Secondo la nostra lettrice, il Cavaliere potrebbe finire come Teodorico nella poesia di Carducci
Ancora non va bene questa benedetta manovra? Ma come è possibile? Possibile che il mio Cavaliere, l’uomo del fare, questa volta non sappia che cosa fare? Mai visto il Cavaliere, il mio Cavaliere, nei pasticci come in questi giorni. Mi viene il pensiero (un timore o una speranza?) che improvvisamente abbandoni tutto e scappi lontano.
Chissà perché mi è tornato alla mente il re Teodorico nella poesia del Carducci. Un giorno vedremo Silvio saltare su un cavallo imbizzarrito. Gli correrà dietro un fedelissimo, non so, Sandro Bondi, Carlo Rossella, Alessandro Sallusti, Angelino Alfano, chissà, e gli griderà: «Cavaliere, mio Cavaliere, dove vai tanto in fretta? Tornerem, sacra corona, alla villa che ci aspetta?».
E il povero Cavaliere: «Mala bestia è questa mia, mal cavallo mi toccò: sol la Vergine Maria sa quand’io ritornerò».
P.S. Ho sostituito qualche parola nei versi della bella poesia.
Elisa Merlo
(LucidaMente, 31 agosto 2011)