La poesia di Miria Venturoli è racchiusa nella semplicità delle forme, degli affetti, del tempo che passa; oggetti e piccoli avvenimenti diventano archetipi di un’intensa e a tratti tormentata vita interiore, scossa da improvvisi tuoni di dolore, ma anche miracolosamente alleggerita in attimi di pacificata comunione con il Tutto. Leggendo questa autrice, è inevitabile pensare che solo lo sguardo puro dei bambini può contemplare il Mistero.
Da Ombre di gabbiani (pp. 64, euro 7,50, quattordicesimo volumetto della collana di poesia Le costellazioni sonore della inEdition editrice/Collane di LucidaMente), silloge d’esordio della Venturoli, ecco sette densissime liriche, caratterizzate dalle delicate, preziose notazioni paesaggistiche e dai soffusi richiami simbolici.
Nella mattinata tranquilla
lui cerca alberi umidi,
vede lontano ragni
che formano strade di seta.
Nel suo sguardo grigio
una fontana canta
nostalgie di pensieri.
Volano nel batter d’ali
di un’aquila, svaniscono ombre
in lui ormai lontane.
Granelli di sabbia
che si fondono
con conchiglie
dai vari colori
riflessi nella notte
dai fili d’argento
avvolgono la luna
cullati dal rumore
delle onde del mare
infrante sugli scogli
ricoprono una vita
velata di mistero.
In un’evanescente
spiaggia dorata
nell’alba silenziosa.
L’acqua del mare
sfiorata da un raggio di sole,
sembra illuminata
da lucenti smeraldi,
dove in silenziosi giochi
planano bianchi gabbiani.
Occhi di fanciulle
che camminano in riva al mare
si confondono
con l’azzurro del cielo.
Ombre di gabbiani
si fondono nel sole
ormai sfuocato
dell’orizzonte.
Avvolto di mistero
gocce di cristalli
uccidono pensieri
per non soffrire
nel niente dell’amore.
Chiazze di gerani
profumo di glicini
occhi che brillano
illuminati dal sole.
Cori di cicale
suoni lontani
che vivono nella brezza
di un caldo mattino
d’estate.
Filari di colli, celesti confini
baciano il sorgere del sole,
l’ultima stella brucia
sorridendo al calore di vita.
Siepi profumate nell’amore,
ricordi di carezze volati via
nel cielo.
S’inebria lo sguardo nella magia
avvolto di bellezza.
Nella carezza del vento
scivola lieve il tramonto
sfumato nei ricordi d’amore.
Lontano nell’ombra del mare
si specchiano gocce di stelle.
Suoni lasciati celati
nel respiro di baci
di sentieri velati
nei sogni di occhi lucenti.
(da Miria Venturoli, Ombre di gabbiani, inEdition editrice/Collane di LucidaMente)
L’immagine: mare, sole, cielo nella splendida immagine di copertina della silloge di Miria Venturoli.
Viviana Viviani
(Lucidamente, anno V, n. 59, novembre 2010)