Gli autori rispondono con “The Neapolitan Novels” e “Gomorra 4” : ovvero, se manca chi legge, i volumi entreranno nelle case per raggiungere gli spettatori
Di recente sono state pubblicate le prime foto dal set di The Neapolitan Novels, serial televisivo tratto da L’amica geniale (edizioni e/o) di Elena Ferrante. Negli ultimi giorni sono partite anche le riprese per la quarta stagione di Gomorra. La serie, da Gomorra. Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra (Arnoldo Mondadori) di Roberto Saviano. Gli spettatori sono e saranno raggiunti dai libri restando nelle loro case. L’amica geniale è una storia narrata in quattro parti, dal punto di vista della protagonista, Elena, dall’infanzia all’età adulta.
Ciò che è raccontato è la Napoli della seconda metà del Novecento. I toni sono duri, le immagini sono crude, la violenza non è censurata ma raccontata come fosse normale. La voce narrante della storia, all’inizio, ha sei anni: ciò che vede è semplicemente la realtà di tutti i giorni, senza giudizio di valore. L’angoscia è sempre presente nelle descrizioni della vita del rione in cui è nata, e diventa, scorrendo le pagine, un’emozione di sottofondo. In un’intervista pubblicata sul New York Times, la scrittrice ha dichiarato che l’idea di tradurre il romanzo in un formato televisivo la intriga. Secondo l’autrice, infatti, questo dà la possibilità di avvicinare un pubblico più vasto. Chi non vuole o non può, per circostanze sociali, leggere i suoi racconti, potrà conoscerne i contenuti attraverso il piccolo schermo.
Sempre Napoli è il soggetto della storia raccontata da Saviano, e ormai nota a tutti anche attraverso le tre stagioni di Gomorra. La serie. Nonostante le numerose critiche rivolte al prodotto televisivo tratto dal suo libro, Saviano continua a schierarsi a favore della scelta del formato adottato. Il serial tv gli ha permesso di svincolarsi dall’obbligo, dettato dalle strategie narrative classiche, di introdurre nella storia un eroe positivo. Va così in scena la realtà che pone tutti sullo stesso piano, spettatori e attori. La polemica contro l’autore non si è placata, ma dall’uscita della prima stagione a oggi, Saviano è rimasto sempre vicino al suo pubblico. Rispondendo a tutte le critiche, ha educato a guardare Gomorra, suggerendo cosa cercare in questo prodotto, come capirlo e affrontarne la violenza.
Una necessità, dunque, sembra accomunare i due autori: il linguaggio specifico del serial televisivo può essere visto come un’opportunità. Dà spazio a storie dense di meccanismi sociali, politici e culturali ancora da comprendere, come le mafie, presenti in entrambi i libri. Dà voce a protagonisti, spesso violenti e lacerati da sentimenti incontenibili, che vanno lasciati agire sullo schermo, senza censure. Se le statistiche confermano un preoccupante, irreversibile, epocale calo nella percentuale di lettori, praticamente tutti guardano ancora la televisione. Il racconto a episodi è tipico del serial, la cui specificità consiste nel realizzare un concatenamento di avvenimenti attraverso le puntate. Questo processo crea un tempo comune tra le persone e i personaggi e, anche solo per questo, li avvicina. Fuori dagli usuali stereotipi, gli autori della carta stampata si accostano ad ampie fasce di pubblico. Allora, forse, la questione è: l’importanza dei contenuti da comunicare può prevalere su qualsiasi forma di elitarismo letterario?
Roberta Antonaci
(Lucidamente, anno XIII, n. 148, aprile 2018)