In occasione dell’“International Talent Support 2013”, che si è svolto il 12 e il 13 luglio presso il Salone degli Incanti di Trieste, abbiamo intervistato Stefano Maberino, general manager di Heliv Group
L’International Talent Support2013, svoltosi presso il Salone degli Incanti di Trieste il 12 e 13 luglio, ha consentito a Heliv Group di fare il proprio ingresso in grande stile nel mercato internazionale, lanciando un brevetto che ha implementato la nanotecnologia con light in trasparency. Nutrita è stata la presenza di pubblico nel corso delle due giornate, sponsorizzate da marche famose tra cui Swatch, Yoox, L’Oreal, Vogue. Si è trattato di un evento importante, inserito in un contesto artistico significativo, a dimostrazione che tecnologia e creatività possono camminare in simbiosi. Heliv Group ha installato per l’occasione un pannello di 6 metri di lunghezza per 2,5 di altezza nella hall del Salone degli Incanti: un sistema di attivazione, collegato all’impianto luminoso della sfilata, ha permesso di creare colori e trasparenze a seconda dell’intensità della luce proiettata sul palco (cfr. www.ilquadrifo.com/index.php?area=44&menu=125&page=685). Prendendo spunto dall’evento triestino, abbiamo intervistato il dottor Stefano Maberino, general manager di Heliv Group.
Dottor Stefano Maberino, quali sono state le sue esperienze professionali prima di diventare manager di Heliv Group?«La mia estrazione è manageriale. Ho ricoperto il ruolo di direttore generale e amministratore delegato per diverse aziende del settore Information Technology, quindi ho recentemente fondato sm2management (cfr. www.sm2management.it), la cui mission è di erogare con approccio flessibile e lean production servizi di management finalizzati allo sviluppo commerciale delle piccole e medie imprese e allo startup. Sono entrato in Heliv Group con l’innovativa formula del work for capital, con l’obiettivo di concretizzare una geniale intuizione scientifica in un progetto aziendale vincente».
Come è nato Heliv Group?«Il concept Heliv è il frutto dell’intuizione di un team di ricerca nei settori delle nanotecnologie e delle proprietà ottiche dei materiali, che ha colto le grandissime potenzialità commerciali di alcune particolari e innovative tecnologie. Il team è formato da: Pietro Riello, professore associato in Chimica e Fisica all’Università Ca’ Foscari di Venezia; Francesco Enrichi, ricercatore presso Veneto Nanotech; Isi Freris e Luca Bellotto, dottori di ricerca. Partendo dallo studio di alcuni trattamenti in ambito biomedicale e solare, il gruppo ha intuito l’opportunità di estenderne l’utilizzo ai sistemi luminescenti, con l’obiettivo di mettere a punto un metodo in grado di modificare i materiali per creare superfici luminose di differenti colori».
Ci spiega in sintesi l’importanza del brevetto?«Il brevetto ha tutte le potenzialità per rivoluzionare il design dell’illuminazione e le sue applicazioni industriali, rendendo disponibile una tecnologia innovativa attraverso cui progettare e inventare oggetti luminosi di nuova generazione, che possiamo definire lighting 2.0. Si tratta di un sistema, reso possibile tramite avanzate innovazioni nell’ambito delle nanotecnologie, che permette a un supporto trasparente, in vetro o plexiglas, di illuminarsi a comando con infinite possibilità grafiche, per poi tornare del tutto terso subito dopo lo spegnimento. Superfici di vetro e plexiglas possono divenire fonti di luce in modo diffuso, oppure limitate ad aree selezionate con colorazioni trasparenti o lievemente traslucide: tinta unita, cromie multicolori, grafiche e scritte varie, ecc.».
Si tratta di pannelli fotovoltaici?«No, le componenti base della nostra soluzione sono le seguenti: la superficie trasparente, cheè in materiale plastico o vetroso; il motore di luce, costituito da una serie di sorgenti Led; le vernici e gli inchiostri depositati sulle superfici (o su pannelli adesivi trasparenti), che presentano combinazioni di forme e di colori tali da poter generare anche scritte e disegni».
Quali sono le ricadute nei vari settori dei pannelli trasparenti o colorati?«La tecnologia Heliv Lit è progettata per aziende di svariati settori di mercato: dal mobile ai complementi d’arredo, dall’illuminotecnica all’edilizia, dalla comunicazione pubblicitaria all’automotive. Con questa soluzione innovativa è possibile ideare, progettare e realizzare tutta una serie di prodotti illuminanti di nuova generazione: lastre di vetro o plexiglas per porte, finestre, balaustre, pareti divisorie e facciate continue; lampade e pareti luminose; tavoli e complementi d’arredo, box doccia e accessori bagno; materiale per cantieristica e automotive.
Quale impatto ha avuto sul pubblico presente la partecipazionedi Heliv Group all’evento triestino del 12 e 13 luglio?«La partecipazione all’International Talent Support2013 è stata per Heliv Groupdi grandissima importanza strategica: si tratta probabilmente del più significativo challenge a livello globale finalizzato alla scoperta dei giovani talenti. Heliv Group è stato prescelto come partner tecnologico per la sua caratteristica di coniugare tecnologia e creatività: l’allestimento realizzato per l’Its è stato un grandissimo successo. Mi ha colpito che tantissimi non addetti ai lavori, che sicuramente non avevano le competenze per valutarne gli aspetti tecnologici, si siano soffermati a fotografare il pannello, colpiti dal suo impatto e dalla sua bellezza!».
Grazie, dottor Maberino.
Le immagini: foto di Stefano Maberino; due esempi di pannelli brevettati secondo la tecnologia Heliv Lit.
Dora Anna Rocca
(LucidaMente, anno VIII, n. 91, luglio 2013)