La registrazione del contratto col canone riformulato: le convenienze per l’inquilino, ma anche per il proprietario
Il 2020 è stato un anno difficile per tutti, ma ci sono persone che si sono trovate in difficoltà maggiori perché hanno perso il lavoro o non hanno ricevuto la cassa integrazione. Di punto in bianco, per via dell’emergenza sanitaria e del conseguente lockdown, moltissimi italiani sono passati da una situazione economica stabile all’incertezza più assoluta. Diverse famiglie non riescono nemmeno a sostenere i costi dell’affitto e si chiedono se sia possibile rinegoziare il canone di locazione. Fortunatamente, non solo si tratta di una possibilità effettiva, ma essa risulta conveniente anche per il proprietario dell’immobile. Vediamo perché e cosa bisogna fare per rinegoziare l’affitto.
Rinegoziare il canone d’affitto: un diritto ai tempi del Covid
Quello di chiedere al proprietario dell’immobile una rinegoziazione del canone d’affitto è un vero e proprio diritto, sancito dalla legge. Almeno, lo è in questo periodo storico perché la norma prevede che, in caso di situazioni d’emergenza come questa, il proprietario sia obbligato ad accettare un compromesso in termini economici. Rinegoziare il canone è dunque possibile e infatti già in moltissimi hanno provveduto a farlo. Va precisato però che non si tratta di un vantaggio esclusivo del locatario perché anche il proprietario dell’immobile ottiene dei benefici da questa rinegoziazione.
Cosa fare per rinegoziare il canone
Per rinegoziare il canone, conviene innanzitutto formulare una proposta al proprietario che sia adeguata. Non vale la pena cercare di abbassare eccessivamente la cifra da corrispondere, perché si rischia di non raggiungere alcun accordo. Potrebbe risultare utile richiedere una valutazione immobiliare, in modo da verificare che il canone attuale sia in linea con il mercato. Dopodiché si può discutere con il proprietario fino a quando non si raggiunge un accordo ragionevole e vantaggioso per entrambi. È importante che il proprietario provveda a registrare il contratto con il canone riformulato, perché in caso contrario potrebbe rivalersi sull’inquilino. Inoltre, in mancanza di una registrazione ufficiale il locatore dovrebbe pagare le tasse su un importo maggiore.
Rinegoziazione dell’affitto: i vantaggi per il locatore
Rinegoziare l’affitto è sicuramente vantaggioso per l’inquilino, che può in questo modo pagare meno il canone di locazione e avere un maggior respiro in questo periodo così difficile. È bene precisare però che esistono diversi vantaggi anche per il proprietario ed è importante che questo sia informato a dovere. Se un inquilino risulta inadempiente perché non riesce a pagare il canone d’affitto, in tale fase di pandemia il proprietario non può procedere con lo sfratto. L’unica cosa che può fare è concordare una cifra più bassa insieme al locatario, in modo da poter contare almeno su alcune entrate. Se infatti l’inquilino non dovesse pagare alcun canone, il proprietario dovrebbe comunque sostenere le spese fiscali e queste continuerebbero a essere calcolate sulla base del canone concordato nel contratto ufficiale. Accettare una rinegoziazione è dunque conveniente anche per il locatore, che altrimenti si troverebbe in una situazione paradossale. Se l’inquilino non paga l’affitto, il proprietario deve continuare a pagare le tasse e questo non è di certo vantaggioso, per nessuno e men che meno per il locatore.
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E.A.
(LucidaMente 3000, anno XV, n. 180, dicembre 2020)