Massimo Donadi (Idv): via Berlusconi, serve una nuova classe dirigente
La salvezza nazionale è liberarsi di Berlusconi. Presto, subito. Ma il governo di salvezza nazionale non è la scelta migliore per l’Italia. Spieghiamoci su questo punto, perché è necessario fare un po’ di chiarezza.
Per governo di salvezza nazionale si intende un esecutivo composto da tutte (o quasi) le forze parlamentari. Quindi un governo Pdl-Pd-Udc-Lega. Idv no, per nostra scelta, perché ci siamo sempre chiamati fuori da quella che riteniamo essere un’ammucchiata politica. Da più parti si sostiene che questo esecutivo bipartisan possa essere la soluzione migliore per traghettare il Paese fuori dalla crisi economica che lo sta indebolendo. Non è vero. Questi gran soloni della politica ci dicano quale credibilità sulla scena internazionale potrebbe avere un governo guidato – per esempio – da Angelino Alfano, il delfino di Berlusconi, e composto da ministri che hanno avuto incarichi importanti nel governo peggiore della storia repubblicana. Ve lo diciamo noi: nessuna.
Chi ha sostenuto Berlusconi contro tutto e tutti è corresponsabile dello sfascio economico, sociale ed istituzionale cui questo dissennato premier ha condannato l’Italia. In qualsiasi altro paese democratico questa banda (e qui mi fermo), dopo tutti i guai combinati, sarebbe impresentabile. Il problema non è più solo Berlusconi, ma anche la sua “corte dei miracoli”, che ne ha condiviso la sorte e le scelte, assecondandolo anche quando sarebbe stato indispensabile agire in maniera diversa, per amor di patria. Se le opposizioni dovessero cedere al fascino del potere e prestare i loro voti per governare con chi per anni ha fatto il male dell’Italia, farebbero un errore storico. Il premier spagnolo Zapatero, con grande dignità, ha preso atto della necessità di dare alla Spagna un nuovo corso e si è dimesso, andando incontro a una sconfitta pressoché sicura alle prossime elezioni politiche.
C’è un abisso di serietà e credibilità che separa Zapatero da Berlusconi, siamo tutti d’accordo. Ma non solo, la mancanza di credibilità riguarda oggi tutto l’esecutivo. Alfano, il giovane, quale credenziali ha? Il Lodo Alfano? Ma per favore? E Bossi? Lasciamo stare. Maroni? Maroni, che da un lato dice di combattere la mafia e dall’altro salva Saverio Romano? Saverio Romano, appunto, altro grande ministro di questo governo. E Brunetta? Gelmini? Brambilla? Entrerebbero anche loro in un governo di salvezza nazionale? Diciamoci la verità: son persone che hanno ricoperto (e ricoprono purtroppo) incarichi prestigiosi e impegnativi solo perché c’è Berlusconi presidente del consiglio dei ministri. All’Italia serve una nuova classe dirigente, non un governo di salvezza nazionale con le stesse facce.
Massimo Donadi – Deputato Italia dei valori
(LucidaMente, 26 settembre 2011)
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