Presso gli ambienti dell’Istituto per l’istruzione professionale edile della città metropolitana emiliana, una mostra unica che tramanda i segreti di un sapere antico
L’Istituto per l’istruzione professionale dei lavoratori edili di Bologna (in via del Gomito 7) ha dato il via ai festeggiamenti per i 70 anni dalla sua fondazione con una serie di iniziative artistiche e culturali (leggi anche Il Coro Stelutis di Bologna e il suo patrimonio di canti popolari) tra le quali spicca la mostra dedicata al maestro Lorenzo Ceregato, che ha insegnato nell’Istituto per oltre dieci anni.
“Maestro”, in questo caso, non è soltanto un riconoscimento esteriore ma un motivo sufficiente a rendere speciale l’esposizione: non una semplice retrospettiva, né una carrellata di opere da museo, bensì una viva testimonianza delle fasi del lavoro concreto d’artista. Un lavoro che è continuamente in fieri, che non termina con l’apposizione della firma da parte dell’autore, ma che prosegue con l’insegnamento e con la trasmissione del proprio sapere, della propria tecnica, delle proprie scoperte agli allievi e agli apprendisti migliori. Punto di riferimento del Liceo artistico, dell’Accademia di Belle Arti e infine dell’Iiple di Bologna, Ceregato è riuscito a unire alla creatività del talento lo spirito di sostegno e collaborazione del docente, senza considerarle due attività separate, bensì un naturale confluire di un’esperienza nell’altra.
Di questo felice connubio tra la spinta individualistica dell’artista e la vocazione alla condivisione del maestro è testimone l’esposizione stessa, visitabile fino al 15 settembre 2017 nei corridoi e nell’ampio laboratorio dell’Istituto edile, che raccoglie sia le opere ad affresco realizzate per la scuola sia i lavori prodotti degli allievi dei corsi di Tecniche dell’affresco e di restauro tenuti dall’artista. Cicli di lezioni estremamente apprezzati e seguiti con successo dagli studenti: un’ulteriore prova della volontà di Ceregato di inserirsi nel solco sempre fertile della tradizione. Il maestro, nato a Lonigo (Vicenza) nel 1933 ma trasferitosi ben presto in Emilia-Romagna, ha all’attivo una carriera fatta di grandi incontri: durante i viaggi giovanili entrò in contatto con Dario Fo, Renato Guttuso, Giorgio Morandi, dai quali ricevette una sorta di investitura artistica e l’incoraggiamento a proseguire con il proprio percorso di ricerca.
Un cammino di sperimentazioni originali che trovò un primo sbocco nella collaborazione con la fondazione dell’Antoniano: Ceregato, infatti, ideò il logo della prima edizione dello Zecchino d’oro. Fu poi la volta della pittura murale di grandi dimensioni (vinse per due volte la competizione del Muro Dipinto di Dozza), degli affreschi monumentali a carattere religioso e sociale, realizzati per chiese e ospedali (come il Duomo di Imola e l’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna), fino ad arrivare al filone delle vetrate e delle incisioni. La mostra dell’Iiple getta quindi per la prima volta luce sulla straordinaria vicenda di un maestro che ha fatto, attraversato e trasmesso un pezzo di storia.
La mostra sarà visitabile negli ambienti dell’Istituto professionale edile di Bologna (in via del Gomito 7) fino al 15 settembre 2017, dal lunedì al giovedì dalle ore 8,00 alle ore 17,00, il venerdì dalle ore 8,00 alle ore 12,00. Nel periodo dal 4 al 20 agosto l’esposizione chiuderà al pubblico. L’ingresso è gratuito. Per maggiori informazioni, è possibile telefonare al numero 051327605 o visitare il sito www.edili.com.
Le immagini: alcuni scatti della cerimonia di inaugurazione della mostra su Lorenzo Ceregato avvenuta il 15 giugno scorso negli ambienti dell’Istituto edile di Bologna (foto di Paolo Mercadante): il momento del taglio del nastro; l’intervento in conferenza stampa del presidente dell’Iiple Mauro Vignoli, affiancato dal maestro Lorenzo Ceregato e da suo figlio Alessandro; una tavola raffigurante dei lavoratori.
Antonella Colella
(LucidaMente, anno XII, n. 139, luglio 2017)