Alessandro Zannier al suo sesto concept album. “MicrΩmega” (produzione Discipline Records) è un variegato viaggio ai confini dell’universo tra fisica, chimica, biologia, matematica… con videoclip
Per le arti contemporanee è davvero difficile dialogare con le scienze. Un tempo, forse, non era così. Non si concepiva la separazione tra le cosiddette discipline umanistiche e quelle scientifiche, queste ultime, per di più, oggi ancelle della tecnologia. Leonardo da Vinci è stato l’esempio massimo dell’uomo completo, artista, scienziato e tecnico. Solo negli ultimi secoli la frattura si è venuta a creare e via via il solco si è approfondito.
Non del tutto. Andando a memoria, ci vengono in mente parecchi esempi. In letteratura Italo Calvino con Le cosmicomiche (1965) e Ti con zero (1967) e lo stesso chimico-scrittore Primo Levi (Il sistema periodico, 1975). Nelle arti figurative il geniale Maurits Cornelis Escher. In musica il primo Franco Battiato sperimentalista (Fetus, 1971; Pollution, 1972). Ora a provarci è il proteiforme trevigiano Alessandro Zannier, alias Ottodix, col suo sesto concept album (vedi anche la recensione del nostro direttore Rino Tripodi al suo precedente lavoro La fine della “Chimera” del XX secolo e la crisi dell’Occidente). Uscito da poche settimane e prodotto da Discipline Records, il titolo MicrΩmega intende essere un tributo al racconto filosofico (1752) di Voltaire, forse il primo esempio di fantascienza della storia della letteratura.
Nove tracce, tutte con testi rigorosamente in italiano, e tutte ideate e realizzate da Zannier, ma col prezioso supporto di Flavio Ferri (splendido cofondatore degli indimenticabili Delta V). Dai loro titoli (CERN, Elettricità, La risonanza, Il mondo delle cose, Micromega Boy, Planisfera, Zodiacantus, Sinfonia di una galassia, Multiverso) è facile intuire che Ottodix vuole “cantare” le regole fisiche, biologiche, matematiche del nostro universo, e la collocazione del minuscolo uomo al loro interno. Una riflessione, una ricerca creativa tra filosofia, arte e scienza. Beninteso, contro ogni oscurantismo, passato e presente, che voglia limitare l’ansia umana di conoscenza e di spingersi sempre oltre.
Il musicista sembra scoprire il segreto ultimo dell’universo: «L’uno infinitesimale / forma la sua cattedrale, / cresce su uno schermo frattale / dentro ai cristalli di sale. /Segna con un moto a spirale / ogni conchiglia del mare, / muove i concentriche onde, / dal Dna alle galassie profonde» (CERN). Echi de Gli uccelli del già citato Battiato si trovano ne La risonanza: «la formula / dinamica di un’onda, quella degli stormi / delle rondini nella’aria». Caratterizzata dal sarcasmo, anzi dallo sberleffo (demenziale?), è Zodiacantus («su Mercurio ti brucerai sul serio […] / su Urano e Nettuno non troverai nessuno, / e all’ultimo bastione […] avrai stampata in fronte la tua disillusione». Infatti, «nella galassia mai nessuno noterà / le luci di New York» (Sinfonia di una galassia) e «cosa siamo noi /dentro al multiverso?» (Multiverso).
Le modalità delle composizioni sono tra le più varie. Si va da melodie elettroniche a spunti sinfonici, da puro pop a suoni sperimentali, da sonorità da ambient music a spunti da colonne sonore cinematografiche. Nonostante questa varietà di approcci musicali, rispetto al precedente Chimera, nel nuovo lavoro Ottodix appare più misurato, equilibrato e armonioso. I componimenti, seppur non agevolissimi, appaiono facilmente fruibili. E non dimentichiamo che Zannier è artista quanto mai eclettico. Infatti, di MicrΩmega Boy si può apprezzare anche il vivace videoclip. Inoltre, nella copertina dell’album è raffigurata una grande scultura-installazione esposta a Pechino lo scorso agosto.
L’opera raffigura una scimmietta che si copre gli occhi (semplice paura o timore di nuove verità?) in viaggio verso gli sconfinati spazi siderali: emblema dell’uomo e omaggio alle povere cavie animali delle prime missioni spaziali, destinate a una morte solitaria nello spazio profondo. Infine, un’innovativa quanto gratuita piattaforma-player, accessibile con Google Chrome e su mobile, dotata di bussola di navigazione, conterrà illustrazioni 2D e 3D animate, opere d’arte, ramificazioni ed espansioni dei contenuti dei nove brani in sottoversioni, curate da musicisti, remixer e arrangiatori provenienti da vari ambiti musicali, per un totale di ben 117 tracce audio da scoprire. Anche il tour di Ottodix sarà un evento irripetibile: l’artista si esibirà sia con la sua consueta band, composta da Mauro Franceschini, Loris Sovernigo e Giovanni Landolina, sia con l’Ottodix Ensemble (band e quartetto d’archi), in uno spettacolo tra musica, reading, scienza e arte visiva, proiettato su una suggestiva sfera di tre metri. E che l’ascoltatore si immerga nel mare dell’universo e dei suoi sconfinati misteri.
Carmela Carnevale
(LucidaMente, anno XII, n. 137, maggio 2017)