L’intervista che segue, della nostra redattrice Dora Anna Rocca, al celebre fisico nucleare, è stata già pubblicata sulla Gazzetta del Sud del 24 gennaio 2008, ma in forma leggermente diversa. Pertanto, abbiamo il piacere di ospitarla anche sulla nostra rivista telematica, ritenendo di fare cosa gardita ai lettori di LucidaMente.
Cosa pensa un grande fisico dell’esistenza di Dio? Può esistere simbiosi tra fede e scienza? Possono esistere altri universi? La teoria delle stringhe ha validità scientifica? In occasione di un’iniziativa culturale tenutasi a Lamezia Terme, ho avuto il piacere e l’onore di porre queste domande direttamente ad Antonino Zichichi, noto fisico nucleare di fama mondiale e presidente della World Federation of Scientists, che ha risposto, con precisione e puntualità.
Big bang e Genesi come si coniugano?
“Sono due problemi radicalmente diversi. Il Big bang è un fenomeno che si studia nell’ambito della sfera immanentistica della nostra esistenza. La Genesi, il primo libro della Bibbia, ha due componenti: una di natura esclusivamente trascendentale e un’altra, essa pure legata all’aspetto immanentistico dell’esistenza umana. Noi siamo un formidabile esempio di simbiosi tra le due sfere esistenziali. Non dimentichiamo che la scienza è nata, con Galileo Galilei, da un atto di fede nel Creatore di tutte le cose visibili e invisibili. Se Big bang e Genesi fossero in antitesi, sarebbe impossibile conciliare la fede con la scienza. E invece “scienza e fede sono entrambe doni di Dio”, come ha detto Giovanni Paolo II”.
Come concilia la discendenza dell’uomo dall’essere a immagine di Dio?
“L’evoluzionismo biologico della specie umana (Ebus) è lungi dall’essere stato capito. Chi dice di conoscere l’origine della specie umana non fa scienza galileiana, ma attività di ricerca che non ha ancora toccato il terzo livello di credibilità scientifica. Fare scienza esige rigore e riproducibilità sperimentale. Credere nell’uomo creato a immagine e somiglianza di Dio non è in conflitto con la scienza. Nessuna scoperta scientifica è in contrasto con l’esistenza di Dio. L’ateismo non è un atto di ragione, ma un atto di fede nel nulla. Per dare a Ebus il livello di credibilità scientifica galileiana è necessario spiegare due passaggi cruciali. Il primo: come dalla materia inerte sia venuta fuori la materia vivente, vegetale e animale. Il secondo: come dalla materia vivente e priva di ragione sia venuta fuori quella forma di materia vivente cui noi apparteniamo e che è l’unica ad avere lo straordinario privilegio di avere scoperto la memoria collettiva permanente, meglio nota come linguaggio scritto, la logica rigorosa di cui è esempio la matematica; e la scienza, che, tra tutte le logiche possibili, è quella scelta dal Creatore per fare l’Universo, inclusi noi stessi. Le grandi conquiste dell’intelletto umano sono la prova che siamo depositari unici del dono della ragione. Questo dono, l’evoluzionismo, che pretende di avere capito tutto, non lo sa spiegare. Ecco perché la discendenza dell’uomo dalle scimmie non è scienza galileiana”.
Come procedono i suoi studi sull’antimateria?
“L’antimateria nucleare l’ho scoperta nel 1965. Da allora, è stata confermata in molti esperimenti. Sulla sua esistenza non ci sono dubbi: ecco perché non me ne occupo più. Per progredire nella scienza, risolto un problema, bisogna affrontarne altri. E’ quello che ho fatto nella mia lunga carriera scientifica”.
Potrebbero esistere universi paralleli?
“Gli universi paralleli nascono dalle teorie dette delle “stringhe”. Teorie che fino a oggi non hanno avuto alcuna verifica sperimentale. Ho molti amici che lavorano su queste nuove frontiere”.
Cosa le interessa attualmente?
“L’esistenza del Supermondo e in particolar modo capire com’era l’Universo un decimo di miliardesimo di secondo dopo il Big-Bang”.
L’immagine: Antonino Zichichi al Teatro Umberto di Lamezia Terme.
Dora Anna Rocca
(LucidaMente, anno III, n. 34, ottobre 2008)
Se è vero che l’ateismo è un atto di fede nel nulla, a maggior ragione lo è il cristianesimo che Zichichi abbraccia sulla base di non si capisce quale motivazione, di quale ragionamento. Il credere in un ordine superiore dell’universo a noi al momento non percepibile non giustifica l’adesione ad una religione che, tra l’altro, è stata ed è ancor oggi storicamente e psicologicamente avversa ad ogni tentativo di crescita del singolo individuo e dell’umanità intera.
Gent.ma Lucrezia il credo di uno scienziato appartiene alla sfera privata di una persona. Galileo Galilei pur essendo fervente cattolico fu costretto ad abiurare una verità scientifica oggi a tutti nota, per evitare l’ira dell’inquisizione. Eppure lui sosteneva le sue verità scientifiche non sentendosi assolutamente in contrasto con la sua fede. Rita Levi Montalcini e Margherita Hack si professano atee da sempre. Io ritengo che si possa condividere o no la tesi di uno scienziato/a ma non ritengo corretto entrare in merito alle questioni di fede che appartengono alla sfera intima delle persone.