operavano giorno dopo giorno per realizzare condizioni di vita più decenti per tutti, hanno lasciato un grande patrimonio in opere concrete che ancora oggi costituiscono la struttura del centro del paese.
Sabato 29 ottobre, a partire dalle ore 10, nella cittadina bolognese, presso la Cà ed Metusco, in viale Primo Maggio 22, a cura del Circolo Sandro Pertini di Budrio, sarà presentato un volume dedicato alla figura di Zanardi: Ettore Zanardi 1866-1910. Medico, pubblico amministratore, giornalista e dirigente socialista a Budrio. Dopo il saluto di Carlo Castelli, sindaco di Budrio, interverranno Ferruccio Melloni, Lorenza Servetti, Lucia Bonora, Annalisa Sabattini e Paolo Babbini.
Basandosi su documenti originali le ricercatrici Lucia Bonora e Annalisa Sabattini, con la supervisione di Lorenza Servetti, hanno ricostruito una sceneggiatura vivace che ci fa ripercorrere i fatti che portarono alla costruzione del sanatorio, le dispute e le discussioni, i problemi e gli ostacoli che di volta in volta si frapposero e la ferma e irremovibile volontà di Zanardi di andare avanti con l’opera che fu inaugurata il 1° gennaio 1906 e che nel 1911, dopo la sua prematura scomparsa, gli venne intitolata. Il sanatorio fu ampliato nel 1933, ma appena dieci anni dopo, nel 1943, per problemi finanziari e di gestione aggravati dalla guerra, fu ceduto dall’Amministrazione degli ospedali di Budrio all’Inail, che lo ha riconvertito in Centro di eccellenza per la sperimentazione e l’applicazione di protesi e presidi ortopedici.
(v.v.)
(LucidaMente, 25 ottobre 2011)