Il grande successo di un romanzo (Oscar Mondadori) affascinante, in una Barcellona tra realtà storica, suoni, colori e… molta magia
“Una Barcellona misteriosa. Un segreto sepolto nel Cimitero dei Libri Dimenticati”. Questa la frase che compare sulla copertina del libro L’ombra del vento (Oscar Mondadori, pp. 438, € 12,00) di Carlos Ruiz Zafón. Poche parole che rispecchiano perfettamente la caratteristica fondamentale del volume: coinvolgere il lettore trasportandolo in un’atmosfera indefinita e sospesa tra illusione e realtà, sebbene il franchismo e la guerra civile spagnola rimangano sempre sullo sfondo.
È la storia del giovane Daniel, della sua crescita, della sua formazione, dei suoi amori, è la storia di Julián Carax, scrittore misterioso e maledetto, è la storia di tanti altri personaggi, che si intreccia inevitabilmente con la grande Storia ed è animata dai sentimenti propri di tutto il genere umano.
Il romanzo, la storia – La vicenda, ambientata nella prima metà del Novecento, si svolge in una Spagna grigia e misteriosa, vagamente decadente, dove finzione e storia si intrecciano abilmente. Tutto ha inizio quando il piccolo Daniel viene condotto dal padre in un incredibile luogo dove vengono conservati tutti quei libri che altrimenti sarebbero inghiottiti dall’oblio del tempo: il Cimitero dei Libri Dimenticati. In rispetto della tradizione, il ragazzo è invitato dal padre ad adottarne e custodirne uno e, dopo aver vagato un po’, non ha esitazioni, la sua mano va a posarsi sull’opera di Julián Carax: “[…] in quell’istante ebbi la certezza di aver trovato il libro che avrei adottato, o meglio, il libro che avrebbe adottato me”. Da questo momento la vita di Daniel e quella dell’autore del libro inizieranno ad intrecciarsi, fondersi e confondersi. Sebbene i due, almeno inizialmente, sembrino vivere in epoche diverse, pian piano i confini tra le loro due esistenze andranno assottigliandosi fino a sparire. Ognuno vive la propria realtà, ma contemporaneamente i due conoscono le stesse persone, abitano gli stessi luoghi e provano le stesse sensazioni ed è come se il passato e il presente continuassero ad avvilupparsi e mescolarsi riflettendosi in un continuo gioco di specchi.
Il vero protagonista – Dapprima il protagonista sembra essere solo l’ingenuo e dolce Daniel, voce narrante di tutto il romanzo, attraverso cui vediamo tutta la vicenda, ma ben presto si è travolti da Julián e dalla sua vita che man a mano si svela in tutta la sua tragicità. Alla fine, tuttavia, una nuova scoperta: ci accorgiamo che inevitabilmente il vero protagonista di tutta la storia è proprio il libro. L’ombra del vento risulta essere il perno attorno al quale ruotano le vite di tutti i personaggi che incontriamo. Questo testo trovato nel Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui la vita vera e la finzione trovano un magico punto di contatto, sembra esser l’origine di tutto e contemporaneamente il collante dell’intera vicenda.
I personaggi secondari – Intorno al libro l’autore delinea abilmente una vasta gamma di memorabili personaggi, tra i quali rimarrà sicuramente indimenticabile Fermín Romero de Torres, ex agente governativo, ex vagabondo, uomo coltissimo dalle mille risorse, pantagruelico degustatore di cibi e bevande (soprattutto di cioccolata), impareggiabile ricercatore di libri rari, impiegato nella librerie del padre di Daniel, ma soprattutto suo fido collaboratore e aiutante nella ricerca di Julián e della verità. Fermín è un personaggio esilarante, nonostante celi dietro al suo presente un inquietante e doloroso passato, e nel delinearlo Ruiz Zafón dimostra una notevole abilità nella caratterizzazione dei personaggi che si scolpiscono nella mente del lettore. C’è poi una fantastica galleria di personaggi femminili, romantiche eroine, fanciulle tormentate e tutte a modo loro vittime dell’amore. C’è il cattivo per eccellenza, l’ispettore capo Francisco Javier Fumero, delineato forse anche con qualche eccessiva forzatura, e ci sono tanti piccoli personaggi, le cui vite si intrecciano con quelle di Daniel e Julián, e tutti insieme vanno a costituire gli indimenticabili tasselli di questo particolarissimo romanzo entro il quale tutto ha i contorni sfumati e contemporaneamente capaci di fissarsi in modo indelebile nella mente del lettore. Si ha quasi la sensazione di “vedere” la storia piuttosto che leggerla.
L’autore… una scoperta – Carlos Ruiz Zafón è sicuramente un narratore molto interessante e da tenere in futuro sotto stretta osservazione. Sconosciuto ai più fino alla pubblicazione di questo libro, avvenuta in Spagna nel 2001, la sua vicenda è diventata un vero e proprio caso letterario. Ruiz Zafón con la sua opera ha calamitato l’attenzione del pubblico più vario e, sebbene non sia stata fatta alcuna particolare campagna promozionale per sponsorizzare il suo libro, il passaparola del pubblico ha fatto molto più di quanto qualsiasi pubblicità sia in grado di realizzare! L’ombra del vento ha raggiunto i vertici delle classifiche ed è tuttora uno dei libri più venduti in molti paesi del mondo. In Italia è arrivato nel 2004 e da allora non ha più abbandonato le nostre classifiche.
Suoni e colori – Un ultimo aspetto che sicuramente colpisce il lettore sono le vere e proprie scenografie create dall’autore; Ruiz Zafón, infatti, fa muovere i suoi personaggi in un mondo talmente reale che riusciamo a vederne i colori, ascoltarne i suoni e percepirne gli odori. Anche Barcellona è in sostanza un altro personaggio e, come dice alla fine del romanzo Fermín Romero de Torres, “Questa città è magica, Daniel. Ti entra nel sangue e ti ruba l’anima”.
Segreto del successo – Forse la carta vincente del romanzo è la sua poliedricità. In fondo, nello stesso libro troviamo tanti libri: è un romanzo d’avventura, sentimentale, tragico e comico allo stesso tempo; è un po’ thriller, un po’ romanzo di formazione; un po’ feuilleton, un po’ romanzo storico… tutto sapientemente amalgamato in una miscela intrigante e coinvolgente. Unico difetto che possiamo attribuire alla storia è forse un finale un po’ lento ad arrivare: qualche pagina in meno probabilmente l’avrebbe reso più efficace, ma senza dubbio Ruiz Zafón riesce comunque a tenere saldamente avvinto il suo lettore fino alla fine.
L’immagine: copertina del libro e particolare della stessa.
Valentina Conti
(LucidaMente, anno II, n. 7 EXTRA, supplemento al n. 21, 15 settembre 2007)