Ormai le problematiche “civili” sono divenute “sociali”: il malessere è forte e diffuso. È un dovere, per “LucidaMente”, toccare il dolore, la sofferenza, la difficoltà a vivere dignitosamente, e ciò che li genera; insomma, trattare le vergogne italiane senza ipocrisia
L’orrore infinito delle carceri; l’incivile violenza su migranti, profughi, chiedenti asilo; lo strapotere, in espansione, di non si sa più quante mafie su interi territori del Paese; il precariato e la miseria diffusi; l’espropriazione dell’ambiente…
Non parliamo di un paese latinoamericano o asiatico o africano. E non stiamo facendo riferimento a problemi astratti e soggettivi, o di sottili disagi esistenziali. Le tematiche elencate riguardano il ventre, la pelle, la vita, delle persone. Le nuove “emergenze” presentano la caratteristica comune di rendere dolorosa, priva di dignità e di futuro, esposta all’arbitrio, all’ingiustizia, alle sofferenze, alla malattia, alla morte, l’esistenza di larghi strati sociali e di centinaia di migliaia di esseri umani. E si tratta di vergogne tutte italiane. Ecco, che LucidaMente, in numeri come questo, di luglio 2011, intende davvero essere una Squilla on line: strumento di denuncia e stimolo per le coscienze meno assopite e ciniche di questa nostra disgraziata nazione.
Così, LucidaMente parla delle “piovre” criminali che avvolgono l’Italia attraverso il resoconto, svolto da Dora Anna Rocca, di Trame, il festival dei libri sulle mafie (“Trame” contro ’ndrangheta, mafia, camorra). Giuseppe Licandro analizza la questione della Tav in Val di Susa, con ottica equilibrata, ma certamente denunciando le perplessità che destano le scelte governative sul piano logistico, finanziario e ambientale (La controversa questione della Tav in Val di Susa). E, avvicinandosi le ferie estive (almeno per chi può permettersele), Jessica Ingrami affronta il punto dolente della concessione delle spiagge ai privati, facendo il punto della questione (Spiagge italiane: ai privati, per sempre… anzi, quasi), mentre Pietro Ceccarelli denuncia il taglio finanziario all’assistenza agli animali, proprio in un periodo in cui molti amici dell’uomo vengono abbandonati per le strade da incoscienti criminali (Riforma fiscale, a rischio la sanità per gli animali).
Due articoli toccano due problematiche dolorosissime, che dovrebbero far vergognare il nostro Paese: la mancata assistenza ai deboli (migranti e nomadi compresi) e l’allucinante situazione carceraria. Della prima si occupa il condirettore Francesco Fravolini con un articolo-denuncia sul centro di accoglienza dei Rom di via Salaria 971 a Roma, entro il quale i più ordinari diritti umani sono sistematicamente violati – come del resto in moltissime strutture nazionali “riservate” a migranti, poveri, “diversi” ed emarginati vari, come se non si trattasse di esseri umani (Le continue violazioni dei diritti umani nei confronti dei rom). Per parlare della vergogna delle prigioni del nostro miserabile Paese, ospitiamo la testimonianza diretta di Carmelo Musumeci, un ergastolano che si è via via diplomato e laureato in carcere fino a diventare, come capirete leggendo il suo testo, un validissimo scrittore (Carceri: solo la morte può liberarti dalla sofferenza).
Un’altra serie di articoli più posizionati sul versante culturale, ma con un occhio comunque al “civile”: Francesca Gavio ci parla del federalismo culturale di Denis de Rougemont, elaborazione teorica ben più valida e seria del federalismo all’italiana di stampo leghista (La civiltà europea è un crogiolo nel quale si uniscono valori diversi); Viviana Viviani ha intervistato la scrittrice Nunzia Manicardi, che ha curato la pubblicazione dell’autobiografia di Tiziana Orsini Rovatti, splendida persona, non più tra di noi, impegnata nel sociale e nella solidarietà verso i malati di cancro, grazie alla cui attività Sassuolo si è potuta dotare di importanti strutture ( «Una donna che decise di mettere la propria esperienza al servizio degli altri»). Ancora Fravolini ci conduce in quel di Offida (Ascoli Piceno) per parlarci di una kermesse che unisce piacere del vino e del cibo alla cultura, peculiarità tipicamente italiane (Vino e gastronomia, cultura italiana). Lorella Angeloni ci guida nell’importante mostra romana su Nerone, distribuita su più sedi (L’imperatore amato dal popolo e odiato dal Senato). E, nelle varie rubriche-link, la segnalazione di tantissimi appuntamenti culturali.
Ovviamente, la lista delle “emergenze” è ben più lunga di quella proposta all’inizio: lo sfruttamento – vogliamo finalmente chiamare le “cose” col proprio nome? – dei lavoratori e degli esseri umani; un ambiente ormai irreversibilmente danneggiato e “perso” in ampie zone del nostro paese; i morti sul lavoro; lo scandalo della “casta” politica… La nostra rivista se ne occuperà ancora. Sempre. Finché le cose non andranno meglio. E, al momento, non si vede quando, dove, come… Intanto, la sofferenza lacera le carni.
L’immagine: tavola VI (Il fuoco) de Le carceri d’invenzione (1745-1750, incisioni) di Giambattista Piranesi (Mogliano Veneto, 1720 – Roma, 1778).
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno VI, n. 67, luglio 2011)
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