Ma aveva ragione. Così racconta Magdi Cristiano Allam in “Io e Oriana”, edito da “il Giornale”
Dopo Cara Oriana Fallaci… Lettera a un animo mai domo e Fallaci, dieci anni dopo, anche quest’anno, in occasione dell’anniversario della morte della celebre giornalista toscana, avvenuta il 15 settembre 2006, le dedichiamo un articolo. Vediamo come la ricorda in un suo libro un altro coraggioso osservatore critico dell’islam: Magdi Cristiano Allam.
«Più ti leggo, più ci penso e più concludo che sei l’unico su cui dall’alto dei cieli o meglio dai gironi dell’inferno potrò contare. (Bada che ti infliggo una grossa responsabilità)».
Queste affettuose parole costituiscono la “fascetta editoriale” del libro Io e Oriana (Società europea di edizioni-il Giornale, Milano 2016, pp. 224, € 9,50) di Magdi Cristiano Allam, del quale ci siamo già occupati più volte (vedi Quindici “pezzi” antislamici; Il manuale di autodifesa di Magdi Cristiano Allam; Magdi Allam: «Ho seguito ciò che sentivo dentro»). A scriverle all’autore del libro era stata Oriana Fallaci. Una sorta di investitura spirituale. Per qualche mese, infatti, dal settembre 2003 alla primavera 2004, i due si erano frequentati con una certa assiduità, in vista di un progetto comune: un libro-intervista (Magdi Allam intervista Oriana Fallaci) che sarebbe stato pubblicato da Rizzoli. In effetti, i due, più che giornalisti e personaggi popolari, sono diventati due icone. Sono stati tra i primi ad aver avuto il coraggio di denunciare la minaccia islamica e il rischio di trasformazione di Italia ed Europa in Eurabia. E hanno pagato di persona tale scelta con vite sotto scorta e subendo minacce e denunce (vedi Magdi Cristiano Allam, chiedi perdono!).
Tuttavia, dopo infiniti carteggi, ore e ore trascorse insieme di persona o al telefono, a libro concluso… Ecco cosa racconta Allam: «Una mattina, con uno sguardo insolitamente gelido, mi disse che il manoscritto del nostro libro, che stavamo revisionando, non andava affatto bene perché le mie domande erano aggressive e la punteggiatura nelle sue risposte non era stata rispettata. Mi chiese di distruggere la registrazione sulle micro-cassette e le copie cartacee […]. Io lo feci per una questione di principio». Anche da questo episodio emergono alcuni aspetti del carattere e della psicologia della Fallaci.
Allam ne parla così: «Lei non ammetteva la dialettica, […] le sue parole non potevano essere confutate». Oriana «aveva il coraggio di spingersi dove gli altri non osavano» e rimase dotata fino alla fine di «lucidità eccezionale» e «vitalità irrefrenabile». Ma mantenne pure una «corazza di diffidenza nei confronti del prossimo»; «l’indole narcisista […] la portava a rinchiudersi a riccio su se stessa. Mi colpì la sua tremenda solitudine». La rottura tra i due si accentuò in quanto all’epoca Allam credeva ancora che l’islam si potesse riformare dall’interno («il sogno di un “islam moderato”, un “islam italiano”»). Tanto che il 2 settembre 2004 pubblicò sul Corriere della Sera un Manifesto contro il terrorismo e per la vita, sottoscritto da 26 musulmani moderati. Il fatto scatenò l’ira della ex amica, espressa nel libro Oriana Fallaci intervista se stessa. L’Apocalisse.
Purtroppo Allam dovette ricredersi. Difatti, il titolo del Capitolo 3 della sua pubblicazione afferma: Aveva ragione Oriana: l’islam è il Male. Pian piano, prende atto che «l’islam è incompatibile con ciò che mi sentivo dentro. […] Soltanto dopo essermi liberato dall’islam mi sono sentito affrancato da una schiavitù interiore». Così, il 22 marzo 2008, Allam si converte al cattolicesimo. E comincia a denunciare in modo sempre più chiaro «la realtà di Maometto […], un guerriero che ha combattuto, che ha ucciso, che ha sgozzato e ha decapitato personalmente migliaia di persone, i particolare gli ebrei e i cristiani, nonché gli arabi pagani».
E afferma ancora che la fede dei musulmani è «cementata dalla paura per la violenza che si abbatterebbe su di loro qualora abbandonassero l’islam […] un’ideologia che è fortemente invasiva prescrivendo ogni minimo dettaglio». Il libro di Allam è costituito per lo più da citazioni tratte da articoli e da volumi della Fallaci o di se stesso (anche con alcune ripetizioni). Esso, pertanto, costituisce un utilissimo ripasso-vademecum che riepiloga le nette posizioni espresse sull’islam dai due scrittori. Nel quarto e ultimo capitolo (Insieme realizzeremo il sogno di Oriana), si propone una «rivoluzione popolare, democratica, pacifica» per «mettere fine a questa dittatura finanziaria, partitocratica, burocratica, globalista, immigrazionista e islamofila» attraverso il riscatto della «nostra sovranità nazionale, monetaria, economica, legislativa, giudiziaria, educativa». Lungo le orme di Oriana.
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno XII, n. 141, settembre 2017)
Alcuni articoli sui rischi dell’intolleranza e dell’aggressività islamiche comparsi su LucidaMente: Oriana Fallaci, che brutto carattere! Estremismo islamico, come combatterlo Le crociate? Un regolamento di conti tra potentati islamici; Islam e valori occidentali? Incompatibili; Fallaci, dieci anni dopo; Il manuale di autodifesa di Magdi Cristiano Allam; Franco Cardini islamofilo; Terrorismo, islam e l’integrazione rifiutata; Islam senza diritti umani; Ma la Mogherini conosce la storia Europa-islam?; Mediterraneo e “Medio Oriente”: chi li ha “invasi”?; Islamismo: tutte le verità nascoste; Esistono i “musulmani moderati”? Lo dimostrino!; Quindici “pezzi” antislamici; Cara Oriana Fallaci… Lettera a un animo mai domo; Magdi Cristiano Allam, chiedi perdono!; Aleviti, islamici tolleranti (e perseguitati); Una tetra bandiera nera sventola in Medioriente; La persecuzione dei cristiani, oggi; Il Medioevo tra noi: ieri, oggi, sempre; Quelle imbarazzanti mutilazioni genitali femminili…; C’è la libertà di parlare di Maometto?; Contro lo sgozzamento lento degli animali da macello senza stordimento;