Alcuni dati tratti dai maggiori siti di incontri offrono conferme e rivelano sorprese
Come ben sanno tutti coloro che frequentano i siti web specializzati nel settore, come www.gnoccatravels.com, la popolazione maschile è certamente quella più “cacciatrice”; e, anche se la popolazione femminile non disdegna certamente di svolgere un ruolo attivo, il sesso apparentemente forte è quello che predomina nelle piattaforme di dating online.
A conferma di ciò, un recente studio di Mobile Journey Marketing di Ogury rivela un evidente e significativo squilibrio di genere tra gli utenti di app di incontri in vari Paesi. Questo squilibrio è proprio particolarmente maggiore in Italia, con il nostro Paese che può vantare il 91% degli utenti di app di incontri di sesso maschile. Attenzione, però, a pensare che questa predominanza sia solo italiana. Se ci si sposta in altri Paesi europei le sproporzioni sono comunque molto alte, con – ad esempio – l’85% degli utenti di app di incontri nel Regno Unito rappresentato da uomini. Su Tinder questa cifra è ancora superiore, con circa un utente femminile ogni nove utenti maschi. In molti Paesi europei Tinder si conferma essere il servizio di incontri online più popolare, anche se sempre più utenti preferiscono mirare su community più localizzate e più affidabili in termini informativi, come gnoccatravel.com.
Per quanto concerne gli altri spunti statistici che è bene sottolineare in queste poche righe, evidenziamo come in Europa le persone siano più attive sulle app di incontri online il lunedì, che dunque si candida a essere il giorno preferito di “caccia”, seguito dalla domenica. Si noti altresì che, se si esce dal contesto europeo, le abitudini cambiano, almeno in parte. Ad esempio, le donne americane sono leggermente più propense di quelle europee a utilizzare le app per gli incontri, ma rappresentano ancora solo il 27% degli utenti in generale. In confronto, solo il 15% degli utenti britannici di app di incontri sono donne, con una tendenza riscontrata anche tra le applicazioni più “femminili” come Bumble (dove sono le donne a dover inviare il primo messaggio), la cui base di utenti è costituita per oltre l’80% da uomini.
Ulteriormente, forse non sorprende che l’età media degli utenti delle app di incontri sia spostata verso l’estremità più giovane dello spettro statistico. Il 47% degli utenti di app di incontri ha un’età compresa tra i 18 e i 34 anni, con una proporzione che però è di oltre il 67% per Tinder. Tuttavia, Grindr – la quarta applicazione più popolare per gli incontri – ha dimostrato di attrarre un pubblico molto più diversificato in termini di età, con circa un quarto dei suoi utenti di età compresa tra i 45 e i 54 anni. Anche Grindr ha peraltro ottenuto un punteggio elevato in termini di coinvolgimento degli utenti. Il 72% degli utenti attivi nel periodo di monitoraggio e il 12,3% degli utenti attivi ha visitato l’applicazione in media almeno 4,5 volte alla settimana. Al contrario, solo il 57% degli utenti di Bumble erano attivi e solo il 5,9% di questi utenti ha visitato l’applicazione 4,5 volte alla settimana.
Carmela Carnevale
(LucidaMente, anno XIV, n. 162, giugno 2019)