Luoghi comuni “romantici” e dati reali: non solo vittimismo e falsità, ma calunnie, violenza interconiugale, pedofilia, sfruttamento della prostituzione, infanticidi… da parte delle donne
Negli ultimi anni una massiccia campagna di (dis)informazione ha imperversato su tutte le rubriche di approfondimento riguardanti le donne vittime di violenza. Con il crescere dell'”onda” mediatica sul tema, si è rapidamente passati da sacrosante rivendicazioni ad altrettante sacrosante sciocchezze. Mi riferisco alle statistiche basate su questionari che falsavano il risultato, e alle incredibili notizie, diffuse ad arte da un vasto establishment femminile senza troppi scrupoli, sulla violenza maschile quale prima causa di morte delle donne in Italia (come se le donne fossero esenti da tumori e malattie cardiovascolari…). Al di là di questo, il fenomeno esiste, non v’è dubbio, e non si può non riconoscere quanto sia deprecabile. Però esso va ricondotto al suo alveo di verità – la prima causa di morte delle donne in Italia è rappresentata dai tumori, seguiti dalle patologie circolatorie e cardiache – e rapportato al fenomeno uguale e contrario, e cioè ai sempre più crescenti episodi di violenza femminile verso l’uomo e verso le stesse donne.
Pensate, ad esempio, allo sfruttamento della prostituzione: secondo l’Onu il 60% delle condanne per questo reato nell’Europa dell’Est e nel Sud-Est asiatico sono a carico di donne. E, a livello mondiale, così come in Italia, il trend è in netto aumento (più del 30%). Un pubblico ministero (donna, Carmen Pugliese di Bergamo) ha recentemente segnalato il fenomeno delle false denunce di abusi compiuti in contesto separativo. Secondo questo pubblico ministero «ormai almeno l’80% delle denunce di donne a carico dei coniugi o dei compagni sono prive di fondamento e trovano le radici esclusivamente nella volontà di ridurli alla rovina, spesso istigate da centri anti violenza e femministi». Discorso analogo è stato fatto da altro Pubblico ministero, di altra Procura (Sanremo) e anch’esso donna, circa le denunce per stalking, le quali sarebbero false per più della metà.
Almeno il 70% delle denunce di abusi sui bambini svolte in contesti separativi sono inventate di sana pianta: questa l’affermazione del professor Canziani, neuropsichiatra emerito, già presidente dell’Associazione italiana di Neuropsichiatria infantile. E queste rappresentano da sole l’80% delle denunce totali di pedofilia. Al punto da far pensare che la pedofilia sia in realtà un mero problema di padri separati: si diventa pedofili in virtù della separazione, come pena accessoria e ineluttabile! Le conseguenze (perizie, deprivazione genitoriale ecc.) su minori e genitori sono devastanti. Si è a conoscenza di numerose vicende di padri, nonni, nonne e zie, assolti dopo anni di processo penale per falsi abusi sessuali su bambini, senza che peraltro le denuncianti abbiano mai dovuto pagare qualcosa o, peggio ancora, senza che i figli e nipoti abbiano mai potuto riavvicinarsi a loro.
Il suicidio di giovani padri separati riguardava duemila vite all’anno e ammontava al 93% del totale: questi i dati di cui l’Istituto psicologico europeo ha dovuto prendere atto nel 2004. Oppure lo stesso ente rilevò che in molti Paesi la percentuale di figli domiciliati presso il padre era inferiore alla percentuale di madri affette da gravi disturbi psichiatrici (e in qualche nostro tribunale è stata addirittura dello 0,0%). Osservò che in alcuni Stati, tra cui l’Italia, la percentuale di donne che chiedevano la separazione era aumentata dal 25 al 70 e passa per cento, spostandosi parecchio dal fisiologico 50%. Concluse invitando gli Stati membri ad attuare politiche meno sperequative e sessualmente orientate.
Il 70% delle sottrazioni internazionali di minori sono perpetrate da donne. Il 90% degli infanticidi è commesso da donne (ma poi ti dicono che era la depressione, magari indotta dal marito). Il 10% dei pedofili è di sesso femminile. Telefono azzurro ha recentemente annunciato il sorpasso delle madri quali causa di chiamate di allarme per maltrattamenti sui bambini. Il 90% dei genitori alienanti sono donne. Il 25% degli stalkers già ammoniti e/o condannati sono… di sesso femminile. Lo ha dovuto ammettere anche il ministro alle Pari opportunità Maria Rosaria Carfagna. E infine, tanto per parlare di violenza domestica, le donne non ne sono immuni: nel Canada, secondo fonti governative, ormai il 54% della violenza interconiugale è commessa da donne. E in Italia? Non va tanto meglio. Con un bullismo femminile in crescita esponenziale, i nostri figli e nipoti (maschi e femmine) ne vedranno delle belle…
(Da Adiantum, per gentile concessione della rivista)
L’immagine: particolare di beauty10, fotografia di Giovanni Guadagnoli (www.giovanniguadagnoli.it), per gentile concessione dell’artista.
Vittorio Vezzetti
(Lucidamente, anno VI, n. 61, gennaio 2011)
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