Con l’iniziativa della “Biblioteca vivente” prendere in mano un volume e sfogliarne le pagine diventa un esperimento sociale e un incontro unico, a tu per tu con la storia del suo autore
Domenica 26 aprile 2015 la Biblioteca vivente aprirà le porte ai suoi lettori presso il Parco della Costituzione a San Giorgio di Piano (Bologna). Dalle ore 15,00 alle ore 17,30, passanti, curiosi o affezionati dell’iniziativa saranno, insieme ai volontari del progetto, co-protagonisti di un dialogo particolare, nel corso del quale i libri parleranno di loro stessi e i lettori ascolteranno e avranno la possibilità di interrogare gli autori.
Il progetto, presente in Emilia-Romagna dal 2007, nasce sette anni prima su iniziativa dell’organizzazione non governativa danese Stop the Violence, per poi diffondersi in molti Paesi del continente. Il suo successo però non è legato solo a originalità e spontaneismo, dal momento che è stato riconosciuto dal Consiglio d’Europa come buona prassi tra le attività di dialogo interculturale. A Bologna e in provincia esso si è concentrato, in particolare, nella lotta al pregiudizio e alla discriminazione, sfruttando un concetto elementare e al tempo stesso sorprendente, legato alla dimensione del libro: come non si deve valutare un’opera dalla copertina (che, nel bene o nel male, può trarre in inganno), così non è possibile giudicare uomini e donne dall’aspetto esteriore, limitandosi a quello che è solo l’involucro della storia e della personalità che invece contiene.
La Biblioteca vivente funziona al pari di una vera e propria libreria pubblica, con lettori, bibliotecari e una lista di titoli. Il gruppo di volontari e volontarie è il più eterogeneo che si possa immaginare, come si conviene a una ricca raccolta di testi. Persone differenti per età, provenienza sociale, scelte di vita e professione decidono di raccontarsi e di scegliere un volume che racchiuda le caratteristiche fondamentali della loro identità. I libri non sono composti per recitare, né intendono trasmettere delle verità o convertire a un’idea. La loro attrattiva deriva dall’avere una storia interessante da narrare, spesso segnata da vicende di silenzio, minoranza ed emarginazione.
Tra le nuove acquisizioni della Biblioteca, si possono “sfogliare” Lo straniero ottimista, L’attivista con qualcosa in più, Trans, Viaggiatrice disabile e La signora dei matti: denominazioni importanti e oneste al tempo stesso. L’accoglienza dei lettori è affidata a uno o due bibliotecari che espongono l’indice dei testi disponibili per la consultazione. Sulla base del titolo e dei gusti personali, si può prenotare un incontro con il libro della durata di circa mezz’ora. Solitamente il colloquio è individuale, ma, in caso di interessi comuni, possono essere organizzati appuntamenti condivisi. I volumi sono liberi di rispondere, così come gli ascoltatori possono fare domande e avvicinarsi a un’esperienza altra, raccontata da una voce viva e sincera. Leggere è forse l’esperienza di interpretazione che più si avvicina alla decifrazione della realtà: per questo il sovvertimento dei ruoli tradizionali (lettori attivi e testi passivi) può rappresentare un modo autentico di mettersi in gioco, conoscendo e sperimentando la diversità.
Per informazioni sui successivi appuntamenti e sulle iniziative della “Biblioteca vivente” si può consultare il sito www.bvbo.it.
Le immagini: una foto dei volontari e di un incontro della Biblioteca vivente di Bologna.
Antonella Colella
(LucidaMente, anno X, n. 112, aprile 2015)