«In Eyeliner la parola, gettata nella quotidianità, non si arrende al grigiore antieroico – che attanaglia la letteratura – ma transvola, plana nella notte, fonda partiti autocratici, in una mimesi ironica mescola, intenziona oggetti del controdolore, favorisce il deflusso delle scorie in apposite feste alfabetiche. Questo non esimendosi dall’affrontare, attraverso fasi meditative e spigolose, gli aspetti meno pop del presente: il sentirsi apolide per esempio. In questi passaggi di bassa tensione, la tendenza panica è il segno della continuità, del “loop”. La poesia di Max Ponte è parola armata e giocata, che cerca il contatto con la materia. Parola-desiderio che non trova pace e si allarga, oltre gli spazi bianchi che identificano il verso, per indicare le alterità dell’esperienza».
Queste alcune analisi compiute da Alice Krieg nella sua Introduzione a Eyeliner (Introduzione di Alice Krieg, Bastogi Editrice Italiana, pp. 72, ill., euro 8,00) di Max Ponte. Libro che inaugura la Poesia Totale Collection, collana dedicata alla rassegna di poesia e arte contemporanea Poesia Totale, curata dallo stesso Ponte con la collaborazione di Maurizio Spatola. L’opera comprende cinque sequenze di liriche, con tavole di poesia visiva.
Continua la Krieg: «I lavori pubblicati in questa raccolta si sviluppano in cinque momenti lineari intercalati da eterogenei interventi visuali. La rapidità derivante dall’afflato dromologico e il credo dichiarato in “una poesia totale, frutto spontaneo, edonistico e architettonico” caratterizzano il lavoro dell’autore».
Infine, un dubbio: «Perché questa raccolta porti il nome Eyeliner è una domanda alla quale l’autore non ha risposto: forse per l’impronta visiva e immaginifica o forse per il potere evocativo esercitato da un oggetto che mette chi lo usa in un penetrante ed elegante stato di grazia. Un elogio del trucco contemporaneo, una maschera di forza per attraversare la postumanità e non concedere nulla ai sostenitori della catastrofe». Della silloge abbiamo scelto quattro componimenti, che proponiamo ai nostri lettori.
L’età minoica
Ora che ho scoperto
l’estetica minoica e la scimmia azzurra
sono fermamente risolto
a far reagire i miei liquidi con i tuoi
Tale cromostoria
consisterà nel fatto che
nella piena applicazione dei principi
della stechiometria, della termodinamica
e dell’art. 43 del contratto collettivo nazionale
precipiterò inevitabilmente dentro di te
Questo tuttavia,
superato lo shock gravitazionale
mi permetterà di esperire
la tua civiltà palaziale
e le tue composizioni
esotiche e fluviali
Ora che ho scoperto
l’estetica minoica e la scimmia azzurra
sono fermamente risolto
ad inoltrarmi nell’ombra sinuosa dei tuoi arti
articolando articoli e monosillabi ruffiani
collaudando ascensori in lattice
In assenza di pressione atmosferica
ci rotoleremo su pareti ornate
di gigli e nature da sballo
ci inietteremo profumi
con dominanti ambrate
Capodanno dentro di me
Sto preparando
Capodanno
con metri
d’intestino
che ingollano
pietre ciottoli
di fiume
che mi attraversano
sbarrano affluenti
formano dighe
tutti quei metri
d’intestino
che insaccano
pietre ovali
lisce teste
di pesci
pesanti finiti
per sbaglio
dentro di me
a scivolare
nei miei tubi
circuiti
sostegni
tutti quei
canali
che mi
tengono
in piedi
pieni di pietre
mentre
sto preparando
Capodanno
con metri
d’intestino
con metri
pesanti finiti
per sbaglio
dentro di me.
Fili di rame
Sono fili di rame
che mi germogliano
nella schiena.
Sono fili di rame
che solidificano
i vasi sanguigni.
Sono fili di rame
che ramificano
i nervi dentali.
Sono fili, fili di rame
a graffiarmi le caviglie
prima della doccia,
ad ossidarsi nel bagno
schiuma al vetyver,
a colmare il bulbo pilifero
la ghiandola pineale.
Icecry
Vorrei un geloso cremato di pianto
vorrei veder lacrimate le mie shakere
sui tavoli di questa estana urbate
Ho la casa afosa allagata le mie
ghiandole lacrimali sono ricchi pozzi
manomessi nel mio deserto oculare
Piango lacrime di svarionati colori
le cose attorno mi paiono ripiene
di questo liquido salm/astro
Le mie viscere sembrano sciogliersi
diventare acqua e le mie ossa sabbia
da cemento per centri di detenzione
estemporanea in madagascar
Su questa sabbia fine chiara un bambino
di 4 anni mangia un Icecry,
cremoso gelato di pianto
Le lacrime mi nascono quando
giro con la bocca aperta e in un soffio
mi entra una nuvola in gola
Ho la casa afosa allagata le mie
ghiandole lacrimali sono ombrelloni rossi
manomessi nel mio complesso balneare
Vorrei un gelato cremoso di pianto
vorrei veder shakerate le mie lacrime
sui tavoli di questa estate urbana
L’età minoica si può anche ascoltare collegandosi a www.myspace.com/maxpontefluo.
L’immagine: la copertina di Eyeliner.
Jessica Ingrami
(LM EXTRA n. 21, 15 giugno 2010, supplemento a LucidaMente, anno V, n. 54, giugno 2010)