La “sorpresa Donald” spaventa molti, ma, per altri, potrebbe essere un’inaspettata opportunità… da sfruttare con prudenza
È stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno, almeno per la gran parte degli analisti politici di tutto il mondo, il risultato giunto dalle elezioni presidenziali degli Stati Uniti tenutesi lo scorso 4 novembre. Uno scossone per nulla previsto poiché i numeri dei sondaggisti lasciavano presagire tutt’altro. E che ora porta in gran parte dell’opinione pubblica curiosità mista a dubbio su quello che potrebbe accadere a livello globale.
Donald Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti, questo è innegabile. Così hanno deciso i cittadini con il loro voto, come avviene negli ordinamenti democratici. Un presidente che, almeno sulla carta, potrebbe dare il via a una serie di stravolgimenti sostanziali in termini decisionali. Se n’è parlato per tutti questi mesi, in fase di campagna elettorale, quindi sono note le posizioni di Trump su argomenti di un certo peso come l’immigrazione, la sicurezza, il rapporto con le altre potenze mondiali. Nel concreto quello che potrebbe cambiare da subito è legato alla situazione finanziaria ed economica globale.
Come sempre, le borse e i mercati sono altamente volatili e “sentono” a fondo i cambiamenti politici (vedi Il mercato delle azioni: una guida all’uso). Un evento di questo tipo non può quindi passare senza lasciare traccia. E, in effetti, i primi risultati sono stati quelli di un sostanziale traballamento dei principali mercati borsistici mondiali. L’intero comparto degli investimenti ha subìto un vero e proprio scossone dalla vittoria di Trump. E per gli investitori di tutto il mondo si apre ora un periodo fatto di incertezze e, al contempo, di opportunità. Ciò perché, in un campo come questo, ogni crisi è, per alcuni, anche un’opportunità di guadagno.
A risentirne in particolare i mercati più volatili, quelli che danno meno garanzie. Basti pensare al mondo degli strumenti derivati; allo stesso mercato borsistico, con riferimento alle azioni meno sicure; al ricco universo del trading online (vedi Web e nuovi mestieri: gli italiani sognano di diventare trader), per sua natura ancor più “precario” di altri prodotti soprattutto se si va a circoscrivere il discorso a strumenti specifici. A risentire del periodo di incertezza potrebbero essere ovviamente il forex (foreign exchange market), il mercato delle valute estere, che saranno ora sotto tiro tra ribassi e picchi in salita; e anche un altro prodotto finanziario noto come le opzioni binarie, strumento non propriamente solido e che rientra anch’esso nella categoria dei derivati (maggiori informazioni al sito: opzionibinarie.me/) e quindi naviga nel pieno dell’incertezza.
Chi si avvicina a questi investimenti adesso rischia di addentrarsi in un terreno piuttosto instabile. Il consiglio forse è quello di aspettare qualche settimana per capire come Trump deciderà di indirizzare la propria politica. E come reagiranno i mercati mondiali a queste decisioni. A meno che non ci si senta talmente esperti da voler provare a sfruttare una fase di incertezza globale con la finalità di fare soldi. Tentar non nuoce. Ma le incognite sarebbero molteplici.
(g.b.)
(LucidaMente, anno XI, n. 131, novembre 2016)