Evoluzione dei Fabrizio Frigo and the Freezers e prodotta dalla Clinica Dischi/Luovo, la raccolta illumina la bellezza del quotidiano
«Avita semplicità che l’anima consola, / semplicità dove tu vivi sola / con tuo padre la tua semplice vita». Ascoltare Non importa – cosa che porta via una mezz’ora scarsa – potrebbe far pensare a La signorina Felicita ovvero la Felicità, la poesia di Guido Gozzano di cui questi versi fanno parte. Nel componimento si respira, infatti, la stessa atmosfera dolcemente malinconica che accompagna il primo album di Frigo, uscito ad aprile per La Clinica Dischi/Luovo.
La semplicità del quotidiano, la felicità improvvisa e l’altrettanto improvvisa tristezza, l’ansia, la nostalgia, definiscono le emozioni che viviamo ogni giorno e che determinano chi siamo. Nell’album si parla di momenti dell’esistenza che non importa, ma che in effetti danno un senso alle nostre giornate. Il progetto Frigo nasce a Firenze nel 2016 come evoluzione pop cantautorale dei Fabrizio Frigo and the Freezers, band fondata nel 2011 con un’intensa attività live (hanno aperto i concerti di Elio e le Storie Tese, Marta Sui Tubi, Piotta, NoBraino, Lo Stato Sociale e altri). La prima traccia, Quando tu non ci sei, premiata come miglior inedito al Premio Ciampi 2018, parla dell’amore che arriva dopo la passione e che diventa routine. Ma, soprattutto, racconta di quando una relazione finisce e i piccoli riti della vita di coppia perdono senso; cambia anche la percezione dello spazio, con il corridoio che sembra infinito «senza le tue scarpe». Via dei Bardi, la seconda, è una sorta di preghiera laica sulla nostalgia della scoperta: «Vorrei non aver mai visto una donna tutta nuda, / non riuscire a immaginarmi da dove cominciare, / vorrei non aver mai visto il suo corpo mentre dorme, / non riuscire a immaginarlo».
Il terzo componimento, Vento da maiali, è stato premiato insieme a Quando tu non ci sei come miglior inedito al Premio Ciampi 2018. Nella continua ricerca di un equilibrio c’è sempre vento e, allora, l’equilibrio lo si perde e lo si ritrova in continuazione e ci si sente come su un’isola dove il vento soffia da tutte le parti. In Quando sono felice, la quarta traccia, si parla di una gioia che è come il sole: anche se sembra che non ci sia, in realtà è sempre lì, pronto a saltare fuori da dietro le nuvole.
«Pamela mangia i kiwi / e cerca un po’ di spiritualità, / sognando di una vita / in cui non manchi mai la fluidità»: è il quinto pezzo, che si (e ci) domanda se sia possibile essere sognatori, vivere con lentezza e restare in equilibrio. La gioia e l’ansia, canzone successiva, descrive i tanti posti ai quali può condurre l’ansia; tra questi, a volte, c’è anche la gioia. La traccia sette, Leoni da cortile, è la vincitrice del concorso Mai in silenzio sulla violenza di genere organizzato dalla Regione Toscana e Controradio; il brano è stato premiato e presentato per la prima volta live davanti a ottomila spettatori al Mandela Forum di Firenze a dicembre 2018 per la giornata sui diritti umani. Il testo parla di quel momento in cui ognuno di noi scopre una parte brutta di sé, quella parte che speravi di non avere, che vedevi e criticavi negli altri. La track otto, La conta dei caffè, racconta in modo molto divertente di una finestra sul vicino: «Il mio vicino non sospetta neanche / che da due anni lo spio». Affronta con una certa leggerezza il tema pesante della solitudine e della sua incomunicabilità: «Noi non sappiamo neanche / che voce abbiamo, / eppure, sai, / ci conosciamo davvero». Il disco si chiude con Le casse, che dà un addio – o un arrivederci – decisamente sopra tono all’ascoltatore.
L’album ha delle sonorità un po’ pop e (molto) indie: leggère, senza essere superficiali, e piacevoli, senza essere semplici. Non importa è un ascolto che regala good vibes e getta una luce positiva sulle piccole cose della vita di tutti i giorni, proprio quelle che di solito fatichiamo di più ad apprezzare. Nella continua ricerca di “quel qualcosa in più”, quante cose ci perdiamo?
Le immagini: la copertina del suo album Non importa e Frigo.
Chiara Ferrari
(LucidaMente, anno XIV, n. 162, giugno 2019)