Mozione in Consiglio regionale. Dovere morale del centrosinistra opporsi in tutte le maniere; se necessario, anche con un referendum abrogativo
Se a ottobre, come da calendario, la legge nazionale sul biotestamento sarà approvata dal Parlamento come centrosinistra abbiamo il dovere politico e morale di organizzare una mobilitazione nazionale, arrivando anche a un referendum abrogativo. D’altra parte, i cittadini hanno dimostrato volontà di cambiamento e di riappropriarsi dei temi legati agli elementi fondanti della propria vita… l’acqua, l’energia, e certamente anche il proprio corpo, la propria sofferenza e la propria morte.
Su questo tema il paese reale la pensa in maniera opposta agli indirizzi del Governo e sono convinto che anche tanti credenti, come accadde per le tristi vicende Englaro e Welby, sappiano distinguere tra la fede e le assurde e violente pretese di chi vuole imporre per ideologia una vita artificiale e disumana.
Prima di arrivare al referendum, però, è necessario fare di tutto affinché la legge non sia approvata. Per questo abbiamo depositato oggi sul tema come gruppo consiliare Federazione della sinistra-Verdi una mozione in cui invitiamo la Giunta e il presidente Rossi ad attivarsi in ogni sede per chiedere il ritiro della Legge in discussione. Dalla Toscana ci aspettiamo un segnale forte.
Nel testo della Mozione, ricordiamo in maniera chiara e articolata come il Ddl sul testamento biologico sia antiscientifico – in quanto si nega per esempio che alimentazione e idratazione forzosa siano atti medici, e in quanto mancano anche reali indicazioni cui dovrebbero attenersi anestesisti e rianimatori –, contrario ai basilari diritti dell’uomo, e persino viziato da probabili aspetti d’incostituzionalità, poiché s’impedisce il principio di autodeterminazione sancito dall’art.32 della Costituzione, nello stabilire che le volontà del paziente non sono vincolanti per i medici.
Vi è nella politica del Governo e nel dibattito di questo Parlamento una distanza abissale con la realtà quotidiana di chi soffre di gravi patologie: cosa si è fatto o si prevede di fare, ad esempio, per i tanti cittadini malati cronici o negli ultimi momenti di vita, in termini di assistenza alle famiglie, o di progressi per la terapia del dolore?.
Chiederemo al prossimo Consiglio Regionale di mettere all’ordine del giorno questa discussione e dimostrare che siamo capaci di parlare dei reali problemi dei cittadini, a differenza del nostro Parlamento.
Mauro Romanelli – Consigliere Regione Toscana (Fds/Verdi)
(LucidaMente, 14 luglio 2011)