Uno strumento facilissimo, un software automatico per investire on line. Ma, forse, chi ci guadagna sono solo i broker
Profit Maximizer. Ne parlano molto in questi giorni anche importanti giornali di settore; un termine che sarà entrato nel vocabolario quotidiano di molti utenti che, spesso, non ne conoscono neanche il significato. Di base è l’ultimo ritrovato in materia di investimenti sul web e promessa di facili guadagni; aspetto che dovrebbe sempre e comunque mettere in guardia chi vi si avvicina (vedi anche Il mercato delle azioni: una guida all’uso).
Indubbiamente lo strumento è in grado di attirare per la sua capacità di sapersi vendere: chiunque può essere attirato da promesse di guadagnare tanti soldi in poco tempo e con minimo sforzo. Alla base non vi è assolutamente nulla di razionale né garantito. Solo un’abile campagna di marketing che sfrutta l’attuale crisi economica. Per capire se Profit Maximizer è una truffa o no, è necessario partire dalla sua essenza: da ciò che questo strumento è. Si tratta di un broker, quindi un intermediario finanziario, attivo nel campo delle opzioni binarie. Ovvero quello strumento già di per sé molto osteggiato in quanto ritenuto più simile a una scommessa al casinò che non a un investimento.
Profit Maximizer è l’ennesimo sistema per investire in opzioni binarie utilizzando un robot; ovvero, un modo automatico per investire. Traduzione: se non sei esperto in materia ma vuoi comunque provare il brivido del trading online, al posto tuo può investire un robot. Un software automatico. E tu sarai semplicemente spettatore delle tue sorti. Una specie di follia per chi è legato al concetto tradizionale di investimento. E che trova ancor più criticità nel fatto che vengono garantite vincite di un certo livello grazie proprio a questo sistema automatizzato di investimenti. La realtà dei fatti è di tutt’altra matrice: chi conosce le opzioni binarie e ha avuto a che fare con il trading online da vicino sa bene che, nei fatti, perdere tutto è molto più probabile di vincere (vedi Web e nuovi mestieri: gli italiani sognano di diventare trader).
Eppure sono in molti a sfidare la sorte lanciandosi dentro a questi strumenti di dubbia matrice: che puntano molto anche sulla facilità di utilizzo. È sufficiente entrare nel sito, registrarsi, versare i soldi che si intende investire e iniziare a piazzare le prime puntate. Un aspetto che contribuisce ad attirare dentro al portale anche utenti alle prime armi, del tutto inesperti. Tanti segnali che lasciano intuire come sarebbe meglio stare alla larga da questi strumenti per evitare di buttare i propri soldi, che si regalano al mercato mettendo in atto un movimento nel quale a guadagnare sono sempre i soliti noti. I broker. Indipendentemente dal nome che decidono di darsi e dalle promesse più o meno roboanti che vanno a diffondere in Rete.
(n.m.)
(LucidaMente, anno XI, n. 129, settembre 2016)