Un incendio di origine dolosa, di matrice neofascista, ha seriamente danneggiato la struttura autogestita che in questi anni ha ospitato i movimenti impegnati nella difesa dei beni comuni
Un incendio doloso, di chiara matrice neofascista, ha distrutto nella notte tra il 14 e il 15 maggio il centro sociale organizzato autogestito Angela Cartella di Reggio Calabria, una delle realtà di base più importanti del territorio calabrese, sorta dieci anni fa presso la frazione reggina di Gallico. I teppisti dapprima hanno devastato i locali, disegnando svastiche e croci celtiche sui muri; successivamente, utilizzando del liquido infiammabile, hanno appiccato il fuoco alla struttura.
Si tratta dell’ennesima intimidazione perpetrata ai danni del Cartella, che nel corso di un decennio è stato un punto di riferimento per tutti gli attivisti impegnati nella difesa dell’ambiente e dei beni comuni, fungendo anche da sede del movimento reggino contro il Ponte sullo Stretto. Luogo di incontro, di confronto politico e di promozione culturale, il Cartella ha dato vita in questi anni anche al Gruppo di acquisto solidale Felce e mirtillo, ospitando regolarmente la Fiera della decrescita, un mercatino di prodotti naturali che si tiene l’ultima domenica di ogni mese.
Nel corso di una nutrita assemblea, svoltasi nel pomeriggio di martedì 15 maggio, numerosi esponenti di associazioni culturali e di organizzazioni politiche e sindacali hanno espresso solidarietà agli attivisti del Cartella, auspicando la pronta ricostruzione del centro sociale reggino, che comunque nelle prossime settimane continuerà a svolgere le attività già programmate presso il parco adiacente alla struttura incendiata dai vandali neofascisti.
Le immagini: un manifesto del centro sociale Cartella e i danni causati dall’incursione notturna dei teppisti (foto dell’autore).
(g.l.)
(LM EXTRA n. 28, 15 maggio 2012, supplemento a LucidaMente, anno VII, n. 77, maggio 2012)