Aprirà a Milano all’inizio dell’estate un innovativo capsule hotel che unisce la privacy di un albergo alla socialità di un ostello
Se parliamo di hotel a capsule, è facile pensare a una serie di loculi cimiteriali o, nella migliore delle ipotesi, a un alveare. L’associazione di idee è suggerita dalla particolare disposizione della struttura che, per sfruttare al meglio lo spazio disponibile, prevede moduli di cabine impilate e affiancate senza soluzione di continuità. A chiudere queste “micro stanze” molto spesso c’è solo una tenda.
Il “format” è – ovviamente – nipponico: il primo capsule hotel fu inaugurato a Osaka nel 1979. Le esigenze da cui nasce sono essenzialmente due: ottimizzare gli spazi, operazione indispensabile nell’affollatissimo Giappone, e fornire un letto “d’emergenza” a chi, per lavoro o altro, passa una notte fuori casa senza averlo programmato. Dentro ai piccolissimi alloggi, infatti, c’è un giaciglio e poco altro – soprattutto nei capsule hotel davvero economici. In quelli invece di più recente costruzione, nati anche per soddisfare la curiosità dei tanti turisti che vogliono provare questa particolare esperienza, sono spesso presenti uno schermo per l’intrattenimento, sistemi di ventilazione e di isolamento acustico che rendono il pernottamento sicuramente più confortevole rispetto al passato. Le stanze diventano una specie di nido-rifugio dalla frenesia della metropoli.
Ora che sappiamo l’origine degli “alberghi a capsule”…dimentichiamo ogni cosa (o quasi)! Ostelzzz è tutto questo e molto di più. Si tratta di una struttura di 1.100 mq organizzata in cinque piani, di cui quattro dedicati ai circa 100 posti letto e uno alle aree comuni. Le cabine a disposizione degli ospiti sono di quattro tipi, a seconda delle esigenze economiche e dei confort che si decide di scegliere. In ogni capsula c’è un letto tradizionale, schermo touch, luci a led, wi-fi e un sistema di areazione. Ogni sei stanze è previsto un bagno dedicato.
Ma la vera novità di Ostelzzz, che aprirà a Milano in zona Buenos Aires all’inizio dell’estate (probabilmente giugno), è la sua natura prettamente smart e social. Appena effettuato il check-in infatti, presso reception virtuali aperte 24 ore su 24, a ogni ospite sarà assegnato un codice attivabile con impronta digitale, tramite il quale potrà accedere alla propria cabina, fare acquisti in modalità cashless e cardless e accedere alla piattaforma social. Questa, in particolare, è la caratteristica che lo distingue da un ostello tradizionale. L’idea di fare rete tra i viaggiatori, sempre più spesso giovani che si spostano per l’Europa alla ricerca di nuove esperienze, è la carta vincente: accedendo al social sarà possibile organizzare eventi, visite per la città, aggregarsi a tour, postare foto… Insomma, fare quello che ormai identifica le nuove generazioni: condividere virtualmente.
All’origine di Ostelzzz c’è la comunione di idee e di progetti di Alberto Porzio, Matteo Anthony Destantini e Nicolas Montonati, tre amici 26enni fondatori della startup Zzzleepandgo, che dal 2015 produce cabine-letto ipertecnologiche collocate a Milano Malpensa e Orio al Serio. Gli alloggi sono l’ideale per chi, dovendo passare la notte in aeroporto, non vuole rinunciare alla privacy e alle comodità, tra tutte quella di non dover prendere navette all’alba o di dormire in sala d’aspetto. Ostelzzz rappresenta l’evoluzione di questo progetto semplice e innovativo; la volontà degli ideatori è quella di aprire diversi ostelli nei punti nevralgici delle principali città italiane. In quest’epoca di social network e globetrotters, di confini allargati e di viaggi low cost, è difficile dubitare del successo dell’impresa.
Chiara Ferrari
(LucidaMente, anno XIII, n. 149, maggio 2018)