I sostenitori italiani della neokeynesiana teoria economica democratica, con in testa il giornalista Paolo Barnard, chiedono sostegno per realizzare il primo seminario formativo nel nostro paese (Summit MMT Italia)
Si possono rendere gli stati indipendenti dalle banche internazionali? È possibile la piena occupazione? Si possono finanziare i servizi pubblici, le pensioni, alla sanità? Si può concretizzare la giustizia sociale e ambientale?
Secondo i fautori della Modern Money Theory (MMT) sì. Secondo tale teoria economica democratica di stampo neokeynesiano basterebbe che lo Stato spendesse la propria moneta sovrana a deficit per creare piena occupazione, pieno Stato sociale, piena istruzione, pieni alloggi, piene infrastrutture e piena produzione aziendale (quando necessario). Cioè: la maggior fetta della ricchezza destinata al 99% dei cittadini e non a pochi. Se non si farà così, non esisterà più la democrazia, in quanto essa «non consiste nel poter votare in un certo modo piuttosto che in un altro, o poter manifestare, né avere una Costituzione».
«La democrazia è – secondo la MMT – prima di tutto avere un lavoro con reddito sicuro, servizi sicuri, case per tutti a prezzi possibili, istruzione per tutti, e sopra a ogni altra cosa uno Stato che abbia una propria moneta da spendere per tutelare noi, il 99%, senza limiti reali, e che lo faccia! Questa è la vera democrazia, cioè cittadini forti, sicuri, non impauriti e dominati dal ricatto economico». Ma il colpo di Stato finanziario che ci ha travolti mira, e lo ha pianificato per decenni, proprio a distruggere quell’economia democratica prima ancora che possa nascere.
I volontari sostenitori della teoria economica democratica contro l’Europa delle banche stanno organizzando il primo seminario formativo in Italia della Modern Money Theory. Il loro leader in Italia è il giornalista Paolo Bernard (ha scritto per le maggiori testate cartacee nazionali; in tv ha lavorato per Samarcanda di Santoro e Report). Lo scopo del Summit MMT Italia è quello di denunciare l’azione di mercati finanziari e Banca centrale europea, di Wall Street e Goldman Sachs: ovvero, il “colpo di Stato finanziario in Europa” come premessa per la fine della democrazia. A tale convegno hanno già garantito la loro presenza Michael Hudson, Stephanie Kelton, Marshal Auerback e William “Wall Street Killer Cop” Black!
Tuttavia, affinché il seminario, che comporta ingenti spese organizzative, possa realizzarsi, si chiede un versamento di 40 euro ai sostenitori (bonifico intestato a IBAN IT77D0200802455000101640115 – Banca Unicredit Bologna, Agenzia Bologna Dante, via Dante 1/E, indicando nome e cognome e causale “Summit MMT Italia”). Occorre comunicare la propria adesione anche alla e-mail paolo.barnard@yahoo.it con solo nome e cognome e come causale sempre “Summit MMT Italia”.
Per saperne di più con un video: Modern Money Theory – Evento Italia.
Per lo spot radio: http://ia600806.us.archive.org/4/items/MMT-ITALIA_380/Spot-Radio-2012.mp3
Il sito di Paolo Barnard: http://www.paolobarnard.info/home.php.
LucidaMente si è già occupata di iniziative analoghe, come la campagna di informazione Lettera aperta No al Patto dell’euro, per un’Europa dei beni comuni, no all’Unione Europea delle banche, con l’articolo Campagna contro l’Europa del debito e delle banche.
L’immagine: il promotore Paolo Barnard.
(v.v.)
(LucidaMente, 31 dicembre 2011)
si potrebbe anche essere daccordo su tutto, e io lo sono quasi su tutto, ma poi quando chiedete sti 40 euro mi fate cascare le braghe….i soliti piazzisti.
Francamente 40 euro mi sembrano veramente poca cosa per due giorni di summit, è solo un rimborso spese, è tutto documentato. Quando partecipo a seminari formativi per il mio lavoro spendo decisamente di più e non vedo perchè questo dovrebbe essere gratuito visto che Barnard non sponsorizza se stesso. Libero di non partecipare comunque.
Saluti
Gentilissimo lettore, deve porre il quesito agli organizzatori. Noi abbiamo solo riportato la notizia.
Primavera all’italiana – 21032012
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sei invitato anche tu: http://primavera.primit.it
è gratis. devi solo essere presente.
Il Sistema ha mostrato, finalmente in modo incontrovertibile anche per i più distratti, le sue limitazioni. Barcolla, sotto il peso delle sue stesse menzogne. Ma presto si stabilizzerà, sacrificherà alcune sue componenti, sterminerà parte della società “civile” ostile e si auto-raddrizzerà, più feroce che mai. Ora occorre agire, con una bella spallata, prima che lui metta una zeppa stabilizzatrice. Intuibile dove.
Il PRIMIT invita tutti quelli che si sono vantati, a vario titolo, di occuparsi della Lotta al SIGNORAGGIO a scendere in campo nello stesso giorno e nella stessa ora e, ove possibile, nella stessa città:
Roma, 21 marzo 2012
[continua su http://primavera.primit.it]
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Devo dire in tutta onestà che l’articolo qui sopra non mi convince del tutto.
Non tanto per la richiesta di un contributo per l’organizzazione del convegno, quello mi sembra leggittimo e se pensassi di poter partecipare lo verserei volentieri. Direi più che altro che la teoria economica espressa, per quanto sintetizzata nell’articolo, non mi sembra del tutto entusiasmante.
C’è scritto che :<>
Ora sono del tutto d’accordo che uno Stato debba avere la possibilità di spendere la propria moneta sovrana ma non credo, come dice Rifkin ad esempio, nella possibilità della piena occupazione, a meno che non si riducesse la settimana lavorativa a 10 ore.
Le industrie già oggi che producono e ci rifilano un sacco di schifezze non riescono ad assorbire quasi 1/3 della forza lavoro, figuriamoci se producessero solo le cose utili.
Per questo anche la “piena produzione aziendale” mi lascia freddino, io sono per la decrescita o meglio, come dicevo, per la produzione di ciò che è necessario, nelle quantità sufficienti utilizzando -come dice Pallante- la tecnologia per minimizzare gli sprechi.
La piena produzione aziendale può essere un mezzo (tuttavia ne dubito, preferirei 1000 artigiani occupati saltuariamente) ma non ceto un fine.
Sulle infrastrutture poi, il tema è tanto ampio che si aprirebbe una diatriba su quali siano necessarie e quali superflue.
Invece, su come utilizzare le tecnologie per ridurre gli sprechi, consiglio di partecipare a quest’interessante iniziativa: -> http://www.scuoladellerinnovabili.it/scuolaestiva <—