Reportage da una “tranquilla” cittadina della Borgogna, sconvolta dalle “scorrerie” di “cittadini francesi” sventolanti la bandiera algerina
Montceau-les-Mines è un comune francese, nella regione della Borgogna: ventimila abitanti, tranquillo, tanti negozi e caffè, e un canale che passa attraverso la città, come i Navigli a Milano.
Una giornata bella e soleggiata, ma, a disturbare la quiete cittadina di un pomeriggio come tanti, è un gruppo di ragazzi. Vestiti impeccabili, corrono ad altissima velocità su automobili di grossa cilindrata, sfiorando marciapiedi, tavolini e qualche passante. Seduti sui finestrini delle vetture, gridano e sventolano una bandiera: quella algerina. Si sentono i padroni della città, corrono a velocità folle per il centro abitato, i pneumatici stridono sull’asfalto. Poco prima, tante erano le persone che passeggiavano, che guardavano le vetrine o sorseggiavano qualcosa nei pub. Ora, invece, la gente si guarda sgomenta, inizia ad aumentare il passo fino a scappare: qualcuno si rifugia nei bar, altri salgono in tutta fretta sulla propria auto e van via.
E pensare che questa viene definita una scena “comune”. Perché sono arabes (arabi, in francese; e sarebberoormai “integrati”, se non altro perché cittadini francesi); e loro fanno questo. Lo fanno perché possono: della polizia nemmeno l’ombra. Il sindaco di Montceau ha dato disposizioni di non intervenire; la paura che possa succedere di peggio è tanta. A “quelli”non si può dire nulla: risponderebbero presentandosi in gruppi di trenta persone. Ma questo non succede solo qui: anche a Lione, Digione, Clermont-Ferrand, Chalon-Sur-Saone e tante altre città. La situazione in Francia è molto tesa, più di quanto appaia nei media. Appena fuori dal centro abitato di Montceau, c’è una moschea islamica: rivelatasi salafita, vi sono forse stati scoperti anche dei kalashnikov.
La gente é molto insicura, alcuni non ne vogliono parlare. Altri, invece, colgono l’occasione per farsi sentire: «Chi voterei? Marine Le Pen, sono costretta! Lei sarebbe disposta a vivere nella paura tutti i giorni?». Molti francesi vorrebbero gli “arabi” fuori dai propri confini; sono infuriati con loro perché hanno la precedenza su tutto: lavoro, casa e assistenza. Non si integrano nel luogo in cui vivono; non si possono cacciare perché sono cittadini francesi, anche se le origini e le tradizioni sono di matrice musulmana. La gente afferma che, per questioni di sicurezza, ha dovuto cambiare le proprie abitudini. Che fare? È tutto molto complicato, sembra non esserci via di uscita. Per il momento unai cittadini di Montceau l’han trovata: scostarsi dal marciapiede, salire in macchina e andare via, evitando così di farsi investire da qualche Bmw.
Nancy Calarco
(LucidaMente, anno XI, n. 124, aprile 2016)