Diario di viaggio di quattro giorni trascorsi in Val Rendena, tra paesaggi di incanto, frescura e ottimi piatti locali. Qualche idea per percorsi alternativi a quelli comunemente conosciuti
Tornare in Trentino dopo anni e avere la percezione che il tempo non sia trascorso: è questa la sensazione provata rivedendo dopo lungo tempo luoghi a noi cari della Val Rendena. Il motivo principale che ci ha spinti in tale terra è stato ritrovare amici storici, ma anche respirare nuovamente i suoi profumi. Partiamo con il nostro viaggio!
Giovedì 1° luglio: giunti a Pinzolo verso l’ora di pranzo sistemiamo le valigie all’interno del garni che ci ospiterà per quattro notti. La sua posizione geografica ci permette di lasciare parcheggiata l’auto. Così, dopo aver consumato un pasto a base di carne accompagnata da polenta e funghi, pranzo perfetto per la fresca temperatura della giornata, nel pomeriggio abbiamo passeggiato per le centralissime vie del centro del paese. È bello vedere nuovamente gruppi di persone disseminati per strada: chi tra i tavolini dei bar (noi compresi, che ci godiamo un gustosissimo affogato al caffè con panna montata di latte che pare appena munto), e chi nella pineta adiacente ove, da qualche tempo, è stato creato un biolago. Si tratta di un’ampia area balneabile, con piscina per bambini, la cui pulizia dell’acqua è sempre garantita grazie alla fitodepurazione. Poco distante, un caratteristico ponte in legno costruito sul fiume Sarca separa Pinzolo da Caderzone. I negozi, concentrati soprattutto nelle piazze Carera e Pernici, propongono prodotti artigianali tessili, di abbigliamento e di calzature da montagna. La serata trascorre in un’allegra e ritrovata compagnia: quella di Alessia, Andrea, Lina e Silvia, storici amici trentini e, gradito caso fortuito, di nostri cari concittadini bolognesi ritrovati in loco.
Venerdì 2 luglio: situato ai piedi delle Dolomiti di Brenta e racchiuso tra Cima Tosa e Doss de Sabion, ci attende il lago di Valagola (1.595 m)! Lo raggiungiamo al termine di una passeggiata fra i boschi. La natura si mostra ai nostri occhi in tutta la sua bellezza: il lago è uno specchio d’acqua verde come la speranza che – sguardo al cielo – non venga a piovere. Dopo un pranzo al sacco vi facciamo un giro completo, salendo anche sull’isolotto che ci regala una meravigliosa vista a 360 gradi. Dopo un meritato riposo ci aspetta una serata che rimarrà a lungo nei nostri ricordi più cari: si va tutti al maso di Andrea e Silvia sito a Caderzone. Da Strembo saliamo a bordo chi di un pick-up e chi di un’auto 4X4, percorrendo una strada ricca di tornanti e dirupi. Giunti sul posto, si apre una distesa – prima inimmaginabile – di prato verdissimo; sparsi qua e là, masi in sasso di varie dimensioni, tutti molto ben curati. In questo luogo immerso nella natura non può mancare una grigliata a base di salamelle e salsicce con pane fragrante e frutta. Il silenzio della valle viene presto interrotto dai nostri canti accompagnati da una chitarra e da tanta spensieratezza e gioia di stare insieme.
Sabato 3 luglio: con gli amici bolognesi e Alessia – zaino in spalle e pranzo al sacco – visitiamo il lago di Nambino (1.728 m): un’altra meraviglia della natura, rientrante fra i cinque laghi (insieme al Ritort, Lambin, Serodoli e Malghette) tanto amati dagli escursionisti. Andrea e Silvia, in pausa dalla loro attività lavorativa, ci raggiungono per il pranzo al rifugio e l’allegra compagnia della serata precedente prosegue senza indugio. Nel pomeriggio raggiungiamo il rifugio Ritort ove il nostro palato viene allietato da una squisita cheese-cake ai frutti di bosco. Non facciamo in tempo a finirla: uno scroscio d’acqua ci sorprende e ci fa terminare la gita anzitempo. Più tardi ci consoliamo con una cena in compagnia degli amici.
Domenica 4 luglio: oggi è la “giornata e-bike”. Ne affittiamo un paio a Pinzolo, per salire fino a Sant’Antonio di Mavignola (1.123 m), in direzione Madonna di Campiglio, lungo la vecchia strada dismessa oramai da decenni. Pedalando ci rendiamo immediatamente conto che, dato il dislivello fra la partenza e l’arrivo, senza la bicicletta elettrica non ce l’avremmo fatta. Ampi tornanti si presentano davanti ai nostri occhi: a tratti deserti e a tratti percorsi da famiglie in bici – elettriche e non – o da persone a piedi in solitario, desiderose chi di fare sport e chi di trovare un po’ di pace. Giunti a Sant’Antonio di Mavignola visitiamo l’omonima piccola chiesa parrocchiale, che conserva affreschi del XVI secolo attribuiti a Cristoforo Baschenis. Alzando lo sguardo in direzione dei luoghi già visitati, la nostra idea di raggiungere il “rifugio Brenta” viene abbandonata. Ci torna infatti in mente il detto trentino «Nuvole sul Nambino e Nambrone, pioggia anche con il sole». Il rientro a Pinzolo è salvifico: alle 13, appena riconsegnate le e-bike, inizia a cadere una pioggia copiosa che ci accompagnerà fino alle ore 20. La cucina del garni ove soggiorniamo ci accoglie con un gustosissimo piatto unico a base di polenta, salsiccia e formaggio alla piastra, crauti e funghi: un ottimo pasto per riprendere vigore dopo le fatiche mattutine. Fatto un riposino con sottofondo di pioggia battente, nel tardo pomeriggio visitiamo Tione di Trento, il centro più importante delle valli Giudicarie, grazie anche all’ospedale che serve i numerosi paesi limitrofi. Caratteristica è la sirena contraerea che, da decenni, ogni giorno alle ore 12, ricorda ai lavoratori l’inizio della pausa pranzo. Tornando a casa ci fermiamo in una pizzeria a Borzago, prima di fare nuovamente visita agli amici del posto.
Lunedì 5 luglio: è per noi la giornata del rientro a Bologna e, conseguentemente, del congedo dai nostri cari trentini. Partiamo in mattinata, non prima di aver fatto scorta da Serca dei gustosissimi prodotti tipici locali. Entrando nel negozio di Caderzone veniamo allietati dal profumo misto di salumi, che troviamo anche nelle bizzarre forme a cuore o a testa di suino; biscotti artigianali, compresi quelli a base di farina di Storo; marmellate; tisane ai frutti di bosco o altre essenze per ogni esigenza; vari tipi di miele; svariate salse per condimento; grappe. Questi aromi ci faranno compagnia per un po’, ricordandoci la spensieratezza delle nostre giornate trascorse in Trentino.
Si ringraziano Alessia, Andrea, Lina e Silvia per la dedizione e la disponibilità nei nostri confronti.
Le immagini: pascoli alla malga Ritort e una veduta del lago di Valagola (di proprietà di Emanuela Susmel).
Emanuela Susmel
(LucidaMente 3000, anno XVI, n. 188, agosto 2021)