A notte fonda vari programmi televisivi pretendono di insegnare come fare l’amore. Simili trasmissioni sono davvero educative e liberatorie?
Assistere a programmi come Sex Therapy e The sex inspector (ora tarda di venerdì e sabato, su Cielo tv, che potrebbe ora essere ribattezzata col classico “Cielo, mio marito!”) è un’esperienza fra il morboso e lo scientifico delle più banali e squallide.
Non si vuol fare i soliti moralisti, ormai siamo “grandi” o, meglio, dovremmo esserlo, alla luce di quanto predichiamo intorno all’argomento sesso con tanta sicumera. Poi saltano fuori programmi del genere e la nostra sicumera va a farsi benedire. A prescindere dai gusti sessuali, ovvero da ciò che si crede siano i propri (da sempre insoddisfatti, perché mai seriamente indagati), si resta incollati davanti al televisore a sentire confessioni sino a ieri inaudite. In passato parecchie donne s’imbarazzavano se insinuavi che portavano biancheria intima rossa, oppure se indossavano mutande mini, magari dotate di string (quella specie di fettuccina che si insinua fra le chiappe). Non parliamo, poi, della depilazione puberale!
Oggi, in queste trasmissioni le donne discutono tranquillamente di cunnilinctus e di pratiche sessuali molto spinte, inusuali a parole, volgendo al femminile la fame da letto convenzionalmente maschile. Gli ometti fanno la figura di giocattoli al servizio della valchiria di turno: che poi è una casalinga finalmente matura al punto da vestirsi da Madame Bovary o da Lady Chatterley (meglio la seconda…). In effetti, le testimonianze, in queste trasmissioni, si spingono sino ad ammettere le gioie del triolismo e dell’orgia con o senza mascherina, purché al partner non puzzi troppo il fiato. Gli uomini appaiono un po’ sorpresi e straniti, scippati da chissà quale prerogativa: vorrebbero eccepire qualcosa, ma poi si lasciano andare al carnaio, memori dei peggiori film porno.
Le trasmissioni si spingono, poi, sino a spiare fra le lenzuola degli insoddisfatti, chiamando in scena super esperti di sesso che prontamente raccomandano quel tipo di carezza, quell’indugio nelle parti più sensibili, quel bacio voluttuoso, quella posizione da Kāma Sūtra, e l’abbandono di ogni remora perché il sesso non deve conoscere freni. Insomma, l’essere umano (con o senza le gonne) ha le sue esigenze ed è un delitto reprimerle. Vedrai come ti sentirai meglio vedendo la tua donna fra le braccia e le gambe del tuo migliore nemico! E tu, magari, sei con la “bruttona” di turno a tentare di combinare qualcosa! Ma questa televisione è davvero liberatoria e propedeutica? Oppure è solo immondizia fatta passare per qualcosa di scientifico? L’amore, la passione, sono aspetti umani più seri, che esigono una tensione non solo organica, bensì legata al mistero stesso dell’esistenza, senza scadere nel meccanicismo. Osiamo soltanto degli stupidi robot?
L’immagine: il logo di Sex Therapy e un dipinto tratto dal Kāma Sūtra.
Dario Lodi
(LucidaMente, anno VIII, n. 93, settembre 2013)