Per confutare le opinioni di un nostro lettore è sufficiente… aprire un atlante storico
A proposito di un articolo apparso sullo scorso numero di LucidaMente (Esistono i “musulmani moderati”? Lo dimostrino!) è intervenuto un nostro lettore (Enzo, che si dichiara «non religioso»), che ci ha scritto, tra l’altro:
«Non vedo perché gli appartenenti a una religione dovrebbero giustificare una serie di comportamenti (guarda caso un decalogo, come i dieci comandamenti) a quelli di un’altra religione dopo che (vedi le crociate) per ragioni solo commerciali siamo andati a cercare di massacrarli alcuni secoli fa e, se non c’erano loro, noi, col nostro medioevo oscurantista, non avevamo né filosofia né medicina né matematica». Un tempo i “laici” erano forse più colti, più informati, più acculturati, insomma più “ferrati” dei “credenti”. Oggi, a leggere quanto ci scrive Enzo, sembra quasi sia il contrario. Enzo, come ateo, in un qualunque paese islamico rischierebbe dalla discriminazione alla condanna penale alla morte. Idem, se fosse gay o libero pensatore.
Eppure, tanti ostinati seguaci del “politically correct” continuano a rimanere arroccati su falsità storiche e idee fantasiose. Innanzi tutto, il “decalogo” proposto nell’articolo sopra linkato, al quale fa riferimento il nostro lettore, non è religioso ma civile e verrebbe chiesto fosse rispettato da parte di chi è ospite di un’altra nazione della quale – pare – non accetti i principi liberaldemocratici di base (per esempio, stato laico, separazione stato-chiesa, parità uomo-donna, ecc.).
In secondo luogo, per ripulirsi dalle panzane buoniste raccontateci a scuola, quali quelle sul contributo arabo-islamico alla cultura e mille altre assurde fiabe, sarebbe stato sufficiente leggere la nostra recensione (Islamismo: tutte le verità nascoste) del libro Guida (politicamente scorretta) all’Islam e alle crociate (Lindau, pp. 336, € 22,00) di Robert Spencer, saggista costretto a vivere (negli Usa) in una località segreta e sottoposto alla protezione della polizia. Egli rintuzza, punto per punto, i luoghi comuni buonisti sull’islam. Abbiamo cercato di fare una sintesi della pubblicazione. Leggendola si scopriranno verità sconvolgenti che mai nessuno prima ha avuto il coraggio di affermare compiutamente. Tra le quali il fatto che i pregiudizi sulle crociate – compreso quello sulle loro “ragioni commerciali” – sono del tutto falsi.
Eppure, se neanche queste argomentazioni fossero convincenti, possibile che nessuno ricordi più le cartine storiche preislam? Se ancora valgono la logiche razionali dei rapporti di causa-effetto e prima-dopo, è sufficiente osservarle anche superficialmente per capire chi siano stati gli invasi e chi gli invasori. Le riproduciamo. Nella prima cartina viene raffigurato l’Impero romano nella sua massima espansione territoriale, raggiunta nel 117 d.C. sotto Traiano. Come si può vedere, Roma estendeva i propri confini, dall’attuale Inghilterra, a sud fino a tutta l’Africa settentrionale, a est fino al Caucaso e all’odierno Iraq. La penisola arabica, terra desertica e poco attraente, non era stata neppure sfiorata dalle armate romane.
Anche dopo la caduta dell’impero romano d’Occidente e la universale diffusione del cristianesimo, notiamo (seconda cartina) che i “barbari” di stirpe germanica avevano mantenuto pressoché intatti i suoi vecchi possedimenti, mentre a levante era ancora rigoglioso l’Impero romano d’Oriente, con capitale Bisanzio-Costantinopoli, città tra le più magnifiche del pianeta. Nella terza “mappa” ecco invece l’impressionante espansione arabo-islamica, una valanga che travolge il Nord Africa e arriva fino alla Francia e alle isole italiane e che, successivamente, coi turchi, abbatterà l’Impero bizantino (1453) e occuperà la penisola balcanica, arrivando ad assediare per ben due volte Vienna. Solo alcune storiche, disperate, ma unitarie battaglie europee e cristiane, quali quelle di Poitiers (732), Lepanto (1571), Vienna (1683), nonché la Riconquista spagnola, completata proprio nel 1492, lo stesso anno del viaggio di Cristoforo Colombo in America, hanno evitato che l’intera Europa fosse asservita a Maometto, secondo lo storico progetto islamico, oggi rinverdito dall’Isis.
Insomma, per secoli tutta l’Africa settentrionale e il Medio Oriente erano stati romani e cristiani e vennero invasi da feroci arabi (e da convertiti all’islam), i cui territori d’origine non erano mai stati neanche toccati dagli europei. Ed è credibile che quasi tutti i cristiani dei paesi conquistati dall’orda maomettana siano rimasti folgorati dalla mezzaluna e siano divenuti fedeli musulmani senza alcuna “pressione”? Le crociate, infatti, furono un tentativo di proteggere i pellegrini e i cristiani massacrati in Terrasanta dai turchi selgiuchidi e riacquistare almeno una parte dei secolari luoghi sacri al cristianesimo. E sarebbero stati gli occidentali cristiani gli invasori? Possibile che l’ideologia l’abbia sempre vinta sui nostri sani cinque sensi?
Le immagini: le cartine storiche citate nel testo (cliccarvi per ingrandirle).
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno X, n. 109, gennaio 2015)
Altri articoli sull’intolleranza islamica comparsi su LucidaMente: Islamismo: tutte le verità nascoste; Esistono i “musulmani moderati”? Lo dimostrino!; Quindici “pezzi” antislamici; Cara Oriana Fallaci… Lettera a un animo mai domo; Magdi Cristiano Allam, chiedi perdono!; Aleviti, islamici tolleranti (e perseguitati); Una tetra bandiera nera sventola in Medioriente; La persecuzione dei cristiani, oggi; Il Medioevo tra noi: ieri, oggi, sempre; Quelle imbarazzanti mutilazioni genitali femminili…; C’è la libertà di parlare di Maometto?; Contro lo sgozzamento lento degli animali da macello senza stordimento;
Ma perchè, Rino?
Perchè?
Uno che pretende di dire l’ultima parola su Europa e Islam, da Roma antica a oggi, forte dell’aver letto un libro, si commenta da solo.
Non c’è nemmeno da iniziare a discutere, non è serio.
Caro Gualtiero, non ho capito chi avrebbe letto solo un libro. Se ti riferisci a me, ne ho letti a decine su islam e dintorni.
Perché quest’articolo? Per amore della verità storica.
Io chiederei altri perché. Del tipo: perché stare sempre dalla parte dei nemici dei diritti umani, della libertà e dell’Occidente? I fallimenti storici e tragici delle ideologie coi paraocchi non insegnano niente?
Grazie per seguirci. Ciao rt
Bene. Hai aperto carte geografiche e mostrato e parti di atlanti. Ma l’Islam non è solo lungo le sponde del Mediterraneo e non è di giovane apparizione in Europa. Basta aprire The Historical Atlas of the Islamic World di D. Nicolle (London 2004) o consultare il Dictionnaire historique de l’Islam di J. & D. Sourdel, Presses Univ. de France 2007 per accorgersi che l’Islam in Europa, a parte la sua presenza in Turchia, è religione di circa 18 mio. di musulmani sparsi nella Feder. Russa, parte europea, e concentrati maggiormente in Tatarstan (capit. Kazan, a ca. 800 km da Mosca) e che da decenni teorizzano un EUROISLAM in cui cristianesimi e islamismi convivano senza conflitti come si fa dal tempo dell’URSS.
Grazie, Aldo, ma, se hai letto il mio articolo, esso verteva su chi è andato a massacrare nei territori altrui limitatamente al Mediterraneo e Vicino Oriente… Se vuoi, aggiungiamo che l’islam ha “convertito” anche le antiche popolazioni che praticavano lo sciamanesimo.
Carissimo Rino,
ti comfermo che condivido quanto hai scritto.
Si tratta, a mio avviso, di una analisi storica e politica corretta.
Io sono sentitamente a favore della libera e fraterna convivenza dei popoli, a prescindere ovviamente dalle specificità culturali e dalle religioni professate. Proprio per questa logica, la consapevole oggettività degli avvenimenti storici è da considerare propedeutica.
Carissimo Franco,
grazie per il tuo intervento. Purtroppo i tragici fatti odierni (strage di Parigi) gettano una luce inquietante su ogni “pia illusione”.
Aprire l’atlante storico per dirimere supposte violenze e stabilire “chi abbia iniziato per prima” mi pare fuorviante, fuori luogo e fuori storico. Resta il fatto che i Musulmani hanno creato una meravigliosa civiltà in territori in parte controllate da tribù barbariche (visigoti in Spagna, Vandali in Africa) in parte controllate a stento dall’Impero Bizantino, che da parte sua aveva (un secolo prima) effettuato un guerra d’invasione (le guerre gotiche di Giustiniano) che innumerevoli danni avevano provocato a quei territori che avevano da poco ottenuto una proficua tregua con gli invasori Ostrogoti, che poteva essere germoglio di una fiorente civiltà, drammaticamente cancellata dall’intervento di Giustiniano.
E allora cosa andiamo a sindacare con il “chi ha fatto più male a chi?”
E ancora: a chi legittimamente appartenevano quelle terre invase dagli Arabi? Forse non erano stati i Romani stessi ad assumere la veste di invasori alle spese di berberi, regni ellenistici, ebrei, parti?
Proprio alla luce dei fatti di Parigi mi sorge spontanea un’esortazione a non servirsi anche della storia per generare la tesi di guerra di civiltà.
A tal proposito mi pare assolutamente fuorviante contrapporre i valori dell’Occidente cristiano (tanto cari alla ipercitata Oriana Fallaci) a quelli dell’Islamismo orrido ed oscurantista.
I valori dell’Occidente cristiano sono tanto orridi quanto quelli dell’Oriente Islamico. I cosiddetti valori dell’occidente Cristiano sono quelli oscurantisti che nascono nelle opere di Paolo di Tarso, il vero fondatore del Cristianesimo. Valori tanto aberranti che nascono dall’idea di un Dio Unico che governi su tutta l’umanità e quindi, per ragione o per forza, bisogna diffondere in tutto il globo terracqueo. Al contrario l’ebraismo crede sì in un dio unico ma è il dio del proprio popolo e stop e se lo tengono stretto gli ebrei evitando di andare in giro a rompere le scatole ad altri. Cristianesimo e Islamismo sono frutto di cervelli inquinati dall’idea di un dio unico. Da entrambe le religioni monoteistiche derivano la maggior parte dei guai dell’umanità. Quindi evitiamo di difendere valori religiosi a scapito di altri: Cristianesimo e Islamismo per me pari sono: merdose superstizioni.
Altra cosa è invece parlare dei valori della tolleranza, della libertà e della democrazia che sono nati dalle prime riflessione di quei filosofi che in ambito protestante hanno avuto la possibilità di sviluppare un libero pensiero. Sì sono esistiti liberi pensatori anche in ambito cattolico ma le loro opere sono state messe all’indice e i loro autori sono stati bruciati, accecati, imprigionati.
Grazie per l’intervento, ma il mio articolo intendeva solo ristabilire una verità storica.
In epoche selvagge, violente e incivili, e prive di mass media, tutti erano delle fiere sanguinarie. Oggi ciò, con pc e tv che fanno vedere tutto il mondo, non è né tollerabile, né comprensibile.
Accostare in toto cristianesimo e islamismo, cioè una religione che nasce da un uomo che si fa volutamente crocifiggere e una che nasce da un uomo che stermina con le proprie mani centinaia di altri esseri umani si commenta da sé.
Sulla “meravigliosa civiltà”… bisognerebbe esserci stati da “dimmhi”.
Mi permetto di dissentire il merito al distinguo tra le due religioni e ne approfitto per fare alcune considerazioni su Cristianesimo delle origini e islamismo così vedrai che non sono tanto diversi. Sul fatto che Gesù si sia immolato ho forti e seri dubbi confortati da seri studi di storia del cristianesimo (es. quelli di Ambrogio Donini), che ormai circolano da più di settanta anni. Il Figlio di Dio immolatosi sulla croce per salvare l’intera umanità è una storiella tramandata dai vangeli canonici influenzati da Paolo di Tarso e dai suoi seguaci. Più verosimilmente l’ebreo Gesù era uno dei tanti Messia Jahvisti fatto crocifiggere dai Romani per insurrezione armata contro Roma.Il Cristo teologico è stato inventato da Paolo di Tarso (Shaul o Saulo) ebreo della diaspora, fariseo e persecutore degli ebrei. Paolo era anche epilettico, male che comporta cecità, afasie e allucinazioni. Questo spiega probabilmente la sua conversione quando cadde da cavallo e immaginò di essere assunto in cielo. Il fatto che fosse anche impotente (cosa di cui si vanta nella lettera ai Tessalonicesi) spiega anche la sua ossessione, che trasferisce al cristianesimo, nei confronti del sesso che fa sì che nelle sue lettere si scagli con delirio contro il corpo. I poveri Tessalonicesi vengano apostrofati più volte come fornicatori e si beccano un paio di anatemi per la loro condotta licenziosa. Questa impostazione sessuofoba rimarrà nel dna del cristianesimo sino ai giorni nostri e farà soffrire l’intera specie umana che avrà la ventura di venire a contatto con la religione cristiana. L’intolleranza e l’odio religioso è una delle caratteristiche di Paolo di Tarso, che lancia sovente anatemi contro le minoranze cristiane che non condividono l’interpretazione che volle dare al cristianesimo. La comunità di Galati, provincia dell’Anatolia, inizialmente convertita da Paolo al suo cristianesimo di stampo ellenista era stata ricondotta al cristianesimo giudaico da Giacomo fratello di Gesù. Per questo si becca violentissimi anatemi nelle numerose lettere che sono veri e propri sfoghi di odio. Questo era il cristianesimo di Paolo (che sarà poi il cristianesimo ufficiale della Chiesa). Per non parlare delle centinaia di manoscritti fatti bruciare da Paolo (del che si vanta in una delle sue lettere), seppure di matrice natura cristiana, perché non corrispondevano alla sua visione. La stessa sorte subirono i testi dei pagani che si opponevano al cristianesimo, come Celso delle cui opere non ci rimane più nulla. Così come delle opere di Marcione, e di tutti i Vangeli gnostici o comunque non riconosciuti e fatti distruggere dalla Chiesa. Le cose diventarono insostenibili per i pagani dopo il Concilio di Nicea del 325. Oltre alla distruzione delle opere si passò alla persecuzione dei culti e delle persone, come il martirio della povera Ipazia. Pogrom vennero improvvisati nei confronti dei seguaci del culto di Mitra, forse proprio perché si trattava di una religione molto simile a quella cristiana, e molto il cristianesimo aveva rubacchiato alla figura di Mitra per costruire la figura del Cristo teologico. Si dice che la biblioteca di Alessandria fu distrutta a seguito della conquista araba dell’Egitto (642). Immane menzogna: tutti i testi, essenzialmente testi pagani, furono distrutti quando il cristianesimo fu istituzionalizzato e della biblioteca di Alessandria non si ha più traccia storica a partire dal 400.
Si dice delle persecuzioni che subirono i cristiani da parte degli imperatori. Il numero dei condannati a morte pare che sia veramente risibile, si parla di 3.000 condanne in tre secoli di storia in tutto il territorio dell’impero. Considerata la crudeltà dei tempi non pare ci sia stato un reale accanimento nei confronti dei cristiani. Pensiamo che per domare una delle tante rivolte giudaiche antiromane furono messi in croce (66 d.c.) 1.500 rivoltosi ebrei. Questo dato la dice anche lunga sulla crocefissione di Cristo. Ci è stato tramandato come un evento straordinario e singolare quel che era solamente una condanna come innumerevoli tante altre. Ma tornando alla migliaia di cristiani condannati, non aveva tutti i diritti l’Impero Romano di tutelarsi nei confronti di questa setta di fanatici che mortificavano la vita e le gioe della vita stessa (come il sesso), non intendevano partecipare alla vita pubblicare, sacrificare agli dei, e svolgere il servizio militare? Secondo gli storici romani come Tacito e Svetonio questa setta era animata da odio non solo contro i romani ma addirittura contro l’intero genere umano. Tacito definiva il cristianesimo come esecrabile. Svetonio “una superstizione empia”. E il bello è che ci avevano proprio preso considerata l’ondata di stupida intolleranza e di violenza che il cristianesimo scatenò in tutto l’impero non appena ebbe un minimo di potere.
Alla luce del macello scatenato dal cristianesimo in pochi secoli di storia, e lasciando perdere, crociate, roghi di streghe e genocidi vari, sto ancora a cercar di capire dove stia la superiorità morale del cristianesimo rispetto all’islamismo.
Grazie ancora per la dotta, documentata e argomentata dissertazione storica che non fa una piega e che condivido (sebbene ci potrebbe sempre essere un altro lettore che la può pensare diversamente… e non si finirebbe mai).
Tuttavia, la questione non è andare sulle ricostruzioni del passato, sulle interpretazioni di ciò che è stato in ambito storico e dottrinario, se non nella misura in cui vi sia un riflesso sul presente e sulla cultura (popolare) collettiva.
Certo, la sessuofobia è uno dei tragici portati del cristianesimo di Paolo di Tarso, ma non apparteneva a Gesù. Quest’ultima figura, invece, al di là della reale peculiarità da inserire nel proprio contesto storico, oggi, nell’immaginario collettivo, è simbolo di perdono, pietà, fratellanza, carità, solidarietà. Ai fini della ricaduta sul mondo odierno non conta altro.
La figura di Maometto è sanguinaria (e non solo simbolicamente) fin dall’inizio. Non è differenza da poco.
Possiamo anche inseguire l’utopia di un mondo libero da religioni e fedi, ma, al momento e per molto, molto, molto altro tempo ancora, l’umanità avrà paure, bisogni, emotività cui sembra rispondere (anche se forse non lo è) solo la religione.
Non credo che si possa fare una conta dei morti e sofferenze subite per stabilire quale delle due grandi religioni monoteiste è il peggio, quindi a spanne sono piu o meno allo stesso livello, entrambe hanno come obiettivo finale la conversione (conquista) del mondo, tentativo fin ora raggiunto al 30% da entrambe. Sulla figura dei profeti delle rispettive religioni (Gesù vs Maometto): il primo nel migliore dei casi fu un combattente/partigiano/terrorista ebreo che non lasciò nulla di scritto, tutto si attribuisce a lui: detto e fatto, è stato tramandato o/e inventato dai suoi seguaci, nel peggiore dei casi è una figura inventata e quindi è un personaggio, non un individuo responsabile di qualcosa. In ogni caso la quantità di “cattiverie” detto o fatte attribuite e Gesù sono davvero poche. Dall’altra parte Maometto è un uomo realmente esistito, la sua vita e le sue opere sono ben documentate, il libro sacro del islam fu del tutto o in parte scritto/dettato da lui stesso, la sua malvagità, pedofilia, epilessia, conquiste, bugie ecc, ecc non sono solo state documentate da diversi dei suoi contemporanei/seguaci, ma nella forma di hadith, i quali sono uno dei 5 pilastri dell’Islam, quindi linee guida ed esempio p ogni musulmano. Sono queste sostanziali differenze ciò che determina oggi molto piu che nel passato la differenza fra islam e cristianesimo, Il primo è interpretabile entro i limiti concessi dal Corano o dalle opere di Maometto (p.es. Maometto sposò Aisha quando questa aveva 6-9 anni, in base a questo nessun imam puo opporsi al matrimoni di una ragazzina da 6 anni in su); dall’altra parte i vangeli sono nel bene e nel male molto piu interpretabili. Ovviamente tutto questo non rende un semplice mussulmano peggiore di un semplice cristiano, ma per il nostro periodo storico, statisticamente parlando, il numero di musulmani violenti non è nemmeno paragonabile a quello dei cristiani violenti, è questo che fa la differenza fra le due religioni oggi.
Il dato è forse unico in tutto il mondo nel suo genere: nel 1991 gli agiari, minoranza etnica della Georgia sud-occidentale, erano per il 75% mussulmani. Oggi, secondo i documenti ufficiali dell’attuale repubblica di Agiaria recentemente resi noti, appartengono per il 75% alla metropoli di Batumi della Chiesa Ortodossa georgiana. Si tratta di una inattesa e incredibile conversione. L’islamizzazione degli agiari risale al 1614, anno della conquista ottomana.
Annessa all’impero russo nel 1878, l’Agiaria, una provincia di 3000 kmq, passò alla Georgia nel 1920 e, dopo un breve conflitto, divenne una repubblica sovietica autonoma, sebbene appartenente alla Georgia. Oggi l’Agiaria continua ad essere una repubblica autonoma della Georgia e come l’Ossezia del Sud, separatasi da Tbilisi nel 1991, è una di quelle aree del Caucaso che hanno subito sia il fuoco incrociato di Russia e Georgia per il predominio territoriale, sia le repressioni di Saakashvili, il presidente georgiano espressione dalla Rivoluzione delle Rose del 2003, strenuo nemico dei movimenti indipendentisti.
Sulla dinamica del ritorno in massa degli agiari al cristianesimo ortodosso aveva già parlato il metropolita Dimitri, a capo della provincia ecclesiastica di Batumi (capitale della repubblica caucasica), in una intervista della fine del 2012. Il metropolita Dimitri ha raccontato che la conversione di quasi un intero popolo è accaduta sotto i suoi occhi: “Nel 1991”, ha dichiarato, “cinquemila persone tra musulmani e atei si convertirono all’Ortodossia. Nello stesso anno, aprimmo una scuola superiore di studi teologici nella città di Khulo: fu la prima scuola religiosa ad aprire nell’URSS”.
Gentilissimo Daniele, grazie per averci scritto e per la preziosa e interessante informazione sugli agiari.
Caro Daniele, sarebbe veramente molto interessante avere qualche informazione supplementare in merito ai motivi che hanno portato gli agiari a convertirsi al cristianesimo in massa.